AGI – Sono
tre gli scialpinisti morti tra ieri e oggi sulle montagne italiane. Tra il Bellunese e il Piemonte, una dozzina di slavine hanno coinvolto diverse persone. Alcuni escursionisti sono riusciti a salvarsi “galleggiando” sopra la massa nevosa che improvvisamente si è messa in movimento, mentre altri non sono sopravvissuti.
L’ultima
valanga killer si è verificata oggi, intorno alle ore 11,
sul ghiacciaio della Presena, nei pressi del Tonale, in Trentino. Uno dei tre scialpinisti investiti dalla massa nevosa non è sopravvissuto. A lanciare l’allarme è stato un compagno di escursione rimasto illeso.
Sul posto sono intervenuti
tre elicotteri che hanno trasportato in quota unità cinofile, sanitari e soccorritori. I due scialpinisti semisepolti sono stati elitrasportati in ospedale: un bresciano di
36 anni è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Trento, mentre un tedesco di 51 anni, non in pericolo di vita, è stato trasportato a Rovereto.
Il terzo escursionista, un
cittadino tedesco di 49 anni, inizialmente disperso, è stato estratto dalla neve in arresto cardiaco e ha perso la vita durante le operazioni di rianimazione. Ricevuto il nulla osta dalle autorità per la rimozione della salma, il corpo dell’uomo è stato elitrasportato a Vermiglio.
Due persone poi hanno perso la vita, e una è rimasta ferita, dopo essere state travolte ieri sotto la Forcella Giau nel Bellunese.
Nella notte sono morti Elisa De Nardi, 39 anni di Conegliano, ricoverata all’ospedale ‘Ca’ Foncello’ di Treviso, e Abel Ayala Anchundia, 38 anni originario dell’Ecuador e residente a Vittorio Veneto, ricoverato all’ospedale ‘dell’Angelo’ di Mestre. Le ricerche della donna sono state molto difficili poiché i segnali Artva – lo strumento che consente la ricerca di persone sotto la neve – indicavano un punto ma le sonde non riuscivano a raggiungerla in quanto si trovava a oltre tre metri di profondità.
Il cane dell’unità cinofila ha iniziato a scavare e i soccorritori hanno iniziato ad abbassare il livello della massa nevosa estraendo la donna in gravi condizioni. Il fratello di Elisa De Nardi, Andrea, 51 anni, il primo a essere portato in superficie, si trova ricoverato non in pericolo di vita all’ospedale di Pieve di Cadore per ipotermia e un trauma alla caviglia.
Sempre nella giornata di ieri in Trentino due alpinisti sono stati investiti da una valanga sul Monte Fravort, in località Stoana, nei pressi di Frassilongo. I due stavano effettuando una salita quando, in un tratto esposto, si è staccata la massa nevosa. I due, entrambi di 32 anni, hanno riportato traumi alle gambe.
In Piemonte ieri quattro gli sciatori travolti in due distinte valanghe mentre oggi, in Alta Valle di Susa, due scialpinisti sono stati fortunati perché sono usciti autonomamente dalla massa nevosa e hanno riportato lesioni giudicate lievi.
Una valanga caduta sul ghiacciaio del Toula a Courmayeur in Valle d’Aosta verso le 11,20 di questa mattina ha investito uno scialpinista australiano. L’elicottero dei soccorritori è intervenuto in breve tempo perché impegnato in zona nei soccorsi di un freerider italiano caduto in uno dei canali del Vesses. Ieri il Soccorso alpino valdostano era intervenuto su una slavina nella zona di Passo dei Salati a Gressoney per un gruppo di quattro persone di nazionalità straniera. Il distacco ha coinvolto solo uno dei freerider che è stato poi soccorso anche con l’ausilio di un gatto delle nevi.