Attenzione, bisogna riprogettare l’Italia. Con il cambiamento del clima, bisogna determinare al pi presto gli standard di gestione del territorio, i criteri di progettazione, le caratteristiche ingegneristiche e di architettura, il modo di concepire le opere e di costruire le case.
Un esempio per tutti, la diversa ventosit: le tempeste di vento furioso strappano i tabelloni pubblicitari e le tegole appoggiate sui tetti e le trasformano il proiettili volanti; in futuro non baster pi posare i coppi come oggi e bisogner pensare a fissarli, avvitarli o agganciarli.
Dice l’Ispra che nel 2017 stata di +1,30 C l’anomalia della temperatura media in Italia. Non si potranno impedire le frane e gli smottamenti, ma su alcuni aspetti — quelli costruttivi — si pu fare molto.
La riprogettazione dovrebbe riguardare gli edifici futuri, poich un adeguamento di quelli gi esistenti richiederebbe costi davvero difficili da sostenere, e bisognerebbe avviare subito lo studio delle nuove regole di standardizzazione.
Non basteranno le piogge
Anche quando ricomincer a piovere, non baster. L’Autorit di Distretto del fiume Po ha
tenuto a Parma l’Osservatorio sulla crisi idrica: alla presa di Boretto, in provincia di Reggio Emilia, l’altra settimana la portata del Po si aggirava sugli 800 metri cubi al secondo, con un calo del 25% circa sulla media del periodo.
Lanciano l’allarme l’Anbi (l’associazione delle bonifiche e dei bacini irrigui), la Legambiente Lombardia attraverso la presidente Barbara Meggetto e aggiunge il segretario nazionale del Consiglio Nazionale dei Geologi, Arcangelo Francesco Violo, la gestione delle risorse idriche, anche di quelle sotterranee, deve, in tempi di abbondanza, preparare le riserve per i repentini e frequenti periodi siccitosi.
Siccit lunghe e tempeste furiose brevi
Il problema che bisogna riprogettare subito i nuovi criteri di gestione del clima.
La differenza, pi che nella quantit totale di pioggia, pare essere il modo di piovere.
Invece degli infiniti autunni uggiosi di pioggia costante e delle primavere dai piovaschi frequenti, periodi durante i quali si caricavano le riserve idriche, oggi la forma del clima sembra caratterizzarsi per lunghi periodi di siccit alternati a tempeste brevi e intensissime nelle quali in poche ore si scarica tutta l’acqua che non era piovuta prima.
tarato sulle stagioni di una volta il sistema di gestione del deflusso delle acque.
E questo sistema basato su secoli di esperienza passata non pi adeguato a reggere il nuovo regime climatico, che scarica in poche ore le piogge che prima impiegavano settimane a esprimersi.
Riprogettare subito il sistema
Bisogna dare oggi, subito, per tutti i nuovi edifici e per le opere nuove gli standard costruttivi e di progettazione adeguati al clima cambiato.
Gli standard devono adeguarsi a resistere a venti pi impetuosi del solito e a liberare velocemente quantit notevoli di acqua.
● Bisogna dare diversi criteri progettuali a scantinati, gallerie, tunnel.
● Vanno dimensionati in modo differente i nuovi sottopassi, nei quali ormai ogni anno accade che si allaghino e qualcuno anneghi dentro all’automobile.
● Esigono altri criteri le canalette di scolo oltre il ciglio delle strade, i deflussi delle acque bianche, le rogge di bonifica agraria: le strade si trasformano in torrenti furiosi, i ponti vengono scavalcati dalle piene arrabbiate.
● Le pile dei pontiposate sul greto dei fiumi e dei torrenti devono reggere piene furiose, alberi trascinati con violenza, erosioni divoratrici.
● Vanno impostate dimensioni pi grandi per le idrovore di bonifica e i canali scolmatori, i derivatori, le briglie lungo i fiumi.
● Vanno concepiti in modo differente i tombini sui bordi delle strade e le spallette degli argini dei corsi d’acqua.
● Negli edifici bisogna ridisegnare gli standard dell’inclinazione dei tetti, le gronde, i pluviali e le caditoie.
● I tetti piani di buona parte dell’Italia Centrale e del Mezzogiorno devono avere deflussi adeguati per la pioggia: se in due ore una terrazza si trasforma in una piscina di acqua piovana alta un metro, sulla statica dell’edificio di colpo pesano decine o centinaia di tonnellate in pi (se l’acqua alta un metro, significa una tonnellata di peso per ogni metro quadro di superficie del terrazzo).
● Le tegole dei tetti dovranno trovare sistemi di aggancio o di avvitatura, e i sostegni di ponteggi, le tettoie e i tabelloni pubblicitari dovranno essere pensati sui regimi di venti pi impetuosi.
Altrimenti, ogni primavera e ogni autunno continueremo a leggere le notizie orrende di famiglie trascinate e uccise dall’acqua o di passanti uccisi da tettoie divelte dal vento.
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