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Al via a Milano il nuovo centro NeMo per la ricerca clinica sulle malattie neuromuscolari

Apr 6, 2017

Oltre 650 metri quadri di laboratori e spazi per la sperimentazione clinica di nuove terapie, e una palestra attrezzata di 120 metri quadri: il nuovo Centro di ricerca clinica NeMo, presentato oggi all’ospedale Niguarda di Milano, dedicato allo studio e alla cura delle malattie neuromuscolari – come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e le atrofie muscolari spinali (SMA) - che complessivamente, in Italia, colpiscono oltre circa 40mila persone. Si tratta di patologie complesse, e che richiedono un approccio clinico multidisciplinare, considerando anche che sonocirca 150 i tipi finora individuati.

La nuova struttura – all’interno di spazi in disuso del Niguarda che sono stati recuperati – si chiama NeMO Clinical Research Center “Nanni Anselmi”, ed attiguo aCentro clinico NeMO, polo di eccellenza per le malattie neuromuscolari nato dalla volont delle associazioni dei pazienti.

stato quest’ultimo a farsi carico della ritrutturazione del nuovo spazio di ricerca, che oggi costituisce un reparto separato e autonomo, dotato di personale dedicato e formato con preparazione specialistica, come prescrivono le linee guida per lo svolgimento di sperimentazioni cliniche di portata internazionale.

NeMO Clinical Research Centre intitolato a Nanni Anselmi, editore milanese e paziente NeMO scomparso nel 2016. Il centro di ricerca – spiega il presidente di NeMO, Alberto Fontana – nasce dalla consapevolezza che offrire alle persone con malattie neuromuscolari le migliori condizioni di assistenza e cura significa anche essere un canale in cui l’innovazione pu essere resa accessibile ai pazienti.

Ne l’esempio – continua Fontana – il recente caso della nuova terapia per le SMA, che ha visto NeMO effettuare quasi il 70% dei trattamenti a livello nazionale. Ed significatico che si tratti di un progetto di iniziativa privata per la sanit pubblica che nasce proprio dai bisogni dei pazienti, espressi attraverso le loro associazioni.

Diverse le sperimentazioni gi in atto, come una terapia innovativa per l‘atrofia muscolare spinale (SMA) su neonati in cui ancora non sono presenti sintomi e che punta proprio a bloccarne la comparsa, o una nuova terapia contro la Sla che in grado non solo di prolungare la sopravvivenza ma anche ridurre la gravit dei sintomi.

stata anche attivata la misurazione di una proteina nel sangue per “predire” l’aggressivit della SLA, che pu anche divenire bersaglio di farmaci che blocchino l’avanzare della patologia.

Il Centro , inoltre, dotato o sta testando avanzate strumentazioni che possono portare ampi benefici ai pazienti nell’ambito della riabilitazione.

Tra queste, un “robot fisioterapista”, Hunova, sviluppato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova; occhiali smartglass che, attraverso la tecnologia della realt aumentata, permettono al paziente di guidare la propria carrozzina o far muovere il letto con il movimento degli occhi; un sistema (A-circle) che attraverso onde sonore stimola i muscoli e le terminazioni nervose per stimolare la ripresa delle capacit motorie del paziente; un braccio robotico, Kinova, che pu essere montato sula carrozzina e che si controlla attraverso un joystick.

All’inaugurazione dello spazio hanno partecipato, oltre al presidente Alberto Fontana, l’assessore al welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, il rettore dell’Universit degli Studi di Milano Gianluca Vago e il direttore generale dell’Ospedale Niguarda Marco Trivelli.

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