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Alfredo Romeo interrogato in carcere mentre si indaga su fuga di notizie

Mar 6, 2017

In mattinata Alfredo Romeo comparirà davanti al gip e ai pm che indagano sulla vicenda Consip per l’interrogatorio di garanzia in programma stamani nel carcere di Regina Coeli dove l’imprenditore napoletano è rinchiuso da mercoledì scorso con l’accusa di corruzione. “Non è vero nulla – si è sfogato Romeo nei giorni scorsi parlando con i suoi legali – sono vittima di una strumentalizzazione che mi sembra solo la conseguenza di un’aspra contesa di natura politica”. Intanto, mentre l’indagine prosegue tra Napoli, Roma e Firenze, la procura capitolina, a seguito delle “ripetute rivelazioni di notizie coperte da segreto”, ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, dopo aver revocato sabato,al Nucleo operativo ecologico dell’Arma, la delega per le indagini ora affidata al Nucleo investigativo dei carabinieri romani.

Le procure di Roma e Napoli, titolari dei fascicoli, negano qualsiasi tensione tra i due team di magistrati che sono al lavoro su documenti, verbali di intercettazioni e altro materiale raccolto sugli appalti della centrale acquisti della pubblica amministrazione. Venerdì, in due interrogatori in contemporanea a Roma e Firenze, sono stati sentiti rispettivamente Tiziano Renzi e il suo amico Carlo Russo, entrambi indagati per traffico di influenze. Russo si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre il padre dell’ex premier davanti ai magistrati di Roma, Paolo Ielo, e di Napoli, Celeste Carrano, si è detto vittima di un “abuso di cognome” messo in piedi dall’amico Russo che avrebbe parlato di lui con i vertici Consip per favorire le società di Romeo.

L’inchiesta sugli appalti nella centrale degli acquisti della pubblica amministrazione, partita da Napoli, è arrivata a Roma in una tranche che vede indagati tra gli altri il ministro Lotti e il comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette. Mercoledì scorso, durante l’operazione di carabinieri e guardia di finanza che ha portato all’arresto

di Romeo, sono stati perquisiti gli appartamenti di Bocchino e Russo, e sequestrati 100mila euro di beni al dirigente Consip Marco Gasparri, che, secondo i pm, Romeo pagava per essere aiutato nelle gare d’appalto. Al centro dell’indagine c’è una gara di ‘facility management’, ovvero servizi per la pa, del valore di 2,7 miliardi (FM4) bandita nel 2014 e suddivisa in 18 lotti, alcuni dei quali puntava ad aggiudicarsi Romeo.

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