AGI – “Il 5 giugno entrerò nella stessa aula di tribunale in cui sono stata condannata per un crimine che non ho commesso, anche questa volta per difendermi ancora una volta”. È quanto scrive Amanda Knox sul suo profilo X in riferimento al procedimento, al Tribunale di Firenze, che la vede imputata per calunnia a quasi diciassette anni dall’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia l’1 novembre 2007. Amanda Knox è stata assolta in via definitiva, dopo un’alternanza di condanne e assoluzioni. A Firenze, i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Firenze, il 30 gennaio 2014, la condannarono insieme a Raffaele Sollecito, dopo il rinvio disposto dalla Cassazione.
Il successivo e conseguente ricorso in Cassazione da parte degli imputati fu, invece, accolto chiudendo la vicenda giudiziaria con l’assoluzione dei due imputati. Ora Amanda Knox deve difendersi nuovamente dall’accusa di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba che la donna, all’epoca ventenne, aveva indicato come assassino, nel corso di un interrogatorio in questura che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito irregolare. Da questo pronunciamento l’ulteriore ricorso dell’americana che ha dato corso all’attuale processo.
“Spero una volta per tutte di pulire il mio nome dalle false accuse contro di me. Buona fortuna” scrive ancora, e poi in italiano “In bocca al lupo”. Il post risale alla tarda mattinata di oggi, ora italiana.