A distanza di dieci anni dall’addio di Air France, ecco riaffacciarsi la “soluzione” francese per Alitalia. Nelle scorse settimane, dopo che l’offerta di Lufthansa stata respinta dai commissari e dal governo, perch considerata insoddisfacente sotto il profilo del piano industriale e degli investimenti, per la cessione di Alitalia le trattative si sono allargate per cercare nuovi pretendenti. L’advisor finanziario Rothschild ha contattato la trentina di operatori che avevano risposto al primo bando di met maggio, e altri soggetti si sono fatti avanti. Risultato: i commissari Luigi Gubitosi, Stefano Paleari ed Enrico Laghi hanno ripreso a viaggiare per incontrarsi con i potenziali acquirenti che hanno manifestato interesse.
Mercoled 17 gennaio si sono recati a Parigi per incontrare i manager di Air France-Klm, la settimana precedente erano stati ad Atlanta per vedere i vertici di Delta Air Lines, a New York per un faccia a faccia con i rappresentanti del fondo di investimento americano Cerberus, e prima a ancora a Francoforte per Lufthansa. Mentre si continua a trattare con easyJet, si affacciato un nuovo candidato: l’ungherese Wizz Air.
Diciotto anni di tentativi
Alcuni di questi nomi sono ricorrenti, nella storia dei tentativi di salvataggi di Alitalia. Correva l’anno 2000 quando salt l’integrazione con gli olandesi di Klm, e nel 2008 salt il tavolo tra i sindacati di Alitalia ed Air France, che rinuncio all’operazione anche perch il cima politico stava cambiando: il leader dell’opposizione, Silvio Berlusconi, fece la campagna elettorale, prima di diventare premier, sostenendo di voler difendere l’italianit della compagnia. Venne supportata la creazione di una cordata di “capitani coraggiosi” che diede vita a Cai. La compagnia non riusc a risollevarsi n con il piano Fenice, n con l’ingresso nel 2014 di Etihad (ritiratasi dopo che lo scorso aprile venne bocciato dai lavoratori il piano che prevedeva 2 miliardi di ricapitalizzazione, che aveva ottenuto il consenso dei principali sindacati).
Le offerte condizionate all’accesso alla data room
Bisogner vedere se all’interesse manifestato dai nuovi pretendenti, seguiranno offerte in grado di far ripartire Alitalia. Air France ha chiesto di poter accedere alla data room per conoscere i numeri di Alitalia, prima di decidere se presentare o meno un’offerta. Anche Delta vuole accedere a questi dati. Tra le due compagnie vi sono molti interessi in comune. Delta ha il 10% di Air France-Klm, che a sua volta ha acquistato il 31% di Virgin Atlantic, di cui Delta controlla il 49% del capitale. Le due compagnie, se decidessero di presentare un’offerta per Alitalia, potrebbero allearsi con easyJet. Resta poi il Fondo Cerberus, unico candidato che si detto interessato a rilevare tutta Alitalia (Lufthansa, easyJet puntano solo all’Aviation), ma deve allearsi con un partner europeo per oltrepassare il limite del 49% fissato per gli operatori extra Ue.
Ricavi in crescita del 3% nel primo trimestre
Il quadro economico di Alitalia sta migliorando. I commissari hanno tagliato molti extracosti e razionalizzato la flotta, secondo le previsioni il 2017 si chiuder con i ricavi in crescita dell’1% e nel primo trimestre di quest’anno la stima di una crescita in linea con l’andamento del settore (+3%). Il prestito ponte concesso dal governo, per complessivi 900 milioni, rimasto pressoch>> intaccato – hanno detto i commissari- , e dovr essere restituito entro la fine di settembre. Ma il miglioramento non deve trarre in inganno. I conti della compagnia sono sempre in rosso e Alitalia non pu reggersi con le proprie gambe, ha bisogno di un investitore per restare in un mercato fortemente competitivo.
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