Le stime sui risultati
L’11 dicembre scorso la Iata aveva stimato che quest’anno tutte le compagnie mondiali avrebbero aumentato i ricavi complessivi a 872 miliardi di dollari, rispetto agli 838 miliardi del 2019. Per la redditività era atteso un anno molto positivo, con 29,3 miliardi di dollari di utili netti aggregati (cioè la somma di tutti i risultati dei vettori), rispetto ai 25,9 miliardi del preconsuntivo 2019. Le stime sono da rivedere al ribasso. C’è chiaramente il rischio che il settore chiuda in perdita, anche se parte dei minori ricavi saranno coperti dal minor costo del carburante, sia perché ci sono meno voli, sia perché il prezzo del petrolio è diminuito rispetto alle stime di dicembre.
Anche gli aeroporti soffrono
Un grido di dolore si leva anche dagli aeroporti, rivali delle compagnie nella battaglia sui costi. Jost Lammers, presidente dell’associazione degli aeroporti europei (Aci Europe), ha scritto una lettera alla Commisione Ue e ai ministri dei Trasporti europei che il 18 marzo avranno una riunione straordinaria, per segnalare l’impatto negativo del crollo del traffico. Il traffico passeggeri negli scali in Europa (Ue, Svizzera e Gran Bretagna) è diminuito la scorsa settimana del 54%, con un peggioramento rispetto al -24% della setimana precedente. «Stimiamo che questi aeroporti perderanno complessivamente 100 milioni di passeggeri nel primo trimestre dell’anno, rispetto a un’attività normale».
In Italia traffico passeggeri a -90%
La situazione sta peggiorando, anche per i divieti di volare in molti paesi. «Lo stato drammatico degli aeroporti italiani dà un’indicazione di cosa aspetta gli aeroporti nel continente. Negli ultimi giorni il traffico passeggeri negli aeroporti italiani è diminuito di oltre il 90%», ha scritto Lammers.
Persi 2 miliardi di ricavi
Aci Europe prevede che nel primo trimestre gli aeroporti europei perderanno 2 miliardi di ricavi. «Queste perdite peggioreranno nei prossimi mesi», afferma Lammers. Pertanto anche gli aeroporti vanno incontro a crisi di liquidità. L’associazione europea chiede un programma di aiuti e, in particolare, che la Ue e i governi forniscano «finanziamenti straordinari e urgenti e risorse di cassa», anche per consentire la prosecuzione degli investimenti.
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