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Aerei, la Iata stima 314 miliardi di dollari di ricavi in meno (-55%)

Apr 14, 2020

Impatto del coronavirus

Peggiorate i conti delle compagnie mondiali nel 2020. Si studia un piano di ripartenza

di Gianni Dragoni

14 aprile 2020


Coronavirus, Iata: “Perdite settore aereo tra 60 e oltre 100 miliardi”

2′ di lettura

L’impatto del Coronavirus sul trasporto aereo continua a peggiorare. I ricavi da passeggeri delle compagnie aeree mondiali quest’anno diminuiranno di 314 miliardi di dollari, -55% rispetto al 2019. La Iata, associazione mondiale dei vettori, ha aggiornato le stime sull’impatto del virus con un sensibile peggioramento rispetto alle precedenti, che indicavano un calo dei ricavi di 252 miliardi di dollari.

Aerei, la Iata stima perdite

Un piano per la «fase 2»

Malgrado la situazione stia peggiorando, le compagnie si preparano alla «fase 2», sperando in una graduale ripresa del traffico che potrebbe avvenire nell’ultimo trimestre dell’anno. La Iata ha annunciato un piano per una ripresa del traffico coordinato a livello internazionale con i governi e tutti gli operatori. «Pensiamo che prima riapriranno i mercati domestici, poi ci dovrà essere una graduale riapertura a livello internazionale», ha detto il direttore generale, Alexandre de Juniac.

Il «restart plan»

«Vediamo che sono state prese alcune decisioni per la fine del lockdown, ma non per la ripresa dei viaggi. La ripresa deve essere coordinata, non deve avvenire Stato per Stato. Bisogna agire per punti. Il primo punto è riconquistare la fiducia dei passeggeri. il secondo è fare un piano di ripartenza», ha detto de Juniac. Il «restart plan» annunciato dal d.g. della Iata preevde un «approccio regionale».

Incontri con tutti gli operatori

La Iata ha programmato una serie di videoincontri che coinvolgeranno tutti gli attori, le compagnie, gli aeroporti, le autorità dell’aviazione. «Avremo tutti gli attori al tavolo, regione per regione, per dicutere le misure di sicurezza per la ripartenza quando le condizioni sanitarie lo consentiranno». Secondo de Juniac «si potrebbe ricominciare con il mercato domestico, poi a livello regionale, quindi continentale. Infine ci sarebbe la fase della riapertura a livello intercontinentale. È il nostro approccio, ma deve essere negoziato con i governi. Se i governi non sono d’accordo non si può fare niente». Il capo economista Iata, Brian Pearce, ha spiegato che «una riapertura dei mercati domestici sarebbe importante, perché rappresentano circa un terzo dei ricavi passeggeri per kilometro globali delle compagnie».

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