fase 2
Al momento l’ipotesi più quotata resta la riapertura in tutta Italia, nessuna regione esclusa. Ma è possibile anche lo slittamento di una settimana
di Andrea Gagliardi
Al momento l’ipotesi più quotata resta la riapertura in tutta Italia, nessuna regione esclusa. Ma è possibile anche lo slittamento di una settimana
29 maggio 2020
2′ di lettura
L’Italia si avvia alla riapertura dei confini tra le Regioni, con la possibilità spostarsi liberamente in tutto il territorio nazionale. La data prevista dal governo nell’ultimo decreto legge è il 3 giugno. Ma la partita resta un rebus. Venerdì 29 saranno disponibili i dati del monitoraggio nazionale sulle regioni relativo alle aperture del 18 maggio, ma gli esperti hanno chiesto ulteriori 24-36 ore per poter valutare anche i numeri relativi al weekend scorso, quello delle immagini della movida. La decisione del governo arriverà perciò tra domenica e lunedì, dopo aver sentito i governatori.
Spostamenti dal 3 giugno in tutta Italia
Al momento l’ipotesi più quotata resta la riapertura in tutta Italia, nessuna regione esclusa. I dati che saranno pubblicati oggi sulla base dei 21 indicatori del ministero della Salute non dovrebbero far scattare nessun allarme rosso, anche se la Lombardia resterà ancora «sotto osservazione» alla luce del numero dei contagi: dei 593 nuovi casi ben 382 (il 64,4%) sono in Lombardia dove però gli altri indicatori – in particolare la pressione sugli ospedali – sono positivi.
Ipotesi slittamento
Il ministro Boccia insiste sulla necessità di una riapertura generalizzata: «Se tutte le regioni ripartono senza distinzioni sul profilo dei cittadini di ogni regione, la distinzione tra cittadini di una città rispetto all’altra non è prevista, se siamo sani ci muoviamo». Ma dopo le proteste e le polemiche sulla possibilità di uno slittamento di sette giorni per Lombardia e Piemonte, si cerca una mediazione con le Regioni del Sud (Sardegna in testa) che minacciano di far entrare sul proprio territorio solo chi si presenterà con un certificato di negatività al Covid (un’ipotesi bocciata come «incostituzionale» da Boccia). Mentre i governatori del Nord sono compatti nel chiedere liberi spostamenti in tutta Italia dal 3 giugno. Una mediazione che il governo potrebbe presentare alla conferenza Stato-regioni sabato 30 maggio potrebbe essere il rinvio di una settimana dell’entrata in vigore del decreto per tutti.
Circolazione limitata nella prima settimana?
Così come non è escluso che si confermi la libertà di trasferimento dal 3 giugno prevedendo però una quarantena «breve» per chi va in alcune aree. Un regola che a quel punto dovrebbe valere anche per gli stranieri residenti nell’area Schengen e in Gran Bretagna che sempre dal 3 giugno potranno viaggiare in Italia. E c’è chi non esclude un’ipotesi intermedia ossia il via libera alla circolazione tra Regioni, ma per la prima settimana limitata ad esempio al raggiungimento di parenti e seconde case. Quel che è certo, ribadiscono fonti di governo, è che la decisione che verrà presa varrà per tutti. Se qualche governatore dovesse fare un passo più lungo, con ordinanze restrittive rispetto alle scelte dell’esecutivo, scatterà l’impugnazione.