AGI – “Ci sono ampi margini di miglioramento sul tema stadi in Italia ma bisognerà fare in modo che tutti gli stadi, dalla Serie A alla C, siano adeguati. Gli impianti per Euro2032 devono essere pronti almeno tre anni prima degli Europei, quindi diciamo 2028 e 2029”. Così il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, a margine della tavola rotonda “Le nuove prospettive sulla riforma dello sport”, organizzato dallo studio legale Advant Nctm a Roma.
“Sicuramente faremo in tempo ad adeguarli per Euro2032. Abbiamo migliorato la norma e costituito una cabina di regia e un tavolo interistituzionale perchè vogliamo collaborare con i club da una parte e con le amministrazioni dall’altra – prosegue Abodi – Noi ci impegniamo ma non è un tema che si risolve in una settimana e non si può neanche risolvere in decenni”.
Sembra più scettico invece il numero uno del Coni, Giovanni Malagò. “Quello degli stadi in Italia è un problema che conosco a memoria, è una cosa oggettivamente assurda rispetto a quello che sta succedendo in altre nazioni” ha affermato.
“Euro2032 dovrà essere l’occasione per riammodernare il più possibile questi impianti che oramai ci vedono in un’altra epoca, direi glaciale rispetto a quelle che sono le esigenze. Però il Comitato olimpico non c’entra: gli stadi o sono di proprietà dei Comuni e vengono dati in gestione, o sono di proprietà delle società. Poi la Federazione e la Lega sono le istituzioni competenti a far in modo che gli stadi possano essere tirati a lucido. Ce la faremo? Questa è una bella domanda. Teoricamente ci sono nove anni. Speriamo. In Italia però quando ci sono di mezzo le infrastrutture tutto può succedere, e qualcosa ne so anch’io”, conclude Malagò.
AGI – “Ci sono ampi margini di miglioramento sul tema stadi in Italia ma bisognerà fare in modo che tutti gli stadi, dalla Serie A alla C, siano adeguati. Gli impianti per Euro2032 devono essere pronti almeno tre anni prima degli Europei, quindi diciamo 2028 e 2029”. Così il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, a margine della tavola rotonda “Le nuove prospettive sulla riforma dello sport”, organizzato dallo studio legale Advant Nctm a Roma.
“Sicuramente faremo in tempo ad adeguarli per Euro2032. Abbiamo migliorato la norma e costituito una cabina di regia e un tavolo interistituzionale perchè vogliamo collaborare con i club da una parte e con le amministrazioni dall’altra – prosegue Abodi – Noi ci impegniamo ma non è un tema che si risolve in una settimana e non si può neanche risolvere in decenni”.
Sembra più scettico invece il numero uno del Coni, Giovanni Malagò. “Quello degli stadi in Italia è un problema che conosco a memoria, è una cosa oggettivamente assurda rispetto a quello che sta succedendo in altre nazioni” ha affermato.
“Euro2032 dovrà essere l’occasione per riammodernare il più possibile questi impianti che oramai ci vedono in un’altra epoca, direi glaciale rispetto a quelle che sono le esigenze. Però il Comitato olimpico non c’entra: gli stadi o sono di proprietà dei Comuni e vengono dati in gestione, o sono di proprietà delle società. Poi la Federazione e la Lega sono le istituzioni competenti a far in modo che gli stadi possano essere tirati a lucido. Ce la faremo? Questa è una bella domanda. Teoricamente ci sono nove anni. Speriamo. In Italia però quando ci sono di mezzo le infrastrutture tutto può succedere, e qualcosa ne so anch’io”, conclude Malagò.