AGI – Oggi prende il via la 54esima edizione del World Economic Forum di Davos, quest’anno centrato particolarmente attorno ai conflitti che rischiano di minare la ripresa economica, a cominciare dalla guerra tra Hamas e Israele e la crisi nel Mar Rosso. In questa cittadina delle Alpi svizzere, nel Cantone dei Grigioni, si riuniscono oltre 2.800 protagonisti della politica internazionale, del mondo degli affari e della finanza, delle organizzazioni internazionali e attivisti provenienti da 120 Paesi. I capi di Stato e di governo sono una sessantina.
I principali leader presenti
‘Ricostruire la fiducia’ è il tema sul quale sono chiamati a confrontarsi. Fra i partecipanti, il premier cinese Li Qiang, il segretario di Stato Usa Antony Blinken, il presidente francese Emmanuel Macron, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ma anche il nuovo presidente dell’Argentina, Javier Milei, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, oltre al premier spagnolo Pedro Sanchez e al segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
Per il governo italiano è prevista la partecipazione del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nella giornata di mercoledì. Il ministro prenderà parte a una cena dedicata alla costruzione dell’Europa di domani.
Numerosi temi verranno affrontati nel corso del forum, che si concluderà venerdì mattina. Non solo quelli ormai tradizionali come quelli del clima e dell’inquinamento, delle migrazioni e della crescita economica, ma anche quelli più recenti come l’intelligenza artificiale. E ovviamente si parlerà anche – anzi, soprattutto – delle crisi mondiali attuali, dalla guerra fra Israele e Hamas al conflitto in Ucraina, passando per il Mar Rosso.
Schwab vede un “mondo fratturato con crescenti divari”
Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum, ritiene che “ci troviamo di fronte a un mondo fratturato e con crescenti divari sociali, che portano a un’incertezza e un pessimismo pervasivi. Dobbiamo quindi ricostruire la fiducia nel nostro futuro andando oltre la gestione della crisi, esaminando le cause profonde dei problemi attuali e costruendo insieme un futuro più promettente”.
“La guerra a Gaza è ancora in corso e ci sono preoccupazioni per un’ulteriore escalation. A Davos porteremo i principali portatori di interessi e vedremo anche come evitare un ulteriore deterioramento e cosa ci aspetta, perche’ dobbiamo anche apportare alcuni aspetti positivi”, ha detto Borge Brende, presidente del World Economic Forum, presentando l’evento alla stampa.
“In un momento in cui le sfide globali richiedono soluzioni urgenti, è necessaria una collaborazione innovativa tra pubblico e privato per trasformare le idee in azioni”, ha aggiunto sottolineando che “l’incontro annuale della prossima settimana servirà per accelerare la cooperazione, approfondendo i legami tra i leader e tra le iniziative”.
Nelle sessioni di lavoro saranno presentate proposte in materia di sicurezza globale, commercio, occupazione, azione per il clima e la natura, transizione energetica, rivoluzione tecnologica, salute e benessere.
Per l’area del Medio Oriente parteciperanno il presidente israeliano, Isaac Herzog, il premier libanese Najib Mikati, il primo ministro e ministro degli Affari Esteri dello Stato del Qatar, Mohammed Bin Abdulrahman Al Thani, il vice premier e ministro del petrolio dell’Iraq, Hayan Abdulghani, oltre a Bisher Hani Al Khasawneh, primo ministro del Regno Hascemita di Giordania. C’è anche una corposa delegazione dell’Arabia Saudita, che comprende il ministro degli Esteri, principe Faisal bin Farhan Al Saud e il direttore della fondazione Mohammed Bin Salman, Badr Al-Badr. Si segnala inoltre la presenza del vice presidente del consiglio dello Yemen, Aidarous Al-Zubaidi.
Per l’area asiatica si segnala la partecipazione di Han Duck-soo, primo ministro della Repubblica di Corea. Fra i leader del continente europeo ci saranno il presidente polacco Andrzej Duda, il premier belga Alexander De Croo, quello greco, Kyriakos Mitsotakis, quello dei Paesi Bassi, Mark Rutte, e il presidente serbo Aleksandar Vucic.
Macron terrà un discorso nel pomeriggio di mercoledì, focalizzato sull’importanza del 2024 per la Francia, fra i Giochi Olimpici di Parigi, la riapertura di Notre-Dame e le celebrazioni per l’80esimo anniversario dello sbarco in Normandia. L’inquilino dell’Eliseo farà anche un bilancio della politica economica francese e un focus sul ruolo della Francia e dell’Europa nel contesto internazionale attuale, sottolineando l’importanza crescente della sovranità industriale. A Davos dovrebbe presentarsi anche l’ex premier britannico Tony Blair.
Vi saranno anche numerosi leader africani, in particolare è prevista la partecipazione di William Samoei Ruto, presidente del Kenya, e di Bola Ahmed Tinubu, presidente della Nigeria. Come sempre, gli Stati Uniti saranno rappresentati da una folta delegazione che comprende anche i senatori Christopher Coons (Partito democratico) e Mike Rounds (Repubblicano), oltre ai deputati Vern Buchanan (Repubblicano) e il democratico Juan Vargas della California.
Per quanto riguarda le organizzazioni internazionali, oltre a Guterres, è prevista la partecipazione di Kristalina Georgieva, direttrice del Fondo monetario internazionale; Ajay Banga, presidente della Banca Mondiale; Ngozi Okonjo-Iweala, direttore generale dell’Organizzazione mondiale del commercio; Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato; Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. A Davos tornerà anche il principe Alberto II di Monaco, impegnato da anni per il clima.