L’incendio nella tarda serata. Una prima esplosione attorno alle 24. L’arrivo dei vigili del fuoco e dei carabinieri. Poi, circa un’ora dopo, la seconda deflagrazione che provoca il crollo del resto dell’edificio, uccidendo tre pompieri e ferendo due uomini dell’Arma. Sono morti così a Quargneto, in provincia di Alessandria, Matteo Gastaldo, Marco Triches e Antonino Candido, intervenuti con i colleghi a bordo di un’autopompa in via San Francesco d’Assisi, nel paese di poco più di mille abitanti al confine con le colline del Monferrato.
È stata un’esplosione “voluta e deliberatamente determinata“, ha detto il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri, dopo un sopralluogo sul posto in cui sono stati trovati degli inneschi rudimentali: “Stiamo esaminando i reperti – ha proseguito il procuratore – stiamo scavando tra le macerie e abbiamo trovato un timer e una bombola di gas inesplosa che è stata sequestrata. Ora dobbiamo proseguire con gli accertamenti, stiamo lavorando per capire chi e cosa ha causato questa tragedia”.
Tra le macerie sono stati trovati dei dispositivi di innesco. All’interno della cascina erano presenti diverse bombole del gas che, secondo un audio dei vigili del fuoco pubblicato dall’Adnkronos, erano state messe lì per far esplodere l’edificio. “Il capo del corpo ci ha radunato tutti per fare il punto della situazione – racconta un vigile del fuoco nell’audio – e ci ha detto che le bombole erano messe in modo per far esplodere la palazzina. Un attentato studiato male, sembra che i colleghi sono arrivati che già c’era stata una esplosione, mentre erano dentro che c’erano queste bombole è esploso un’altra volta. Sembra che su ste bombole c’erano degli inneschi per far demolire la palazzina, per farla esplodere. Questo ci ha detto il capo del Corpo, per evitare di spargere voci errate sulla dinamica dell’incidente”.
Secondo quanto ricostruito, i vigili del fuoco erano intervenuti nella cascina abbandonata di via San Francesco d’Assisi assieme a una pattuglia dei carabinieri in seguito a una prima esplosione avvenuta intorno alla mezzanotte che aveva fatto crollare parte dell’edificio. All’improvviso, intorno alle 2, mentre erano al lavoro nella struttura si è verificata la seconda esplosione che ha causato il crollo della struttura uccidendo Gastaldo, Triches e Candido e ferendo due loro colleghi e un carabiniere, tutti trasportati in ospedale ad Alessandria e Asti in gravi condizioni. “Abbiamo sentito un forte boato, poi le grida di aiuto – una donna che risiede nella zona – Sentivamo chiamare disperatamente. E’ stato terribile”, aggiunge la testimone, con il volto segnato dalla notte insonne per la tragedia.
Gli inquirenti sono al lavoro. Il proprietario del cascinale è stato ascoltato poco fa nella caserma dei carabinieri di Solero insieme alla moglie come persona informata sui fatti. Intanto sul posto dell’esplosione sono arrivati i carabinieri del Ris. “Le prime ipotesi sembrano escludere una matrice eversiva o terroristica“, ha spiegato il questore Michele Morelli al suo arrivo davanti alla cascina. “Questo è quello che possiamo dire per rassicurare l’opinione pubblica- ha aggiunto – ora lasciamo lavorare gli investigatori. E’ stata una disgrazia grandissima, ci sarà da fare un lavoro certosino per risalire alle cause”.
Cordoglio e vicinanza alle famiglie dei vigili del fuoco deceduti e a tutto il corpo dei Vigili del fuoco è stato espresso da tutto il mondo politico e dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Sono qui perché parliamo di carabinieri e vigili del fuoco, la mia è una presenza dovuta. Provo un grande dolore”, ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sul luogo della tragedia.
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