• 15 Gennaio 2025 5:51

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Ambientaliste di ‘Extinction Rebellion’ denunciano: “Costrette a spogliarci e a eseguire squat in Questura”

Gen 14, 2025

AGI – Attiviste di varie associazioni costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti in Questura a Brescia. È la denuncia del gruppo ambientalista ‘Extinction Rebellion’ su quanto sarebbe accaduto dopo la manifestazione del 13 gennaio alla fabbrica Leonardo. “Dopo oltre sette ore di fermo in Questura, sono state rilasciate le 23 persone di ‘Extinction Rebellion’, ‘Palestina Libera’ e ‘Ultima Generazione’ che erano state fermate dopo la manifestazione alla Leonardo spa di Brescia – si legge sulla pagina social dell’associazione -. Apprendiamo con dolore che molte delle persone socialmente identificate come donne sono state costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti sulle gambe, trattamento non riservato invece alle persone di sesso maschile. Tutte le persone sono state denunciate arbitrariamente per reati pretestuosi e altre espulse da Brescia con dei fogli di via obbligatori”.

 

La replica delle Questura

“Ricostruzioni infondate”. La questura di Brescia replica così a quanto denunciato da una attivista di Extinction Rebellion: “procedure rispettate” e “dignità delle persone sempre tutelata”. Nella mattinata di ieri – spiega una nota – personale della questura di Brescia è intervenuto, alle ore 8.30 circa, presso la sede della Leonardo Defence S.p.A. in quanto, militanti del sodalizio Extinction Rebellion avevano improvvisato un’iniziativa nei pressi dell’ingresso dello stabilimento produttivo in parola. In particolare, “22 esponenti del sodalizio, dopo aver oltrepassato le barre veicolari poste come limite della proprietà all’esterno del sito, davano corso a un presidio, taluni formando una catena umana e incatenandosi tra loro allo scopo di bloccare i camion in entrata e in uscita dalla fabbrica, altri imbrattando con scritte le mura dell’azienda, mentre una militante si era arrampicata con imbracature tecniche su un pennone portabandiera in acciaio I predetti sono stati liberati dalle catene grazie all’ausilio dei vigili del fuoco intervenuti per quanto di specifica competenza. Al fine di salvaguardare l’incolumità e la sicurezza dei soggetti incatenati, il personale operante richiedeva l’intervento dei vigili del fuoco e del 118”.

 

“Tenuto conto delle ripetute condotte illecite poste in essere, che minavano costantemente l’ordine e la sicurezza pubblica della zona prospicente al citato stabilimento e al fine di ripristinare la viabilità cittadina e il regolare svolgimento delle azioni produttive dello stesso – continua la questura – 22 manifestanti sono stati accompagnati in questura per gli adempimenti di polizia, consistiti nella redazione di numerosi atti quali: elezione di domicilio, verbali di perquisizioni personali, verbali di sequestro materiale, nomina di difensore, notifica dei provvedimenti amministrativi. Si è proceduto alle perquisizioni personali tenuto conto delle azioni poste in essere dai manifestanti e per salvaguardare l’incolumita’ degli operatori di Polizia”.

“Nel corso delle singole perquisizioni – precisa la nota – svolte da personale femminile per le donne, è stato chiesto di effettuare piegamenti sulle gambe al fine di rinvenire eventuali oggetti pericolosi. In ogni momento è stata salvaguardata la riservatezza e la dignità delle persone e sono state seguite le corrette procedure operative. Ai soggetti è stata consentita la consumazione del pasto e ai vari interlocutori, tra cui un avvocato e un consigliere comunale, richiedenti notizie sulla situazione dei manifestanti, in modo trasparente ed esaustivo sono state fornite notizie. Atteso il numero dei manifestanti presenti in questura nonché l’atteggiamento poco collaborativo degli stessi la stesura degli atti si è conclusa alle 18,30 circa. L’Autorità giudiziaria è stata costantemente informata dell’attività di polizia posta in essere. Dunque è sempre stata tutelata la dignità delle persone e le procedure sono state rispettate”.

Le reazioni politiche

Sulla questione è intervenuta la politica.

 

Il vicecapogruppo di Avs alla Camera, Marco Grimaldi, che in un’interrogazione parlamentare chiede “spiegazioni agli agenti della Questura”. 
“Abbiamo preso atto della denuncia dell’attivista di Extinction Rebellion e delle dichiarazioni pubblicate dalla Questura di Brescia. Siamo certi che, qualora fosse necessario, verranno fatti tutti gli approfondimenti del caso, con la massima celerità e trasparenza, per garantire chiarezza e tutelare il lavoro dei nostri agenti, che non devono essere messi sotto accusa ingiustamente”. Lo affermano in una nota i parlamentari di centrodestra della provincia di Brescia. “Ribadiamo – sottolineano – la nostra piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine, che svolgono ogni giorno un lavoro essenziale a tutela della sicurezza e del rispetto delle leggi, sempre con professionalità e nel pieno rispetto della dignità delle persone, come evidenziato nella nota diffusa dalla Questura. Il nostro impegno – concludono – rimane quello di supportare sempre le istituzioni dello Stato, garantendo al contempo il pieno rispetto dei diritti di tutti i cittadini”. La nota è stata firmata dai parlamentari: Simona Bordonali, Cristina Almici, Giangiacomo Calovini, Maurizio Casasco, Paolo Formentini, Stefano Borghesi, Giampietro Maffoni e Adriano Paroli.
“Se le notizie di stampa che riportano la denuncia delle attiviste di Extinction Rebel di essere state costrette a spogliarsi integralmente davanti alle poliziotte e a fare squat, fossero confermate, saremmo in presenza di una situazione inaccettabile di abuso di potere e violenza di Stato. Un trattamento degradante, che certamente non si addice ad un’istituzione pubblica, chiamata a tutelare e non certo ad umiliare le persone”. Lo dicono le deputate dem in commissione bicamerale contro i femminicidi e la violenza sulle donne, Sara Ferrari, Antonella Forattini e Valentina Ghio. “Nella denuncia – riprendono – risulta anche che questo trattamento è toccato soltanto alle ragazze, trai i 23 attivisti fermati dalle forze dell’ordine durante la manifestazione indetta da Ultima Generazione, Extinction Rebellion e Palestina Libera, il 13 gennaio a Brescia. La questura di Brescia dichiara che il rispetto dei diritti umani è sempre stato mantenuto. Nel pieno rispetto del difficile lavoro delle forze dell’ordine, riteniamo necessario, come chiesto anche in Aula alla Camera, che il ministro Piantedosi chiarisca quanto emerso. Chiederemo che anche la commissione d’inchiesta sui femminicidi e la violenza si attivi per appurare quanto accaduto”. 

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