AGI – Trecento studenti stranieri delle Università dell’Emilia Romagna hanno ottenuto in maniera fraudolenta l’assegnazione di borse di
studio per un importo complessivo di circa un milione di euro, in parte finanziate con risorse del Pnrr. A scoprirli è stata la Guardia di finanza di Bologna, nel corso di un’indagine coordinata dalla procura felsinea.
Era stata la partnership tra l’Università e gli enti locali avviata per combattere il fenomeno degli affitti in nero a far emergere gli indizi di una truffa, messa in atto cinque soggetti di origine asiatica, di cui tre ex studenti dell’Ateneo bolognese: venivano falsificati i documenti che i connazionali appena iscritti ai corsi universitari dovevano allegare alle istanze per ottenere il sussidio economico, e perfino alcune attestazioni consolari relative alla
certificazione dei redditi dei rispettivi nuclei familiari nel paese d’origine, cioè le Isee estere.
Sono spuntati falsi contratti di affitto, ovvero atti di locazione già stipulati da ignari affittuari per fingere il sostenimento delle spese di affitto. Dai controlli svolti, infatti, sono stati individuati alcuni monolocali di pochi metri quadrati nei quali, dai contratti d’affitto contraffatti, risultavano convivere oltre dieci tra studenti e studentesse, quando in realtà gli stessi venivano ospitati da amici e conoscenti a titolo gratuito.