AGI – Disordini ieri pomeriggio al carcere Lorusso e Cutugno di Torino. A quanto di apprende dal sindacato di polizia penitenziaria Osapp, circa 10 detenuti del padiglione B si sono prima azzuffati tra loro, poi si sono rifiutati di rientrare nelle proprie celle. Uno di loro ha anche dato fuoco ad alcuni materassi: il rogo è stato domato dal personale di polizia penitenziaria dopo aver fatto uscire i detenuti nei cortili passeggio.
Nello stesso momento, nel padiglione C, i detenuti si sono barricati nelle sezioni detentive e come gli altri si sono rifiutati di rientrare nelle rispettive celle causando anche ingenti danni alla struttura. Sono stati danneggiati il sistema di videosorveglianza, suppellettili varie, tutti i neon di illuminazione della 12esima sezione. Mentre i detenuti del secondo piano procuravano altri roghi bruciando materassi e oggetti, al primo piano i detenuti hanno cosparso di olio il pavimento del padiglione per non fare entrare gli agenti. Per placare i disordini, durati fino alle due del mattino successivo, è stato chiamato in forze il personale libero dal servizio e anche personale dagli altri istituti penitenziari del Piemonte.
Durante i disordini al padiglione B sono stati aggrediti e feriti un agente, due assistenti, due vicesovrintendenti e l’ispettore di sorveglianza generale, mentre due agenti sono rimasti intossicati a causa dei roghi. Il personale penitenziario aggredito è stato accompagnato all’ospedale CTO di Torino da dove è stato dimesso con prognosi che vanno dai 7 a 15 giorni ciascuno.
“Le aggressioni sono 40 dall’inizio dell’anno e gli agenti feriti 50 – spiega il segretario generale dell’Osapp Leo Beneduci – come abbiamo più volte detto, e non ci stancheremo mai di continuare a farlo, il carcere di Torino attualmente è in assoluta anarchia e autogestione, comandano e spadroneggiano i delinquenti che si sono appropriati del territorio della legalità dello Stato. Sempre ieri, un altro detenuto ristretto al Padiglione C ha scavalcato il muro del cortile passeggio e si è accovacciato sotto la settima garitta del penitenziario nel probabile tentativo di evadere”.
“Pleonastico rammentare – aggiunge – che la situazione del carcere di Torino è definita dal personale vomitevole oltre che inquietante e talmente pericolosa da costringerci nuovamente e per l’ennesima volta a chiedere al signor Prefetto di Torino di disporre l’impiego immediato di altre Forze quali l’Esercito perché giunti al limite estremo l’ordine e la sicurezza interne e si temono possibili conseguenze anche per la cittadinanza”.