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Coronavirus, fino a 4mila euro di multa per gli spostamenti illegittimi

Mar 24, 2020

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Il Viminale spinge per un aumento delle sanzioni, confronto con ministero Giustizia e palazzo Chigi. Fermo amministrativo del veicolo

di Marco Ludovico

24 marzo 2020


Per il secondo giorno calano malati e vittime in Italia

3′ di lettura

Si annuncia una stretta durissima sugli spostamenti ingiustificati e le irregolarità emerse nel nuovo modello di autocertificazione da ieri- lunedì 23 marzo – diffuso dal ministero dell’Interno a tutte le forze dell’ordine. L’obiettivo è arginare la diffusione del coronavirus.

Sanzione amministrativa salata e immediata

Fin dai giorni scorsi al dicastero guidato da Luciana Lamorgese hanno valutato poco efficace la violazione dell’articolo 650 del codice penale prevista dalle ultime norme sul COVID-19. «Reato bagatellare» l’ha definito Gian Luigi Gatta, ordinario di Diritto penale alla Statale di Milano, con un arresto fino a tre mesi alternativo a un’ammenda fino a 206 euro. «Abbiamo bisogno di indicazioni più restrittive e di sanzioni più efficaci» ha sottolineato nei giorni scorsi il capo della Polizia, Franco Gabrielli. Così è partito lo studio di una sanzione molto più dura. Di tipo amministrativo.

«Aumentare la deterrenza»

Il rischio di pagare poco più di 200 euro è diventato in breve patrimonio comune di conoscenza per tutti quelli che volevano eludere o aggirare i divieti o ignorarli e basta, visti i ripetuti episodi di assembramento, di partenze ingiustificate, di violazioni di ogni genere. Si vede dello stesso numero di denunce presentato da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e polizie locali: solo nella giornata di ieri sono state oltre 10mila e dall’11 marzo il totale è di oltre 90mila per la violazione dell’articolo 650 c.p. più altre 2mila per l’art. 495 c.p. (“Falsa attestazione”).

Una multa di 4mila euro

La piega della discussione tra Interno, ministero della Giustizia e palazzo Chigi al momento è dunque di cambiare pagina. Passare intanto a una sanzione amministrativa: immediata, priva delle lungaggini della procedura penale, impugnabile ma con meno margini rispetto a quella originaria. La linea del ministro Luciana Lamorgese è durissima: l’ipotesi è di prevedere 4mila euro di sanzione più il fermo amministrativo del mezzo. Previsione da inserire nel decreto legge forse già oggi all’approvazione in Consiglio dei ministri. Ma proprio per questo deve ottenere un consenso politico. Non è scontato che tutti siano d’accordo.

L’intesa con il ministero della Giustizia

Una nuova sanzione deve ottenere intanto l’accordo tra l’Interno e il dicastero della Giustizia, guidato da Alfonso Bonafede. Certo passare dal reato alla sanzione amministrativa significa alleggerire il carico di denunce ora affluite alle procure della Repubblica: alcune non hanno nascosto le loro perplessità proprio sull’efficacia della norma e soprattutto sulla possibilità di produrre una condanna. Nella discussione sulla nuova disposizione, tuttavia, potrebbe emergere anche una linea più soft ma non meno priva di effetto deterrente, anzi. Il rischio con una multa così elevata, osservano alcuni addetti ai lavori, è di scatenare ricorsi amministrativi a non finire. Una somma più contenuta, tipo 500 euro ridotti a 200 se pagati entro cinque giorni, resta una minaccia consistente ma meno soggetta a ricorsi. Al Consiglio dei ministri l’ultima parola.

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