
L’assessore al Welfare della Regione LombardiaGiulio Gallera in tema di riaperture tra regioni invita alla prudenza: «Riapertura della Lombardia? Prudenza, la data chiave è l’8 giugno». «C’è un governo, ci sono degli indicatori raccolti a livello nazionale, lavoriamo tutti insieme. Io dico che ci vuole ancora prudenza per capire se siamo in una fase nuova e diversa oppure no», dice Gallera parlando della possibile riapertura dei confini regionali il 3 giugno, spiegando che «per fare una valutazione complessiva su quella che è la diffusione» dei contagi dopo nel riaperture della fase 2 «la data cardinale è l’8 giugno». Gallera ne ha parlato a margine della inaugurazione della nuova terapia intensiva dell’ospedale Sacco di Milano.
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Gallera: «Lombardiaregione che dà meglio i dati, no a giudizi sommari».«Siamo la Regione che fornisce meglio i dati, addirittura con tutte le valutazioni di inizio sintomi, solida, puntuale, dettagliata, fin dall’inizio siamo stati molto trasparenti. Ora che Gimbe dia giudizi sommari totalmente inappropriati è sbagliato e non è consentito». È la replica di Galleraall’analisi della Fondazione Gimbe, che ieri ha avanzato il «sospetto che la Lombardia ‘aggiustì i dati», segnalando alcune «stranezze». Dichiarazioni che hanno poi portato alla reazione della Regione, che ha annunciato querela. «Oggi – ha spiegato l’assessore a margine dell’inaugurazione del nuovo Padiglione di terapia intensiva dell’ospedale Sacco di Milano -, escono i dati dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Noi li mandiamo tutte le settimane. C’è un sistema di indicatori secondo noi migliorabile, ma lasciamo che chi sa fare questo mestiere lo faccia». Gallera si è detto dispiaciuto per la controversia con Gimbe: «A me spiace – ha dichiarato – perché Nino Cartabellotta», il presidente della Fondazione, «l’ho sempre incontrato, è una persona seria e Gimbe una fondazione solida. Se poi però le valutazioni si fanno su delle schermate che vengono date e non sui dati che vengono forniti con una grande puntualità», per Gallera «è sbagliato e non è consentito».
In Lombardia, ha aggiunto, «stiamo facendo attività di screening articolata e ampia. È partito il governo con lo studio di sieroprevalenza e ha fatto poche centinaia di test» al momento, «noi siamo già a più di 150 mila sierologici fatti sugli operatori sanitari, sulle persone. È chiaro che più andiamo a cercare e ad allargare lo spettro e più emergono certe situazioni. Stiamo facendo un lavoro approfondito in Lombardia».
«Credo che sarebbe opportuno un confronto del Governo con le Regioni» prima che venga presa una decisione sulla riapertura dei confini regionali il 3 giugno», ha detto il governatore Giovanni Toti oggi pomeriggio da ‘Tagadà’ su La7. «Dobbiamo riaprire tutto ad esclusione di ciò che il Governo ha già previsto riparta dal 15 giugno – ha detto Toti -. Tutte le Regioni dovrebbero riaprire, assolutamente sì: se noi non riapriamo la Lombardia, la Liguria e il Piemonte, cioè il triangolo industriale del Paese, non stiamo parlando di niente».
Nuovo padiglione di terapia intensiva al Sacco di Milano. Da oggi l’Ospedale Sacco di Milano ha un nuovo padiglione dedicato alla terapia intensiva realizzato grazie ad una donazione di 3 milioni di euro che ha permesso la ristrutturazione e la dotazione delle più moderne tecnologie. Al taglio del nastro hanno preso parte il vice ministro dello Sviluppo economico, Stefano Buffagni, il vice ministro della Salute, Pierpaolo Sileri, l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, l’assessore alle Politiche sociali e abitative del Comune, Gabriele Rabaiotti e l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini.
La nuova struttura è stata realizzata da Ceetrus Italy in cordata con l’ImmobiliarEuropea e Sal Service. Nel corso dell’inaugurazione è stato letto un messaggio di saluto del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Il premier ha espresso all’ospedale Sacco la sua «stima per l’impegno assunto nella gestione sanitaria dell’epidemia di Covid 19. Sono profondamente grato a tutto lo staff e il personale medico. In questo momento di straordinaria amministrazione per combattere la pandemia l’impegno delle strutture sanitarie e delle aziende, la volontà di cooperazione fra sanità pubblica e imprenditoria privata rappresentano strumenti indispensabili per assicurare adeguati livelli di assistenza ai cittadini».
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