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Tre certezze inossidabili nei giorni incerti del coronavirus

Apr 20, 2020

il graffio del lunedì

I sondaggi elettorali, il governatore della Campania De Luca e, naturalmente… il calcio che vuole riprendere la stagione

di Dario Ceccarelli

20 aprile 2020


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(ANSA)

3′ di lettura

In questo strano Paese dove tutto è incerto, dove una Regione dice che riaprirà le librerie e le altre dicono che no, assolutamente non si può; dove un’altra Regione dice che permetterà il jogging (ma solo vicino a casa) e un’altra invece permetterà i picnic (ma solo nei campi privati) e via diversificando per renderci tutto ancora più ingarbugliato di quanto lo siagià, ebbene in questa strano Paese del fai da te pandemico, ci sono ancora tre motivi per sedersi serenamente alla sera sul divano e pensare che in fondo va tutto bene, e che questo è solo uno momento un po’ così, che poi tutto come sempre tornerà a girare per il verso giusto.

Il primo motivo tranquillizzante, leggero come una tisana, sono i sondaggi sugli spostamenti elettorali. È rassicurante sapere che secondo il tal istituto demoscopico i Cinque Stelle hanno guadagnato mezzo punto, il Pd è stabile e la Lega ha perso un punto a vantaggio della Meloni che l’ha perso a vantaggio di Berlusconi e via e via…

In questa bufera, qualsiasi persona normale direbbe: ma chi se ne frega di mezzo punto in più o meno. Abbiamo altro cui pensare. E invece, imperturbabili, questi signori ci continuano propinare balenghe proiezioni politiche come i possibili acquisti del calcio mercato. Eriksen in caduta libera, Dybala è il futuro della Juve, Higuain non vuol tornare, Di Maio preme sulla fascia, Franceschini traccheggia… Dopo un po’ come se un mago ci ipnotizzasse, a furia di sentire questa avvolgente nenia di chiacchiere, ci addormentiamo serenamente pensando che tutto andrà bene, che domani torneremo ai nostri affari e, poi che andremo al mare (anche a Rimini…) e in montagna senza che i droni dei carabinieri ci segnalino all’Interpol di tutto il mondo.

Un altra ragione rasserenante è sapere che esiste il governatore della Campania, De Luca. Ecco, come i sondaggi elettorali e il calcio mercato, anche De Luca è una granitica certezza. Il mondo comunque va avanti. Con lui sai che se ti dice no, allora non lo puoi fare. Gli altri tentennano o cambiano opinione da un giorno all’altro (uno a caso: il governatore Fontana) ed ecco che De Luca, inesorabile come Tex Willer, ti sbatte in faccia la dura legge della sopravvivenza: niente da fare, amico, gira i tacchi e torna a casa tua. Non si sgarra. Tutto chiuso. Anche i saloon di Saviano.

La terza rassicurante certezza viene dal mondo del calcio. Tutti gli sport (con una lieve distinguo per il ciclismo che ha spostato in autunno le classiche e i grandi Giri) si sono rassegnati a chiudere la stagione. Perfino le Olimpiadi sono state rinviate con buona pace degli atleti e del Giappone. Il calcio no, non ne vuole sapere: anche se le chiese sono chiuse, in campo invece si deve andare. A qualsiasi costo. E il bello che te lo dicono come se l’emergenza fosse finita.

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