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Recovery Fund, von der Leyen propone piano da 750 miliardi raccolti emettendo bond – Il Fatto Quotidiano

Mag 27, 2020

Un Recovery Instrument legato al prossimo bilancio europeo 2021-2027, con una potenza di fuoco da 750 miliardi di euro di cui ben 500 da distribuire a titolo di sovvenzioni a fondo perduto e 250 miliardi come prestiti. Soldi che verrebbero immessi nelle economie dei diversi Paesi andando a finanziare programmi europei, come era stato ipotizzato nei giorni scorsi: un accorgimento che dovrebbe ammorbidire il gruppo dei “frugali“, rassicurandoli sul fatto che ci sarà un controllo esterno su come i fondi vengono spesi dai Paesi del Sud Europa. Soddisfazione da parte del presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte: “Ottimo segnale da Bruxelles”. Il fronte dell’austerità però sembra irremovibile: i Paesi Bassi hanno già fatto sapere che le posizioni restano “distanti” e “i negoziati saranno lunghi“. I capi di Stato e di governo si vedranno per esaminare la proposta il 17 e 18 giugno a Bruxelles.

I numeri della proposta europea, anticipati dal commissario agli Affari Economici Paolo Gentiloni che ha parlato di “svolta senza precedenti”, sono stati annunciati ufficialmente dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen in un discorso al Parlamento europeo. Il bilancio europeo, nel prossimo settenato, dovrebbe salire a 1.100 miliardi. E sarebbe “rinforzato” dal nuovo fondo ribattezzato appunto Next Generation Eu che vale 750 miliardi. Il pacchetto sarebbe composto da 500 miliardi di sovvenzioni – la cifra proposta da Francia e Germania nel loro documento comune – e 250 miliardi di euro di prestiti.

Sommando anche le risorse messe in campo con la nuova linea di prestiti del Mes, le garanzie della Banca europea per gli investimenti e il fondo per il finanziamento della cassa integrazione Sure, le misure eccezionali prese a livello europeo raggiungerebbero quota 1.290 miliardi, sottolinea la Commissione. E “applicando stime conservative sull’effetto leva” del bilancio pluriennale e del nuovo fondo si arriverebbe a mobilitare investimenti per 3.100 miliardi, stando alle stime europee. Tutti questi nuovi fondi, se arriverà il via libera dei leader, sarebbero comunque disponibili dal 2021. Come “ponte” fino ad allora viene proposto uno stanziamento di 11,5 miliardi da rendere disponibili già quest’anno attraverso l’iniziativa React-Eu, il Solvency Support Instrument per aiutare le aziende messe a rischio dalla pandemia e il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile.

All’Italia spetteranno, secondo l’Ansa, 172,7 miliardi: 81,807 sarebbero versati come aiuti e 90,938 miliardi come prestiti. La cifra rappresenta la quota più alta destinata a un singolo Paese, sia in termini assoluti sia per quanto riguarda gli aiuti a fondo perduto che i prestiti. Alla Spagna, che ha la seconda fetta più corposa, verrebbero destinati 140,4 miliardi, divisi tra 77,3 miliardi di aiuti e 63,1 miliardi di prestiti.

La proposta della Commissione Ue prevede la raccolta di fondi sul mercato da parte della Commissione attraverso l’emissione di titoli, sostenuta da garanzie indirette degli Stati membri e rimborsata congiuntamente nel corso di decenni. Una mossa controversa, anche alla luce dell’opposizione già espressa dai Paesi ‘frugali’, e che richiede la loro approvazione unanime. La cifra ‘a fondo perduto’ è coincidente con la proposta messa a punto dal presidente francese Emmanuel Macron e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel.

Tecnicamente, la Commissione otterrà i 750 miliardi innalzando “temporaneamente” il tetto delle risorse proprie del bilancio comune al 2% del Pil Ue. Aumentare la differenza tra impegni e pagamenti, alzando i primi, consente di avere un “cuscinetto” di risorse, non versate ma esigibili, da usare come base per emettere obbligazioni e finanziarsi sul mercati. Il debito così emesso dovrà essere rimborsato tra il 2028 e il 2058, attraverso il bilancio comune post 2027. Per reperire risorse, Bruxelles propone di attingere nuove risorse dalle tasse sulle emissioni, sulle grandi multinazionali, sulla plastica e una digital tax.

Von der Leyen: “Modello Ue sfidato come mai prima d’ora”

Nel corso del suo discorso davanti alla plenaria di Bruxelles, il capo di Palazzo Berlaymont ha esordito dicendo che “la crisi ha effetti di contagio in tutti i Paesi e nessuno può ripararsi da solo. Un’economia in difficoltà da una parte indebolisce una forte dall’altra. Divergenze e disparità aumentano e abbiamo solo due scelte. O andiamo da soli, lasciando Paesi e regioni indietro, o prendiamo la strada insieme. Per me la scelta è semplice, voglio che prendiamo una strada forte insieme”. “Le proposte più coraggiose sono anche quelle più sicure – ha continuato von der Leyen -, è per questo che oggi proponiamo il Fondo ‘Next Generation Ue’ da 750 miliardi, che si aggiungerà ad un Quadro finanziario pluriennale rivisto a 1.100 miliardi, arrivando così ad un totale di 1.850 miliardi”. Nel concludere il suo intervento, la politica tedesca ha detto che occorre “fare un ulteriore passo coraggioso verso l’Europa della sostenibilità. Lo dobbiamo alle prossime generazioni. Viva l’Europa”.

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