• 26 Novembre 2024 2:50

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Allarme criminalità, rubano carburante e lo rivendono a un prezzo stracciato

Giu 9, 2024

Il carburante in Italia sta raggiungendo dei costi davvero proibitivi. La benzina ad esempio ha un prezzo medio, al momento, nel nostro Paese di oltre 1,85 con picchi che raggiungono e superano anche i 2 euro al litro. Dati che stanno mettendo seriamente in ginocchio intere famiglie.

L’aumento del prezzo dei carburanti, infatti, ha un effetto a cascata pauroso. La maggior parte delle materie prime, e dello stesso cibo che ci arriva sulla tavola vengono trasportati tramite camion. Maggiori sono i costi del carburante che dovranno affrontare le aziende di trasporti più aumenterà il prezzo finale del prodotto che andiamo ad acquistare noi in negozio e questo discorso vale praticamente per tutto. Quando accadono questi rincari così pesanti dovuti al taglio barili di petrolio, spesso si vengono a creare situazioni spiacevoli con persone che provano a lucrare sulla disperazione della gente con mezzi poco leciti. Questo è quanto più o meno accaduto nella storia che stiamo per raccontarvi.

Organizzazione transnazionale sgominata

I Carabinieri della polizia giudiziaria di Trento hanno portato avanti l’operazione “Free Fuel” che ha avuto come suo epilogo quello di far scattare misure cautelari verso 27 persone. A questo si aggiunge anche un maxi sequestro di beni per un valore che supera i 150.000 euro. All’operazione hanno partecipato anche il nucleo operativo della compagnia di Cavalese e gli organi collaterali di Romania a Spagna.

È stata, infatti, identificata un’organizzazione criminale transnazionale che riusciva a macinare guadagni per oltre 15.000 euro a settimana. Al centro dei loro loschi affari c’era un giro di carte clonate e carburante rubato ai distributori. Il carburante rubato veniva poi rivenduto clandestinamente al prezzo “vantaggioso” di 1 euro al litro.

Come sono stati scoperti

Il fattaccio è venuto fuori a causa di alcune situazioni sospette. Enilive Spa, il nuovo brand di Eni sulla mobilità sostenibile, infatti, aveva esposto una querela poiché si era ritrovata con prelievi di grand lunga superiori alla solita routine da parte di alcune aziende tra mite le carte carburante. In particolare, in seguito a questa querela, sono stati identificati alcuni distributori di Trento, Mezzocorona e Lavis, dove si verificano questi flussi anomali.

Fonte: iStockCarabinieri, sgominata banda di malviventi

A quel punto i malviventi sono praticamente finiti in trappola. Giorno, dopo giorno, gli inquirenti hanno ricostruito l’organizzazione con i suoi vertici prima di procedere all’azione. Secondo gli inquirenti la banda si occupava di installare degli skimmer che arrivavano dalla Romania ed erano in grado di leggere i dati delle carte di credito. Una volta memorizzati questi dati attraverso questo strumento, venivano create delle fuel card clonate dal valore di 2.000 euro. Queste venivano poi a loro volta rivendute a terzi o utilizzate per prelevare il carburante praticamente in maniera gratuita. Insomma un giro d’affari losco che ha truffato diversi distributori della provincia di Trento.

Il carburante prelevato veniva poi tenuto in stoccaggio presso un magazzino di Lavis in furgoni e contenitori non a norma. A quel punto poi lo stesso carburante veniva rivenduto a prezzi stracciati ad utenti che erano ben consapevoli della provenienza fraudolenta della merce ricevuta. Il tutto aveva anche dei pericoli non indifferenti visto che il carburante era tenuto in una situazione non a norma.

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