istruzione
In Lombardia e Veneto restano scoperti quasi 21mila posto. I “buchi” sono in matematica, italiano, lingue, informatica, e soprattutto sostegno
di Claudio Tucci
29 agosto 2019
2′ di lettura
Parte il nuovo anno scolastico, e anche stavolta è emergenza cattedre vuote al Nord. In Lombardia oltre 13mila posti a tempo indeterminato rimarranno privi di docente di ruolo, e quindi dovranno essere assegnate a un professore precario. Anche in Veneto è allarme: sono quasi 8mila le cattedre da coprire. Nelle due regioni, quindi, restano scoperte complessivamente quasi 21mila cattedre.
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I governatori sono preoccupati, e quello lombardo, Attilio Fontana, nei giorni scorsi ha attaccato il M5S che ha frenato il progetto autonomista: «Se qualcuno non ci avesse messo i bastoni tra le ruote – ha detto – forse non quest’anno, ma magari il prossimo, i nostri studenti avrebbero potuto iniziare l’anno scolastico senza difficoltà».
Il nodo cattedre vuote
Il punto è che sono ormai anni che il problema cattedre vuote è presente nella scuola italiana, e caratterizza gli inizi del nuovo anno. I “buchi” sono in matematica, italiano, lingue, informatica, e soprattutto sostegno. E dipendono dal fatto che con i concorsi fermi o in ritardo, le immissioni in ruolo avvengono essenzialmente scorrendo dalle graduatorie a esaurimento, ma qui diverse classi di concorso sono esaurite da tempo. E pertanto non ci sono i candidati. C’è poi l’indisponibilità dei docenti del Sud a trasferirsi al Nord per via dell’elevato costo della vita.
Un po’ di numeri
E così in Lombardia le cattedre vuote sono 13.424. Il Miur ha autorizzato 11.400 assunzioni, ma per le ragioni sopra esposte, se ne faranno intorno alla metà. Le altre cattedre saranno affidate a dei supplenti. Le situazioni più critiche si registrano a medie e superiori. Alle medie, secondo i numeri diffusi dal governatore Fontana, i posti vuoti sono più di 2.600, di cui 826 in matematica e 987 in italiani. Alle superiori mancano all’appello 3.655 professori, tra cui 331 di informatica e 407 di italiano. Il problema accomuna il Veneto: qui mancano 7.821 docenti, di cui 2.284 di sostegno. Le province più in sofferenza sono Treviso e Venezia, dove, secondo numeri diffusi dalla regione, mancano rispettivamente 1.012 e 1.155 insegnanti comuni, e 282 e 440 di sostegno.