Andrea De Rosa torna in scena, ancora una volta con un testo inedito; il decimo scritto da lui, che lo dirige e lo interpreta insieme a Luis Molteni e Valeria Nardilli. É un “dramedy psichedelico” che narra l’incontro e lo scontro di tre persone in un Coffeeshop di Amsterdam.
Coffeeshop è un luogo reale che contiene storie di fantasia. É una chiacchierata per passare il tempo. E’ il gioco delle parti. É una ricerca della verità, attraverso la fuga dalla realtà. Fuga come salvataggio, almeno in apparenza. Fuga come quella di un avvocato sessantenne e una prostituta romantica. Il loro sommergibile è un coffeeshop. Gli strumenti per l’evasione sono spinelli e funghetti. I nemici da affrontare sono i propri demoni. La carta vincente è un Jolly, che si materializza in carne e ossa. Uno di quelli che “devi essere fortunato a incontrare, ma intelligente a usare”. Il Jolly, come un “Cicerone” psicotropo che accompagna i due personaggi in un viaggio dentro se stessi. Li spaventa, li irrita e li commuove, lo fa per risvegliare la loro coscienza e far calare la loro maschera, in un gioco di specchi, dove le carte in tavola si possono sempre capovolgere. “Ho voluto raccontare un storia di fuga dalla realtà – ci racconta Andrea De Rosa – in quello che per antonomasia, è un luogo di fuga: il coffeeshop. Lo spettacolo ha l’intenzione di farvi cullare in questo limbo, insieme ai protagonisti, sul filo sottile che divide il bene dal male”.