Un nuovo appuntamento per i winelovers si è appena tenuto nelle Marche: la prima edizione di Lacrima Wine Days, evento dedicato al Lacrima di Morro d’Alba, vitigno autoctono a bacca nera, che ha ottenuto la Doc nel 1985. Il disciplinare ne prevede tre tipologie, una che definiamo “normale”, una “superiore” ed una in versione “passito”. La zona di produzione ricade nella provincia di Ancona e comprende i terreni vocati alla qualità di tutto il territorio dei comuni di Morro d’Alba, Monte S. Vito, S. Marcello, Belvedere Ostrense, Ostra e Senigallia, con esclusione dei fondi valle e dei versanti delle colline del comune di Senigallia prospicienti il mare. È un territorio che subisce l’influenza del mare Adriatico: la parte più lontana dista solo 20 km dal mare.
L’evento, tenutosi l’8 ed il 9 luglio, prevedeva un ricco programma, parte per operatori e parte per il pubblico, con degustazioni, tasting di approfondimento, assaggi di prodotti tipici, convegno ed incontri con i produttori che hanno partecipato all’evento, 17. Lo chef stellato Enrico Recanati per l’occasione ha abbinato un intero menu al Lacrima.
I 17 produttori presenti all’evento:
Azienda agricola Romagnoli – Morro d’Alba
Badiali & Candelaresi – Morro d’Alba
Cantina Marica – Belvedere Ostrense
Cantina Mezzanotte – Senigallia
Cantina Sarò – Morro d’Alba
Conti di Buscareto – Ostra
Giusti Piergiovanni – Montignano
Landi Luciano – Belvedere Ostrense
Lucchetti Mario – Morro d’Alba www.mariolucchetti.it
Stefano Mancinelli – Morro d’Alba
Marconi Vini – San Marcello
Morotti Campi – Morro d’Alba
Podere Santa Lucia – Monte San Vito
Quota 33 – Morro d’Alba
Tenuta San Marcello – San Marcello
Vicari – Morro d’Alba
Vigna degli Estensi – Roncitelli di Senigallia
“Con una produzione di circa 11mila ettolitri di vino certificato su 258 ettari vitati e 10.859 ettolitri imbottigliati nella campagna 2014-2015 – ha spiegatop Alberto Mazzoni, direttore di IMT (Istituto Marchigiano di Tutela) – la Lacrima di Morro d’Alba è la terza denominazione rossa delle Marche. Un vitigno che rischiava l’estinzione e che, grazie alla lungimiranza dei produttori e al riconoscimento della Doc nel 1985, oggi rappresenta uno dei nostri vini più identitari. E’ un rosso di nicchia sul quale vogliamo continuare a puntare, nel rispetto delle sue rese produttive, fondamentali per un prodotto che parli di tradizione e territorio. Il tutto in uno spirito di squadra con i produttori, sulla scia dell’esperienza fatta con Verdicchio e Rosso Conero”.
I vini di Morro d’Alba sono conosciuti da secoli e secoli: la prima citazione storica che li riguarda si deve a Federico Barbarossa, che già nel 1167, durante l’assedio di Ancona decise di accamparsi a Morro d’Alba facendo onore ai vini del territorio: devo dire che nei miei articoli il personaggio più ricorrente è forse proprio il Barbarossa: ovunque si trovasse nella penisola, tra una guerra e l’altra, non mancava di fare onore ai vini del territorio !
Il Lacrima di Morro può essere immesso giovane sul mercato, già dopo il 15 dicembre dell’anno della vendemmia: era tradizione consumarlo per le festività natalizie. Le tipologie superiore e passito si possono mettere sul mercato nell’anno successivo alla vendemmia: dopo il 1° settembre la prima, dopo il 1° dicembre la seconda.
Si presenta nel bicchiere di colore rosso rubino intenso con notevoli ed evidenti sfumature violacee. Se consumato giovane è evidente il profumo di rosa. Con l’invecchiamento i toni passano invece ad un fruttato-floreale in cui spiccano fragola, ciliegio, more di rovo, mirtilli, viola e violetta. Di buon corpo e dai tannini evidenti.
La Lacrima di Morro d’Alba si accompagna molto bene con i prodotti e con la cucina delle Marche: penso al salame lardellato di Fabriano, al salame ciauscolo, ai primi piatti al ragù di animali di cortile, a piatti a base di carni bianche, solo per fare alcuni esempi.
Concludo con qualche nota, che non vuole essere una classifica, dei vini assaggiati
Lacrima di Morro d’Alba 2015 di Conti di Buscareto
Grandi profumi floreali, dalla lavanda alla viola, a cui si aggiunge il lampone. Delicato e gradevole al sorso.
Lacrima di Morro d’Alba “Lacrima” 2015 di Giusti Piergiovanni
Note floreali e fruttate: di primo impatto penso a rosa e geranio e al sempre presente lampone. Una nota di cannella. In bocca è fresco, piacevole e coerente.
Lacrima di Morro d’Alba 2015 di Lucchetti
Al naso i descrittori principali sono garofano, geranio e mora, con una leggera striatura di chiodi di garofano. Equilibrati i tannini
Lacrima di Morro d’Alba Passito Re Sole 2010 di Stefano Mancinelli
Trionfo di confettura di frutta rossa, more, amarene e marasche, accompagnato da intense note floreali, violette e rose soprattutto. In bocca la frutta sembra sotto spirito, accompagnato da sentori balsamici che si confermano in un finale persistente.
Lacrima di Morro d’Alba 2015 di Marconi
Piacevoli i profumi di rosa e lillà, così come i piccoli frutti rossi e neri del sottobosco. In bocca è fresco e piacevolmente tannico.
Lacrima di Morro d’Alba Rubico 2015 di Marotti Campi
Tantissimi frutto, soprattutto mora e ribes, accompagnato da piacevoli sentori di petali di viola e ciclamino. Forse un tocco speziato, in bocca ha tannini giovani, decisi ma gradevoli.
Lacrima di Morro d’Alba Superiore “Lacrima del Pozzo Buono” 2014 di Vicari
Il colore è più scuro, fitto. Lo spettro olfattivo è più ampio, tendente verso la confettura di more e lamponi, accompagnato da petali di rosa e viola, e da leggeri striature di spezie. Alla beva sa coniugare potenza e morbidezza, sempre con un’ottima persistenza.