MILANO – Ore 9:30. Si annuncia una giornata incerta sui mercati finanziari europei, con l’impatto economico del coronavirus a tener banco anche nella pubblicazione dei dati trimestrali che è entrata nel vivo negli Stati Uniti. Antipasti ne sono stati le grandi e banche JpMorgan e Wells Fargo, colpite nei profitti dagli accantonamenti per future perdite attese dal Covid 19.
Gli scambi asiatici sono stati in saliscendi, tra volumi più deboli del solito, mentre l’apertura sul Vecchio continente è in ribasso. Deboli i future Usa. Milano segna un calo dello 0,3% con le banche che pagano l’incremento del differenziale tra Btp e Bund. Bene ancora Diasorin, che aggiorna i massimi mentre è impegnata sul fronte della ricerca di un test rapido per il Covid 19. Andamenti simili nel resto d’Europa: Parigi cede lo 0,3%, Francoforte lo 0,2% e Londra arretra dello 0,45%.
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi si alza nelle prime battute sopra 220 punti base, a quota 224 dai 216 della vigilia: il decennale italiano rende l’1,83%. In una nota mattutina sul reddito fisso, gli analisti di Unicredit appuntano l’innalzamento delle ultime sedute ma non vedono particolari sviluppi europei o attese di calendario dietro questi movimenti: “Ci aspettiamo che gli acquisti effettuati dalla Bce, gli sviluppi dei contagi in Italia e in generale il sentimento dei mercati saranno i principali driver” dietro il movimento dei titoli di Stato italiani dei prossimi giorni. Nel medio termine, dalla banca confermano la previsione di uno spread in area 250 punti alla fine del trimestre e intorno a 200 nella seconda metà dell’anno. I prossimi dati macro – questo è certo – saranno brutti e solo l’ombrello aperto dalla Banca centrale europea potrà impedire di vedere il differenziale ancor più su.Tokyo, questa mattina, ha chiuso in calo dello 0,5% ritracciando dai livelli massimi da un mese. Nonostante le previsioni nefaste del Fmi, ieri sera Wall Street ha chiuso in rialzo trainata dai colossi tecnologici e dalla fiducia su una fase calante della pandemia. Anche il crollo del petrolio, con il mercato deluso dall’accordo Opec+ sul taglio alla produzione, è passato in secondo piano. Amazon ha toccato un nuovo massimo guadagnando il 5,28% a 2.283.32 dollari. Il Dow Jones ha guadagnato poco meno del 3% e il Nasdaq è balzato quasi del 4 per cento.
Erin Gibs, gestore di grandi patrimoni, ha spiegato alla televisione di Bloomberg che dalle conference call sui conti trimestrali gli investitori si aspettano soprattutto indicazioni sulle prospettive future. “Quel che stiamo veramente cercando di capire – ha detto – è se le compagnie ci daranno un’idea di quando torneranno ad esser profeittevoli”, o se piuttosto ci saranno ancora licenziamenti e chiusure alle porte. Si guarda anche alla Casa Bianca, con Trump che ha anticipato per i prossimi giorni alcuni annunci importanti sulla ripartenza dell’economia.
La Banca centrale cinese è nuovamente intervenuta sul mercato tagliando di venti punti base il tasso di interesse a medio termine sui prestiti alle istituzioni finanziarie. Ha operato un’iniezione di liquidità da cento miliardi di yuan (12,92 miliardi di euro) tramite il Mlf (medium-term lending facility) a un anno, passato dal 3,15% al 2,95%. Nella giornata di oggi viene effettuata anche una prima riduzione di cinquanta punti base del coefficiente di riserva obbligatorio per le piccole e medie banche annunciato il 3 aprile scorso per sostenere la ripresa dopo la battuta d’arresto dovuta all’epidemia, a cui seguirà un secondo taglio di cinquanta punti base a partire dal 15 maggio prossimo.
Oggi il prezzo del petrolio ha rimbalzato sui mercati asiatici, dopo il crollo di ieri (-10%): il Wti guadagna 31 centesimi a 20,42 dollari al barile (+1,54%) mentre il greggio di riferimento europeo Brent sale di 17 centesimi a 29,77 dollari al barile (+0,57%). Il prezzo dell’oro resta ai massimi da sette anni per il timore di forti recessioni a livello globale. Lo spot gold si attesta a 1.726 dollari l’oncia.
Dal fronte macroeconomico si segnala il crollo del 24% delle vendite al dettaglio francesi di marzo, dato composito visto che l’alimentare ha tenuto (-0,9%) mentre i prodotti industirali hanno perso oltre 43 punti percentuali. Euro in lieve calo sul dollaro questa mattina. La moneta unica vale 1,0966 dollari (-0,13%). Buona intonazione invece nei confronti dello yen a 117,43 (+0,23%).