Indicatori qualità della vita
Tra gli indicatori presi in esame c’è il numero dei decessi nei primi otto mesi dell’anno, comune per comune, elaborato sulla base dei dati Istat del 12 ottobre e aggregato su base provinciale. La classifica tiene conto anche del numero delle persone under e over 65 decedute e dell’incidenza sulla popolazione complessiva della provincia dei casi di Coronavirus. Per questo motivo diverse province tra le più colpite nella prima fase dell’emergenza Coronavirus – Bergamo, Lodi, Cremona – hanno perso diverse posizioni. Milano è situata al 45esimo posto: secondo l’ultima analisi è una città ricca e costosa e allo stesso tempo pericolosa e insicura.
Le città dove si vive peggio
All’ultimo posto della classifica sulla qualità della vita c’è ancora una volta Foggia. Già in passato la città pugliese si è piazzata al gradino più basso. I motivi sono diversi: la disoccupazione, lo scarso verde urbano, le auto in circolazione e la raccolta differenziata, i tentati furti e gli incidenti stradali, il basso reddito. Male anche Crotone, in Calabria, e Agrigento, in Sicilia.