Con l’arrivo della primavera, il cambio delle gomme invernali con quelle estive diventa un argomento di primaria importanza per la sicurezza stradale. La normativa italiana fissa delle precise disposizioni, da osservare rigorosamente, pena sanzioni severe. Siccome le “calzature” hanno un impatto diretto sulle performance di un’auto, il legislatore cerca di scongiurare sul nascere delle scelte avventate, dettate dalla semplice inesperienza o dall’intenzione di risparmiare, a ogni costo.
Perché prendere delle decisioni in ottica risparmio può anche andare bene, ma senza che ciò compromette l’incolumità generale. Degli aspetti spesso trascurati meritano maggiore attenzione, ed è il caso di ascoltare i consigli utili circa la scelta, la manutenzione e il mantenimento in buono stato degli pneumatici.
Le date
Partiamo dalle date: alle gomme invernali bisogna dire addio (o, forse, sarebbe più corretto dire “arrivederci”) entro il 15 aprile, con 30 giorni di tolleranza. Il termine ultimo è, dunque, quello del 15 maggio: oltre scattano le sanzioni. Il mese di proroga dipende da varie ragioni. L’inizio della primavera tende, infatti, a variare abbastanza da regione a regione, con alcune zone che nella prima parte di aprile continuano ad avere temperature rigide e neve. Inoltre, la sostituzione permette di distribuire il traffico su un periodo più ampio e riducendo costi e congestioni.
A conferma di quanto appena detto circa le differenti condizioni di viabilità, in certe zone, tipo le Alpi e gli Appennini, potrebbero vigere periodi di obbligo di gomme invernali estesi rispetto alla base. Si consiglia di consultare il sito web del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti o il professionista di fiducia per avere specifiche relative alla zona di residenza. È importante consultare il libretto di circolazione del mezzo, dove sono riportate le informazioni specifiche relative agli pneumatici omologati, come dimensioni, indice di velocità e di carico.
In caso di mancata sostituzione, i trasgressori sono passibili di multa, da un minimo di 422 euro a un massimo di 1.695 euro. L’importo varia in base alla gravità dell’infrazione e alla tipologia della vettura. Qualora dovesse avvenire un incidente stradale, la compagnia assicurativa avrebbe, in aggiunta, facoltà di rivalersi sul conducente reo di violare tale disposizione, per una parte o l’intero importo del risarcimento danni.
Al di là delle sanzioni, le gomme invernali vanno tolte poiché le prestazioni risultano deficitarie, perché dotate di una mescola più morbida, che offre più grip su neve e ghiaccio. Invece, le estive ne possiedono una più dura, in favore di una maggiore stabilità e di un consumo ridotto di carburante su strade asciutte e bagnate. Trascurare le differenze significa esporsi a spiacevoli conseguenze, quali la compromissione della stabilità della macchina, lo spazio di frenata allungato e, dunque, probabilità più elevate di incorrere in sinistri.
In particolare, le calzature invernali su strade asciutte tendono a usurarsi più rapidamente e a perdere aderenza, mentre le estive su neve e ghiaccio non garantiscono una frenata efficace. In occasione del suo 50° anniversario, il Touring Club Svizzero ha stilato una top 10 degli pneumatici estivi migliori.
Gli indici
Riportati sul fianco dello pneumatico, gli indici di velocità e di carico devono essere pari o superiori a quelli indicati sul libretto di circolazione. L’indice di velocità fa riferimento alla velocità massima sostenibile dalla gomma in modo sicuro, l’indice di carico, invece, indica il peso massimo sopportabile. L’etichetta europea fornisce informazioni utili sul consumo di carburante, l’aderenza sul bagnato e la rumorosità delle gomme. Di classe A o B danno un compromesso soddisfacente tra prestazioni e sicurezza.
Comunque, è sbagliato ritenere che la semplice sostituzione scongiuri qualsiasi tipo di problema. Infatti, il set montato occorre conservarlo nella maniera corretta. Almeno una volta al mese, con uno strumento affidabile, è necessario eseguire un controllo. Andare da un bravo professionista consente di individuare eventuali danni, come tagli, usura irregolare o deformazioni. In tal caso, è necessario provvedere alla sostituzione.
Inoltre, gli esperti suggeriscono di verificare periodicamente, mediante un apposito indicatore di usura, lo stato del battistrada, che abbia una profondità minima di 1,6 mm, in conformità alla legge. La rotazione delle gomme ogni 10.000 km permette di ottenere un consumo uniforme e una maggiore durata. Più lo stile di guida è tranquillo, più è elevata l’autonomia degli pneumatici estivi, che arriva anche tranquillamente a raggiungere un range tra i 30.000 e i 75.000 km. In media, non dovrebbero essere più vecchi di 10 anni e andrebbero sottoposti a un approfondito check-up dopo 6 anni.
Le tecnologie e i modelli
Oggigiorno le tecnologie e i modelli disponibili sono molteplici. Ad esempio, le gomme ad alte prestazioni assicurano una migliore tenuta di strada e un minor consumo di carburante, mentre le gomme sportive sono progettate allo scopo di massimizzare la velocità e le performance in curva. Chi percorre pochi chilometri o vive in zone dal clima mite hanno motivo di valutare un’alternativa: le all season o 4 stagioni. Esse costituiscono una buona via di mezzo, anche se non conseguono gli stessi valori di un set stagionale in condizioni climatiche estreme.
Ai fini della sicurezza stradale, è bene provvedere a controlli regolari, anche di freni, ammortizzatori, olio motore e altri componenti essenziali, i quali, se raggiungono degli standard insufficienti, lasciano parecchio a desiderare. Per quanto riguarda il comportamento al volante, è opportuno adattare lo stile di guida alla situazione. Tra i suggerimenti sempre validi vi è il mantenimento di una distanza adeguata rispetto al veicolo che precede, così da avere il tempo necessario per reagire in presenza di una brusca frenata.
Sterzare e frenare con gradualità contribuisce a mantenere il pieno controllo. Ed è, ovviamente, importante riconoscere ed evitare buche, avvallamenti o detriti, potenziale causa di danni o di compromettere la stabilità dell’auto. Prima di partire per un lungo viaggio, è saggio informarsi sulle condizioni del meteo e del traffico. Se possibile, è preferibile evitare di mettersi al volante nelle ore centrali della giornata, quando il sole è più intenso e l’asfalto tende a diventare rovente. In caso di pioggia intensa, è bene ridurre la velocità e prestare attenzione al rischio di aquaplaning, poiché può provocare la perdita di controllo.