ROMA – In una giornata di chiusura delle Borse europee e di buona parte di quelle asiatiche, Wall Street archivia la seduta in forte calo, sulla scia di Tokyo, ma soprattutto per le tensioni Usa-Cina, con il presidente Donald Trump che ha minacciato tariffe, e i deboli risultati societari. L’indice Dow Jones perde il 2,5% a 23.723,69 punti, il Nasdaq cede il 3,2% a quota 8.604,95 mentre lo S&P 500 perde il 2,81% a 2.830,71 punti.
I listini sono appesantiti dai nuovi dati sull’attività manifatturiera americana ad aprile: l’indice Ism è calato ai minimi dal 2009. Pesa anche il taglio dell’outlook da parte di Moody’s, passato da stabile a negativo.
Stamane la Borsa di Tokyo ha terminato l’ultima seduta della settimana in sostenuto calo, con gli investitori che fanno scattare le prese di profitto in anticipazione dei 5 giorni di festività, mentre appare scontato il prolungamento dello stato di emergenza in Giappone dopo la scadenza del 6 maggio, a causa dell’emergenza coronavirus. Il Nikkei ha perso il 2,84% a quota 19.619,35, cedendo 574 punti. Sul mercato valutario lo yen è stabile sul dollaro poco sopra un livello di 107, e sull’euro a 117,30.Un primo maggio in rosso che però fa seguito a un ottimo mese per Wall Street. La Borsa di New York ha archiviato il suo miglior mese dal 1987 pur con il boom di disoccupati e il Pil in picchiata negli Usa per la crisi provocata dal coronavirus. Lo S&P ieri ha perso meno dell’1% e nel mese di aprile ha guadagnato il 12,7%, la migliore performance da oltre 30 anni. Il Dow Jones è sceso ieri meno di 300 punti, chiudendo il mese con un rialzo dell’11%, record dal 1987. Il tecnologico Nasdaq è salito del 15% ad aprile, segnando miglior mese dal 2000. La Borsa Usa ha gradualmente riguadagnato terreno dal tonfo di oltre il 20% tra febbraio e marzo per la pandemia che ha costretto il mondo al lockdown.