Introduzione
I nuovi MacBook Pro portano differenti novità, senza ovviamente stravolgere il prodotto, in perfetto stile Apple. Tra le caratteristiche degno di nota c’è senza dubbio la nuova Touch Bar e il sensore d’impronte digitali, una nuova tastiera e un touchpad più grande. Ci sono poi altri miglioramenti, anche se non visibili ad occhio nudo.
Questa è la recensione del MacBook Pro da 13,3″. Quello che leggerete è in buona parte valido anche per il modello da 15″, che tuttavia proveremo appena possibile.
Estetica
Il nuovo MacBook Pro 13 è leggermente più compatto rispetto al modello che sostituisce, che è rimasto inalterato nell’aspetto per alcuni anni. Si parla di limare qualche millimetro qua e la, ma a colpo d’occhio sembra molto più compatto rispetto quello che dice la tabella tecnica, cioè 30,4 cm di larghezza, 21,2 di profondità, uno spessore di 1.49 cm e un peso di 1.37 Kg. Sensazioni a parte, è un perfetto compagno di viaggio, sia per dimensioni che peso.
La scocca unibody è riproposta con la solita cura, e oltre al colore argento classico, ora è disponibile anche in grigio siderale. Esteticamente, soprattutto nel nuovo colore, il piccolo MacBook Pro è veramente bello; che vi piaccia o meno Apple, non è difficile affermare che siamo davanti a uno dei computer portatili più belli che si possano oggi acquistare.
Peccato solo per la perdita di un dettaglio, certamente amato dai fan: la mela sul dorso non si illumina più. Era già successo con il MacBook (da 12″), e ora è diventata una regola.
I millimetri rubati alla scocca si vedono anche sullo schermo. Siamo lontani da alcuni prodotti con cornice quasi azzerata, ma la differenza si vede.
Connettori
Dedichiamo un capitolo a parte ai connettori, poiché rappresentano un grande cambiamento rispetto al passato, ed è forse il tasto più dolente da affrontare. In poche parole sul nuovo MacBook Pro sono presenti solo quattro connettori, e sono tutti USB-C / ThunderBolt 3.
È chiaro che Apple ha usato il MacBook (da 12″) come “esperimento” per capire se stesse andando nella direzione corretta. Infatti è stato il primo prodotto su cui sono stati applicati i principali cambiamenti che vediamo ora sui nuovi MacBook, tra cui la perdita dei connettori classici.
I quattro connettori USB-C non permettono di collegare praticamente nessuna periferica nativa. Cercando bene c’è qualche pendrive e accessorio nativo USB-C, ma la stragrande maggioranza dei prodotti è composta da adattatori e hub che trasformano l’USB-C in altri connettori. Almeno per ora, e probabilmente per qualche anno, questa cosa non cambierà.
Senza adattatori è praticamente impossibile convivere con questo MacBook, ma la buona notizia è che esistono diversi prodotti (anche compatibili, quindi a costo più basso), che in un singolo prodotto integrano tutto quello che serve. Ne abbiamo provati alcuni, che funzionano alla perfezione e fanno il loro dovere. Ad esempio l’adattatore Lindy “USB 3.1 Type-C HDMI Adapter” offre in un unica soluzione una porta USB, un connettore HDMI e un ulteriore porta USB-C.
Un vantaggio di questo design è che qualsiasi porta USB-C può essere usata per ricaricare la batteria, nonché usare un unico cavo per collegare il monitor e ricaricare la batteria. Questa scelta ha tuttavia decretato la fine di una delle caratteristiche più apprezzate dei prodotti Apple, cioè il connettore Magsafe magnetico.
L’altro connettore sopravvissuto è il jack audio, al contrario di quanto è accaduto con gli iPhone 7. A quanto pare Apple ha ritenuto che tale connettore è molto più utile su un notebook anziché su uno smartphone. Certamente molti non saranno d’accordo, gioiamo comunque della presenza del jack, ma non abituiamoci troppo, è solo questione di tempo perché venga eliminato anche dai MacBook.
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