AGI – Sono durate circa quattro mesi le consultazioni con tutte le parti interessate del Movimento Olimpico per ‘esplorare’ un percorso finalizzato alla riammissione alle competizioni internazionali degli atleti con passaporto russo o bielorusso che erano sospesi dal 28 febbraio dello scorso anno a seguito dell’invasione militare di Mosca in Ucraina durante il periodo di tregua olimpica.
Quanto deciso oggi a Losanna dall’Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale è stato un piccolo passo in uno scenario geopolitico internazionale difficile e intricato. Gli atleti russi e bielorussi potranno ritornare a gareggiare in forma neutrale e individuale – sono escluse le squadre nazionali dei due Paesi – con l’obiettivo di qualificarsi per le Olimpiadi di Parigi 2024 e successivamente per i Giochi olimpici invernali di Milano Cortina 2026.
La decisione finale se russi e bielorussi saranno ammessi ai Giochi nella capitale francese verrà presa in un secondo momento anche in base agli sviluppi internazionali e al rispetto dei criteri stabili dall’Esecutivo.
Con il ‘semaforo verde’ da parte del Cio per gli atleti, allenatori e staff russi e bielorussi, le Federazioni internazionali, o gli stessi organizzatori delle gare, dovranno controllare i requisiti ma anche predisporre documentazione sufficiente al fine del rilascio dei ‘visti’ presso le strutture diplomatiche straniere presenti in Russia e Bielorussia.
Le ‘raccomandazioni’ che dovranno essere recepite dalle Federazioni internazionali dei singoli sport definite oggi dall’Esecutivo del Cio sono sei. La prima, gli atleti con passaporto russo o bielorusso devono competere solo come ‘Atleti Neutrali Individuali’; la seconda, non possono essere prese in considerazione squadre di atleti con passaporto russo o bielorusso; la terza, gli atleti e il personale di supporto che sostengono attivamente la guerra non possono competere o essere accreditati; la quarta, gli atleti e il personale di supporto a contratto con le agenzie militari o di sicurezza nazionale russe o bielorusse non possono competere, la quinta, gli ‘Atleti Neutrali Individuali‘, come tutti gli altri atleti partecipanti, deve soddisfare tutti i requisiti dell‘antidoping;. La sesta ‘raccomandazione’ riguarda le sanzioni che restano in vigore contro i responsabili della guerra, gli Stati e i governi russo e bielorusso.
Inoltre, nessun evento sportivo internazionale organizzato o sostenuto da una Federazione internazionale dovrà svolgersi in Russia o Bielorussia, nessuna bandiera, inno, colore o qualsiasi altra identificazione dei due Paesi dovrà apparire a qualsiasi evento sportivo, e nessun funzionario del governo o statale russo e bielorusso dovrà essere accreditato per eventi sportivi internazionali.
AGI – Sono durate circa quattro mesi le consultazioni con tutte le parti interessate del Movimento Olimpico per ‘esplorare’ un percorso finalizzato alla riammissione alle competizioni internazionali degli atleti con passaporto russo o bielorusso che erano sospesi dal 28 febbraio dello scorso anno a seguito dell’invasione militare di Mosca in Ucraina durante il periodo di tregua olimpica.
Quanto deciso oggi a Losanna dall’Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale è stato un piccolo passo in uno scenario geopolitico internazionale difficile e intricato. Gli atleti russi e bielorussi potranno ritornare a gareggiare in forma neutrale e individuale – sono escluse le squadre nazionali dei due Paesi – con l’obiettivo di qualificarsi per le Olimpiadi di Parigi 2024 e successivamente per i Giochi olimpici invernali di Milano Cortina 2026.
La decisione finale se russi e bielorussi saranno ammessi ai Giochi nella capitale francese verrà presa in un secondo momento anche in base agli sviluppi internazionali e al rispetto dei criteri stabili dall’Esecutivo.
Con il ‘semaforo verde’ da parte del Cio per gli atleti, allenatori e staff russi e bielorussi, le Federazioni internazionali, o gli stessi organizzatori delle gare, dovranno controllare i requisiti ma anche predisporre documentazione sufficiente al fine del rilascio dei ‘visti’ presso le strutture diplomatiche straniere presenti in Russia e Bielorussia.
Le ‘raccomandazioni’ che dovranno essere recepite dalle Federazioni internazionali dei singoli sport definite oggi dall’Esecutivo del Cio sono sei. La prima, gli atleti con passaporto russo o bielorusso devono competere solo come ‘Atleti Neutrali Individuali’; la seconda, non possono essere prese in considerazione squadre di atleti con passaporto russo o bielorusso; la terza, gli atleti e il personale di supporto che sostengono attivamente la guerra non possono competere o essere accreditati; la quarta, gli atleti e il personale di supporto a contratto con le agenzie militari o di sicurezza nazionale russe o bielorusse non possono competere, la quinta, gli ‘Atleti Neutrali Individuali’, come tutti gli altri atleti partecipanti, deve soddisfare tutti i requisiti dell’antidoping;. La sesta ‘raccomandazione’ riguarda le sanzioni che restano in vigore contro i responsabili della guerra, gli Stati e i governi russo e bielorusso.
Inoltre, nessun evento sportivo internazionale organizzato o sostenuto da una Federazione internazionale dovrà svolgersi in Russia o Bielorussia, nessuna bandiera, inno, colore o qualsiasi altra identificazione dei due Paesi dovrà apparire a qualsiasi evento sportivo, e nessun funzionario del governo o statale russo e bielorusso dovrà essere accreditato per eventi sportivi internazionali.