ROMA – Sono 10.950 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 589 in più di ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. Per quanto riguarda il numero dei morti, sono 9.134 in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 969, si tratta dell’incremento più alto dall’inizio dell’emergenza. Intanto l’Italiasupera la Cina per contagi da coronavirus. Il numero complessivo ha raggiunto gli 86.498, contro gli 81.897 cinesi. In questo momento il nostro Paese ha superato anche gli Usa (86.102) diventando il primo Paese al mondo per contagi anche se nelle prossime ore sono attesi i dati dall’America.
Dybala: “Mi mancava l’aria”
“Un paio di giorni fa non sono stato bene, sentivo il corpo pesante e dopo cinque minuti di movimento mi dovevo fermare perché mi mancava l’aria”. Lo ha rivelato Paulo Dybala che a Juventus Tv ha raccontato quanto sia stato difficile superare i primi sintomi da coronavirus. “Adesso sto bene, anche la mia fidanzata Oriana ha superato i sintomi” rassicura l’argentino che poi svela la sua grande passione: “Colleziono magliette, sono legatissimo a quelle di Buffon, Ronaldo e Messi: ho la fortuna di giocare con tutti e tre”.
Gravina: “Campionato non oltre il 30 luglio”
“Vogliamo salvare il campionato senza compromettere quello del 2020/21”. Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina a Radio Sportiva. “Non possiamo commettere l’errore, già fatto lo scorso anno, di partire oltre metà agosto” prosegue il numero uno del calcio italiano: “È evidente che oltre metà luglio diventa complicato andare avanti con il campionato in corso”. Così sul taglio degli stipendi ai calciatori: “Lo faremo senza mortificare nessuno, lo dobbiamo fare ricorrendo a soluzioni e ipotesi di sospensione e riduzione”.
Ranocchia: “Nessuno si aspettava tutto questo”
“Sono un po’ frastornato, nessuno si sarebbe aspettato una cosa del genere, con una piega così strana”. Così il difensore dell’Inter, Andrea Ranocchia risponde alle domande dei tifosi con una videochiamata pubblicata dai social nerazzurri. “La nostra generazione non aveva mai vissuto una cosa così, forse i nostri nonni ai tempi della guerra” prosegue il giocatore che prova a vedere positivo: “Teniamo duro e con la collettività speriamo di uscirne il prima possibile. Non possiamo fare altro che rimanere dentro casa al sicuro, salvaguardando chi ci sta vicino e chi potremo incontrare. Mi auguro che passi il prima possibile”.
di Enrico SarzaniniEdipress
