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Parma, tavoli in strada: è la protesta dei ristoratori contro la chiusura

Apr 29, 2020

Una apertura simbolica per testimoniare il momento difficile che stanno attraversando i ristoratori.

Diversi locali di Parma hanno aderito al flash mob Risorgiamo Italia, promosso da Paolo Bianchini, oste e patron dell’Osteria del Vecchio Orologio di Viterbo.

Bianchini ha inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte in cui riassume i motivi della protesta contro il prolungamento del lockdown e le misure contenute nella Fase due.

“Non accettiamo – ha detto – il distanziamento che vogliono imporci, un ristoratore che ha cento coperti dovrà ridurre a trenta, mantendo però le stesse spese di prima: bollette, affitto e personale da pagare, incassando solo il 30%. Tanti di noi falliranno, non sarà possibile pagare tutte le spese. Ci sarà una ricaduta che danneggerà tutto il paese”.

L’ennesimo prolungamento del lockdown costerà altri 10 miliardi di fatturato alle imprese. La stima è di Confesercenti, secondo cui si tratta di “una doccia gelata ed una fortissima delusione per moltissime attività che si stavano già preparando a implementare al dettaglio tutti i protocolli di sicurezza per riprendere gradualmente il lavoro. E che, in molti casi, ancora aspettano di fruire delle misure di sostegno di marzo, dal bonus all’accesso al credito agevolato”.

E così, dopo quasi due mesi di chiusura forzata, chef, camerieri e ristoratori hanno alzato le saracinesche, acceso le luci e apparecchieranno un tavolo di fronte alle loro insegne.

Un gesto per protestare contro l’esclusione dei ristoranti dalla Fase 2 dell’emergenza coronavirus che avrà il prossimo 4 maggio.

In Emilia Romagna, il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha auspicato una riapertura anticipata di bar e ristoranti e altre attività rispetto alla data indicata dal Governo ossia il 1 giugno.

“Dico al governo che se non ci saranno rischi e problemi, che verificheremo giorno per giorno, a mio parere si può lavorare per anticipare le date, indicate dal presidente del Consiglio, di metà maggio e primi giugno. Se tutto va come ci auguriamo, negozi, bar, ristoranti e parrucchieri potrebbero aprire prima. Ma i nostri sforzi non vanno vanificati”.

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