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Lombardia, Gallera sulla zona rossa ad Alzano e Nembro: non sapevo che potevamo chiudere noi – Corriere della Sera

Mag 29, 2020

entrato in Procura a Bergamo come persona informata sui fatti dichiarandosi non preoccupato . Ne uscito tre ore e mezza dopo evitando l’incontro con i giornalisti e con il vicesindaco del piccolo paese di Valbondione (alta Val Seriana) Walter Semperboni, che ha perso il padre e voleva un confronto con lui.

Al pool di magistrati che indagano per epidemia colposa nel territorio pi martoriato dal coronavirus (che il Corriere ha raccontato qui), l’ assessore Giulio Gallera ha ribadito: Noi aspettavamo Roma, fino all’ inizio di marzo avevamo sempre proceduto d’ accordo con il governo su quel tipo di provvedimenti.

quello uno dei temi di principale interesse della Procura, la mancata istituzione della zona rossa a Nembro e Alzano, che era invece scattata a Codogno 24 ore dopo la scoperta del paziente 1.

L’assessore ha confermato ai pubblici ministeri che tutti gli indici del contagio, gi a partire dal 23 di febbraio e nei giorni immediatamente successivi, erano elevatissimi in quell’area. I magistrati hanno acquisito notizie, che Gallera avrebbe confermato, sul fatto che la stragrande maggioranza di pazienti con sintomi sospetti ricoverati ad Alzano gi a met febbraio erano residenti proprio a Nembro, il paese confinante. E lui stesso, l’assessore, ha specificato di aver verificato, tempo dopo, che anche la Regione avrebbe potuto procedere alla chiusura di sua iniziativa. Ma in quella fase ci eravamo sempre relazionati con l’esecutivo e con l’ Istituto superiore di sanit.

Questa la sostanza delle sue dichiarazioni, mentre nulla emerge sulle risposte date in merito alle presunte pressioni del mondo economico contro la chiusura della Val Seriana, dove si concentrano aziende con fatturati importanti.

Un tema che i magistrati vogliono approfondire perch una chiamata, dalla Procura, arrivata anche a Marco Bonometti, presidente regionale di Confindustria, che tra fine febbraio e met marzo si era interfacciato direttamente con la Regione, facendo valere la linea della chiusura delle aziende ma solo su base volontaria. I pm avrebbero voluto incontrarlo oggi, ma Bonometti ha spiegato sono in ospedale, per ora so che mi hanno cercato.

Gli altri due fronti toccati invece dai pm con l’assessore sono stati i troppi decessi nelle Rsa (Gallera ha specificato che c’ erano protocolli da rispettare) e la chiusura dell’ ospedale di Alzano, il 23 febbraio, durata solo poche ore, a differenza di Codogno. L’assessore ha ribadito di aver ricevuto rassicurazioni sulla sanificazione, in quella fase, dall’azienda ospedaliera, spiegando che l’ospedale poteva restare aperto per far fronte all’ emergenza. Oggi, in Procura, sar il giorno del presidente lombardo Attilio Fontana.

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