AGI – Nebbia, Hansel, Alex, Muffin, Briciola e tanti altri. Nel cimitero virtuale (www.ilfidocustode.it) c’è posto per tutti, cani, gatti e ogni altro animale a cui ci si è affezionati. L’idea di creare questo ‘spazio’ non poteva che venire alla società pioniera nel settore, Il Fido custode, che a Milano ha aperto il primo cimitero, questo reale, per gli animali d’affezione nell’agosto del 2015, in un’area vicina al parco di Trenno.
Il cimitero virtuale è dedicato in particolare a tutti quegli animali che non hanno avuto una sepoltura, in modo che “possano trovare un posto per essere ricordati oltre la vita terrena”. Lo ha spiegato all’AGI il direttore de Il Fido custode, Gianni Amenta.
“Nel cimitero virtuale ci sono quasi esclusivamente animali che non sono sepolti qui, da noi. In tanti, magari hanno lasciato il loro animaletto dal veterinario a suo tempo, spesso perché non sapevano dell’esistenza del cimitero”. Il servizio online è del tutto gratuito, poi “Chi vuole fa un’offerta, una donazione che noi giriamo alle associazioni con le quali lavoriamo”. “Si compila un form, si manda la foto dell’animale che non c’è più, una frase, dei pensieri, e si partecipa. E’ un bel modo per poterli ricordare, è un servizio aperto a tutti”. E’ un ‘luogo’ a cui tornare nei momenti di malinconia, si legge sul sito. C’è chi ha detto “addio” a Nerone “il cane re del porto”, chi a Oxi che si spera corra felice”. E c’è anche una sezione dedicata agli eroi, con “Birba che salvò dalle fiamme la sua famiglia”, Scott che si fece valere durante il terremoto di Amatrice, e Toby “il cane eroe del soccorso alpino: un tumore al cervello l’ha ucciso” si legge.
Certo il servizio principale dell’associazione è quello cimiteriale a Milano, dove si trova una zona verde, recintata, di 7 mila metri quadri che presto potrebbero diventare molti di più. “Lo spazio a disposizione c’è – spiega il direttore – abbiamo 5 ettari di terra, quindi se il trend continua così ci si allargherà di sicuro. Fino a oggi abbiamo 700 animaletti seppelliti. Ci sono principalmente cani e gatti, ma anche molti conigli. E poi pesci tropicali, tartarughe e criceti. Anche le ceneri di due cavalli”.
Per tutti è prevista una lapide, con la foto, e la dedica del proprietario. E’ un cimitero “in stile anglosassone, con lapidi tutte allineate, identiche. Lo stile è sobrio, non ci sono croci di legno per alcuni e cappelle sistine per altri”. Ognuno ha il suo posto.
I costi? “Seicento euro per una ‘piazzola’. E’ molto grande, e nel tempo potrà essere usata per poter ospitare altri animali che quella persona dovesse avere. A questa cifra si aggiungono 60 euro all’anno per le spese di manutenzione e pulizia”. Ma visti i tempi, c’è anche chi sceglie di ‘condividere’ lo spazio: può essere il caso, per esempio di chi ha un criceto o un uccellino. Li fa seppellire nella stessa ‘piazzola’ dimezzando i costi. A ognuno la sua foto e i suoi ricordi.
Un settore senza regole
Il Fido custode “nasce da un’esigenza, più che da un’idea” dice ancora Amenta ricordando che il settore non è regolamentato. “In questo ambito non è stato legiferato nulla. Noi abbiamo segnato un po’ una linea, in collaborazione con Ats Milano. Non tutti apprezzano la cremazione o il fatto di lasciare il corpo del proprio animale dal veterinario. Per molti è come lasciare il corpo di un familiare morto in ospedale”. “Noi, ci occupiamo di tutto – continua -, il servizio va dal ritiro a domicilio dell’animaletto fino anche alla cremazione. L’urna può essere portata via o seppellita. Ma c’è anche un’area autorizzata, per lo spargimento delle ceneri. Per la sepoltura, li avvolgiamo in un saio in cotone e con quello vengono messi in terra”.
Anche durante il lockdown l’attività è andata avanti, un po’ meno le visite. Che però adesso sono riprese. “I proprietari vengono regolarmente. Ci sono gli irriducibili, quelli che non si rassegnano alla morte del proprio ‘amico’, e vengono sempre, a tutte le aperture, e quelli che vengono con cadenza regolari, una volta al mese”.