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Dal 3 giugno cade l’obbligo di quarantena anche per chi arriva da Regno Unito e Spagna, secondo e terza per contagi in Europa (davanti all’Italia)

Mag 31, 2020

FASE DUE: VERSO LE VACANZE

Gli italiani che si recheranno in quei due paesi dovranno invece rispettare l’isolamento. Strappo con Austria, Grecia e Svizzera: il 15 giugno riapriranno le frontiere ma non a chi arriverà dal nostro paese

di Andrea Carli

Coronavirus: il contagio nella tua regione. Focolaio in Molise

Gli italiani che si recheranno in quei due paesi dovranno invece rispettare l’isolamento. Strappo con Austria, Grecia e Svizzera: il 15 giugno riapriranno le frontiere ma non a chi arriverà dal nostro paese

31 maggio 2020


2′ di lettura

Paradossi della fase due di gestione dell’emergenza Covid-19. Quella della coesistenza con il virus, nell’attesa di un vaccino. E quella che si proietta verso la stagione delle vacanze estive, e quindi (anche) dei viaggi all’estero. Il 3 giugno verrà meno l’obbligo della quarantena di 14 giorni, imposto a seguito dello scoppio della pandemia, per i cittadini stranieri che arriveranno in Italia provenienti dai Paesi dell’area Schengen (tra questi la Spagna) e dal Regno Unito e Irlanda del Nord. Per il resto dei cittadini europei questo obbligo cadrà dal 15 giugno. Lo prevede il Dpcm in vigore, quello del 17 maggio.

La classifica europea dell’Organizzazione mondiale della sanità

Tra le nazionalità che potranno raggiungere l’Italia senza l’obbligo di quarantena ci sono anche quelle che fanno riferimento a Stati che, nella classifica dell’Oms (Health Emergency Dashboard,aggiornata al 30 maggio) sul numero di contagi complessivo a livello europeo, registrano numeri superiori a quelli del nostro paese. È il caso, appunto, del Regno Unito e della Spagna: sono rispettivamente al secondo e al terzo posto – rispettivamente 271.222 e 238.936 casi di contagio da coronavirus -, dietro alla Russia (396.575) ma davanti all’Italia, che con 232.248 casi si assesta quarta. Alle sue spalle altri due paesi dell’area Schengen: la Germania (181.196 casi) e la Francia (149.668).

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Per l’italiano quarantena obbligatoria

Il cittadino italiano che si reca nel Regno Unito e in Spagna deve invece rispettare la quarantena. Nel primo caso dall’8 giugno chi arriverà da fuori dovra sottoporsi a due settimane di auto isolamento. Anche in Spagna è prevista la quarantena: l’accesso libero in quel paese potrebbe scattare da luglio. Rimane poi la possibilità che in Italia qualche governatore, nel timore che si possa verificare una ripresa dei contagi, decida di emettere un’ordinanza con la quale mantenere comunque l’obbligo della quarantena per il turista che proviene dall’area Schengen. Una mossa che avrebbe tuttavia un effetto contenimento dei flussi turistici, con un’ulteriore peggioramento per un comparto che, allo stato attuale, versa in una situazione di grande difficoltà.

Lo strappo con Austria, Grecia e Svizzera

Rimane poi lo strappo con alcuni paesi europei (anche all’interno della cerchia Schengen), che hanno timidamente iniziato a riaprire i confini in vista dell’estate lasciando però chiusa, almeno per adesso, la porta per l’Italia. A preoccupare i vicini più o meno prossimi è il timore di un dilagare del contagio da coronavirus che, soprattutto nelle regioni del nord, Lombardia in testa, non è ancora domato. A dire no agli italiani sono Austria, Svizzera e Grecia, che apriranno dal 15 giugno. La Croazia ha riaperto le frontiere senza restrizioni ai cittadini di 10 Paesi Ue nel tentativo di far ripartire l’industria turistica crollata per la pandemia da coronavirus. Ma non agli italiani. Poi, con una parziale marcia indietro Zagabria ha fatto sapere che con una prenotazione alberghiera in mano gli italiani possono entrare.

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