La tecnologia si fa strada, letteralmente, sull’A35 Brebemi. Sempre all’avanguardia quando si tratta di sicurezza, porta l’innovazione a livelli mai raggiunti prima. Con l’introduzione dei droni, l’autostrada lombarda segna un passo importante verso una gestione quantomai moderna ed efficiente.
Innovazione in marcia
Il “Drone Asset and Traffic Monitoring Project” ha l’obiettivo di consolidare il ruolo di Brebemi come punto di riferimento tra le autostrade italiane. Il messaggio è chiaro: continuare a mettersi in luce come un’eccellenza nel panorama nazionale, guidando il cambiamento all’insegna del progresso. E gli utenti saranno i veri beneficiari di un piano ormai avviato.
La A35 Brebemi vanta una solida reputazione, guadagnata sul campo. Ad esempio, è stata la prima autostrada della penisola a ottenere la certificazione internazionale iRap circa la sicurezza stradale. Ora, grazie a un ulteriore upgrade tecnologico, alza ancora il livello di attenzione verso la protezione dei conducenti. Il monitoraggio permette di raccogliere dati in tempo reale sul traffico e sulle condizioni dell’infrastruttura; un database utile a identificare i potenziali rischi e agire subito.
Il piano ha preso il via lo scorso novembre con l’impiego del primo drone; un secondo si aggiungerà nei prossimi mesi. Operando a un’altezza di 120 m a lato dell’autostrada, essi svolgono il loro lavoro in diversi momenti della giornata e della notte. Le attività vengono definite in orari concordati assieme alle autorità competenti, in modo da minimizzare i disagi. Tuttavia, il sistema è pronto a entrare in funzione all’occorrenza, così da affrontare in maniera tempestiva emergenze o imprevisti.
I piccoli velivoli decollano e atterrano in autonomia da hangar dedicati, e prestano servizio senza richiedere controllo umano. Le missioni sono gestite dal centro della Brebemi, che può programmare gli interventi in anticipo o attivarli rapidamente in caso di necessità.
Il personale tecnico di A35 Brebemi è in grado di monitorare in tempo reale diversi aspetti della rete autostradale, tra cui le condizioni della pavimentazione, le barriere antirumore, le reti di recinzione, la presenza di ostacoli o veicoli fermi sulle carreggiate. Il sistema favorisce interventi rapidi per rimuovere gli ostacoli e inviare avvisi ai guidatori, ottimizzando l’esperienza di viaggio complessiva.
Le tre fasi
Il progetto “Drone Assist and Traffic Monitoring” si è sviluppato in tre fasi principali: a ottobre, è partita la supervisione dell’infrastruttura mediante droni pilotati in loco da personale specializzato. Dopodiché, il centro di controllo della Brebemi ha assunto la funzione amministrativa per consentire la trasmissione in tempo reale di dati e video. Infine, il processo è oggi al 100% automatizzato, e dunque i droni operano senza supporto umano.
Questo progetto rappresenta una pietra miliare nell’evoluzione delle infrastrutture italiane. L’aggiunta di un secondo drone aumenterà ancor più la capacità di raccolta e analisi di informazioni, assicurando una gestione di volta in volta migliore della rete autostradale. Con tale iniziativa, la A35 Brebemi dà l’ennesima prova di apertura alle ultime innovazioni in ambito tecnologico. Inoltre, pone anche un forte accento sulla sostenibilità. I droni, infatti, permettono di sorvegliare con precisione senza la necessità di azioni invasive, a differenza dei metodi tradizionali.