AGI – Un mese di mosse, strategie e tattiche, attacchi e difese, pezzi bianchi e pezzi neri. La Sardegna è pronta a diventare, in questo ultimo scampolo di 2022, una vera ‘isola degli scacchi’. Prima i mondiali Under 20, in partenza mercoledì 12 ottobre a Cala Gonone; poi i campionati assoluti italiani previsti, per la prima volta, a Cagliari a metà novembre. A questo si aggiunge la storica promozione ottenuta dall’Arzachess, la squadra del circolo di Arzachena, che l’anno prossimo giocherà il Master, la Serie A degli scacchi.
Tre appuntamenti che Francesco Sonis, primo ‘Grande Maestro’ sardo della storia, spera di vivere da protagonista. Il ventenne di Oristano è tra i giocatori di punta del panorama italiano e in lui sono riposte le maggiori speranze della folta spedizione azzurra a Cala Gonone. E sono i numeri a dirlo. Nella classifica mondiale della FIDE (Federazione Scacchistica Internazionale) dedicata agli ‘Juniores’ occupa la posizione numero 33, con un punteggio Elo di 2531. È quinto, invece, nel ranking dei giocatori italiani in attività.
La bacheca di Sonis è già ricca di trofei: campione europeo under 16 nel 2018, medaglia di bronzo ai mondiali Under 20 giocati due anni dopo, vincitore della Mitropa Cup con la nazionale azzurra, di cui ormai è presenza fissa, nel 2021. Accanto a tutto ciò, però, aggiunge l’Università a Cagliari, facoltà d’informatica, e la passione per gli altri sport, basket in primis. “L’unico che non seguo è il calcio”, spiega all’AGI in un’intervista prima del trasferimento a Cala Gonone per affrontare il Mondiale.
È diventato Grande Maestro nell’agosto del 2021, in piena pandemia. Che anno è stato?
“È stato un anno molto duro proprio perché sono diventato ‘Grande Maestro’ (GM) ma il mio gioco resta ancora acerbo. Devo migliorare molto. Ora è più difficile giocare perché iniziano a guardarti con un occhio diverso, nessuno ti sottovaluta. I giocatori più deboli cercano spesso di pareggiare, molto di più rispetto al passato. D’altra parte però essere un GM significa ricevere molti più inviti e giocare a un livello sempre più alto”.
Sono cambiati i suoi ritmi, gli allenamenti?
In realtà non troppo. Anche perché studio informatica all’Università di Cagliari e non dedico tutto il mio tempo agli scacchi. Continuo ad approfondire le aperture, certo, e soprattutto mi alleno molto online. Il mondo della ricerca resta una possibilità e per questo non sono ancora sicuro di voler diventare uno scacchista al 100%.
Quest’estate ha vestito la maglia azzurra alle Olimpiadi di Chennai, in India
Sì, è stata la mia prima esperienza dal vivo alle Olimpiadi, in quarta scacchiera. All’inizio stava anche andando tutto molto bene: avevo un punteggio di 4,5 su 5 ed era arrivata anche la vittoria sulla Norvegia di Magnus Carlsen. Ma è un torneo molto lungo e pesante e ho sentito la pressione. Nelle ultime partite non ho giocato al mio meglio. In passato ho vinto la Mitropa Cup, ho giocato bene anche all’Europeo a squadre, l’anno scorso. Insomma, spero di continuare a giocare per l’Italia per molti anni.
E Carlsen, da vicino, com’è?
È una persona normale, è stato bello guardarlo in faccia. La cosa divertente è che quando ha perso un suo compagno di squadra, in terza scacchiera contro Lorenzo Lodici, Carlsen gli ha dato una pacca sulla spalla perché comunque aveva giocato bene sbagliando solo alla fine mentre quando ha perso il mio avversario non lo ha neanche guardato. Poi quando si spostava, le telecamere e i giornalisti si spostavano con lui. C’era un movimento, intorno a lui, davvero incredibile.
In questa parte finale di 2022 ci sono due appuntamenti importanti che riguardano direttamente la sua carriera. I Mondiali Under 20 e i campionati italiani assoluti. Entrambi in Sardegna.
Al Mondiale parto nono e voglio fare bene. Spero di ottenere qualcosa in più della top ten ma diciamo che l’obiettivo da cui partire potrebbe essere quello. C’è Andrej Esipenko, il favorito è lui. Vincerà al 99% perché è davvero troppo forte rispetto agli altri. Ma non è il solo. Ci sono gli altri ragazzi russi e gli indiani che, pur partendo un po’ più bassi, non vanno mai sottovalutati perché valgono sempre più del punteggio che hanno.
Si è preparato in maniera particolare?
In questi ultimi giorni sto cercando di prepararmi in maniera più assidua, soprattutto studiando gli avversari più forti che potrei incontrare. In realtà non so ancora bene quale sarà la strategia che adotterò perché spesso decido la mattina cosa giocare contro il mio avversario di turno. Anche perché ci sono molti fattori in ballo: come sta andando il torneo, cosa hanno giocato nei giorni precedenti. Io guardo tutte le partite del torneo, almeno quelle di tutti i giocatori più forti.
A novembre ci saranno gli assoluti a Cagliari
Sì, prima volta in Sardegna. Finalmente non sono io che vado da qualche parte ma sono gli altri a venire da me. Quest’anno gioco in casa e spero davvero di vincere. C’è molto equilibrio e ciò che conterà sarà la costanza delle prestazioni, soprattutto con il passare dei giorni. Saper riprendersi in caso di una giornata storta potrebbe essere decisivo.
Altra novità “sarda”. Arzachess, il circolo di Arzachena, è tornato nella Serie A degli scacchi, il massimo campionato a squadre
Per la prima volta una squadra sarda giocherà il Master. E posso già dire, qui per la prima volta, che l’anno prossimo giocherò con loro e ne sono molto felice.
Il tema di queste settimane intorno agli scacchi è quello del cheating
È un fenomeno che riguarda soprattutto le partite online, dal vivo ci sono pochi casi. È successo anche a me di affrontare un cheater, uno che imbroglia. Era un altro mondiale under 20, giocato online. Il mio avversario mi aveva sconfitto poi è stato beccato e bannato. Io ho preso il suo posto. Quello del cheating online è un grave problema anche se resto convinto del fatto che ciò che davvero conta siano i risultati “on the board”, quelli sulla scacchiera.
Quali sono le regole che doveva seguire in questo tipo di tornei?
Ci sono molti controlli nei tornei online, soprattutto quelli con ricchi premi. Non è facile capire cosa si potrebbe fare di più per contrastare questo fenomeno. In molte occasioni, e l’ho sperimentato in prima persona, per giocare devi installare una telecamera che ti guarda in faccia e una dietro di te che inquadra la stanza. Tutto per immortalare ogni tuo movimento. E nonostante questo alcuni giocatori riescono a imbrogliare lo stesso. Non so come facciano.
Che opinione ha sul caso Carlsen-Niemann?
Ho letto il report di chess.com, si parla più di 100 partite in cui Niemann potrebbe aver fatto cheating. Io credo che alla fine possa aver imbrogliato più di quello che ha già ammesso.
Gli scacchi hanno vissuto un momento di rilancio durante la pandemia anche grazie a Twitch, YouTube e altre piattaforme dove giocare “live”. Anche tu lo hai fatto nei mesi passati. Ora che si sta tornando a giocare online sta cambiando qualcosa di nuovo?
Sì, ma ormai ho smesso. Questo fenomeno sta già diminuendo dopo il boom che c’è stato durante il periodo del Covid. E più si torna verso la normalità più tutto ciò credo sia destinato a calare ancora.
Il suo obiettivo entro il 2023 è arrivare a 2600 punti Elo? In passato si è parlato anche di 2700..
Sì, quello forse è un po’ troppo. Sarebbe un sogno arrivare a 2600 già entro il 2023 ma diciamo che spero di riuscirci nei prossimi anni. L’obiettivo è salire, piano piano, migliorando sempre.
AGI – Un mese di mosse, strategie e tattiche, attacchi e difese, pezzi bianchi e pezzi neri. La Sardegna è pronta a diventare, in questo ultimo scampolo di 2022, una vera ‘isola degli scacchi’. Prima i mondiali Under 20, in partenza mercoledì 12 ottobre a Cala Gonone; poi i campionati assoluti italiani previsti, per la prima volta, a Cagliari a metà novembre. A questo si aggiunge la storica promozione ottenuta dall’Arzachess, la squadra del circolo di Arzachena, che l’anno prossimo giocherà il Master, la Serie A degli scacchi.
Tre appuntamenti che Francesco Sonis, primo ‘Grande Maestro’ sardo della storia, spera di vivere da protagonista. Il ventenne di Oristano è tra i giocatori di punta del panorama italiano e in lui sono riposte le maggiori speranze della folta spedizione azzurra a Cala Gonone. E sono i numeri a dirlo. Nella classifica mondiale della FIDE (Federazione Scacchistica Internazionale) dedicata agli ‘Juniores’ occupa la posizione numero 33, con un punteggio Elo di 2531. È quinto, invece, nel ranking dei giocatori italiani in attività.
La bacheca di Sonis è già ricca di trofei: campione europeo under 16 nel 2018, medaglia di bronzo ai mondiali Under 20 giocati due anni dopo, vincitore della Mitropa Cup con la nazionale azzurra, di cui ormai è presenza fissa, nel 2021. Accanto a tutto ciò, però, aggiunge l’Università a Cagliari, facoltà d’informatica, e la passione per gli altri sport, basket in primis. “L’unico che non seguo è il calcio”, spiega all’AGI in un’intervista prima del trasferimento a Cala Gonone per affrontare il Mondiale.
È diventato Grande Maestro nell’agosto del 2021, in piena pandemia. Che anno è stato?
“È stato un anno molto duro proprio perché sono diventato ‘Grande Maestro’ (GM) ma il mio gioco resta ancora acerbo. Devo migliorare molto. Ora è più difficile giocare perché iniziano a guardarti con un occhio diverso, nessuno ti sottovaluta. I giocatori più deboli cercano spesso di pareggiare, molto di più rispetto al passato. D’altra parte però essere un GM significa ricevere molti più inviti e giocare a un livello sempre più alto”.
Sono cambiati i suoi ritmi, gli allenamenti?
In realtà non troppo. Anche perché studio informatica all’Università di Cagliari e non dedico tutto il mio tempo agli scacchi. Continuo ad approfondire le aperture, certo, e soprattutto mi alleno molto online. Il mondo della ricerca resta una possibilità e per questo non sono ancora sicuro di voler diventare uno scacchista al 100%.
Quest’estate ha vestito la maglia azzurra alle Olimpiadi di Chennai, in India
Sì, è stata la mia prima esperienza dal vivo alle Olimpiadi, in quarta scacchiera. All’inizio stava anche andando tutto molto bene: avevo un punteggio di 4,5 su 5 ed era arrivata anche la vittoria sulla Norvegia di Magnus Carlsen. Ma è un torneo molto lungo e pesante e ho sentito la pressione. Nelle ultime partite non ho giocato al mio meglio. In passato ho vinto la Mitropa Cup, ho giocato bene anche all’Europeo a squadre, l’anno scorso. Insomma, spero di continuare a giocare per l’Italia per molti anni.
E Carlsen, da vicino, com’è?
È una persona normale, è stato bello guardarlo in faccia. La cosa divertente è che quando ha perso un suo compagno di squadra, in terza scacchiera contro Lorenzo Lodici, Carlsen gli ha dato una pacca sulla spalla perché comunque aveva giocato bene sbagliando solo alla fine mentre quando ha perso il mio avversario non lo ha neanche guardato. Poi quando si spostava, le telecamere e i giornalisti si spostavano con lui. C’era un movimento, intorno a lui, davvero incredibile.
In questa parte finale di 2022 ci sono due appuntamenti importanti che riguardano direttamente la sua carriera. I Mondiali Under 20 e i campionati italiani assoluti. Entrambi in Sardegna.
Al Mondiale parto nono e voglio fare bene. Spero di ottenere qualcosa in più della top ten ma diciamo che l’obiettivo da cui partire potrebbe essere quello. C’è Andrej Esipenko, il favorito è lui. Vincerà al 99% perché è davvero troppo forte rispetto agli altri. Ma non è il solo. Ci sono gli altri ragazzi russi e gli indiani che, pur partendo un po’ più bassi, non vanno mai sottovalutati perché valgono sempre più del punteggio che hanno.
Si è preparato in maniera particolare?
In questi ultimi giorni sto cercando di prepararmi in maniera più assidua, soprattutto studiando gli avversari più forti che potrei incontrare. In realtà non so ancora bene quale sarà la strategia che adotterò perché spesso decido la mattina cosa giocare contro il mio avversario di turno. Anche perché ci sono molti fattori in ballo: come sta andando il torneo, cosa hanno giocato nei giorni precedenti. Io guardo tutte le partite del torneo, almeno quelle di tutti i giocatori più forti.
A novembre ci saranno gli assoluti a Cagliari
Sì, prima volta in Sardegna. Finalmente non sono io che vado da qualche parte ma sono gli altri a venire da me. Quest’anno gioco in casa e spero davvero di vincere. C’è molto equilibrio e ciò che conterà sarà la costanza delle prestazioni, soprattutto con il passare dei giorni. Saper riprendersi in caso di una giornata storta potrebbe essere decisivo.
Altra novità “sarda”. Arzachess, il circolo di Arzachena, è tornato nella Serie A degli scacchi, il massimo campionato a squadre
Per la prima volta una squadra sarda giocherà il Master. E posso già dire, qui per la prima volta, che l’anno prossimo giocherò con loro e ne sono molto felice.
Il tema di queste settimane intorno agli scacchi è quello del cheating
È un fenomeno che riguarda soprattutto le partite online, dal vivo ci sono pochi casi. È successo anche a me di affrontare un cheater, uno che imbroglia. Era un altro mondiale under 20, giocato online. Il mio avversario mi aveva sconfitto poi è stato beccato e bannato. Io ho preso il suo posto. Quello del cheating online è un grave problema anche se resto convinto del fatto che ciò che davvero conta siano i risultati “on the board”, quelli sulla scacchiera.
Quali sono le regole che doveva seguire in questo tipo di tornei?
Ci sono molti controlli nei tornei online, soprattutto quelli con ricchi premi. Non è facile capire cosa si potrebbe fare di più per contrastare questo fenomeno. In molte occasioni, e l’ho sperimentato in prima persona, per giocare devi installare una telecamera che ti guarda in faccia e una dietro di te che inquadra la stanza. Tutto per immortalare ogni tuo movimento. E nonostante questo alcuni giocatori riescono a imbrogliare lo stesso. Non so come facciano.
Che opinione ha sul caso Carlsen-Niemann?
Ho letto il report di chess.com, si parla più di 100 partite in cui Niemann potrebbe aver fatto cheating. Io credo che alla fine possa aver imbrogliato più di quello che ha già ammesso.
Gli scacchi hanno vissuto un momento di rilancio durante la pandemia anche grazie a Twitch, YouTube e altre piattaforme dove giocare “live”. Anche tu lo hai fatto nei mesi passati. Ora che si sta tornando a giocare online sta cambiando qualcosa di nuovo?
Sì, ma ormai ho smesso. Questo fenomeno sta già diminuendo dopo il boom che c’è stato durante il periodo del Covid. E più si torna verso la normalità più tutto ciò credo sia destinato a calare ancora.
Il suo obiettivo entro il 2023 è arrivare a 2600 punti Elo? In passato si è parlato anche di 2700..
Sì, quello forse è un po’ troppo. Sarebbe un sogno arrivare a 2600 già entro il 2023 ma diciamo che spero di riuscirci nei prossimi anni. L’obiettivo è salire, piano piano, migliorando sempre.