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Coronavirus, la diretta – I sindacati contro il decreto: “Da Confindustria pressioni per… – Il Fatto Quotidiano

Mar 23, 2020

Il primo giorno della serrata totale di tutte le attività produttive non essenziali si è aperto con le proteste dei sindacati contro il governo. Sotto accusa il fatto che nel provvedimento siano state inserite ulteriori aziende da tenere aperte, nonostante il pre-accordo di sabato pomeriggio non le avesse previste. Cgil, Cisl e Uil hanno quindi invitato alla mobilitazione, là dove le misure di sicurezza per l’emergenza coronavirus non sono rispettate.

Gli scioperi – Secondo quanto riporta la Fiom, chi sta già protestando sono i lavoratori di Leonardo, Ge Avio, Fata Logistic System, Lgs, Vitrociset, MBDA, DEMA, CAM e DAR. In mattinata i sindacati avevano invitato a mobilitarsi: “Cgil, Cisl e Uil invitano categorie e Rsu”, si legge in un Tweet del sindacato Cisl, “appartenenti ai settori aggiunti nello schema del decreto che non rispondono alle caratteristiche di attività essenziali a mettere in campo iniziative di lotta e mobilitazione fino alla proclamazione dello sciopero generale“. La Cgil in particolare, ha chiesto di modificare il decreto in senso più restrittivo e minaccia lo sciopero ove non ci saranno le condizioni di sicurezza per i lavoratori. “Sono state aggiunte, grazie alle pressioni di Confindustria”, ha detto il segretario Maurizio Landini al Giornale Radio 1, “tutta una serie di attività che non rientrano tra quelle che devono essere ritenute essenziali. In questa fase deve venire prima la salute dei cittadini. Non proclameremo lo sciopero nei settori essenziali, ma per dare un futuro al Paese. Noi abbiamo bisogno soprattutto che la paura che oggi c’è tra le persone non si trasformi in rabbia perché le persone rischiano di sentirsi di sole di fronte a una questione così importante. Chiediamo un incontro al Mise che ha il potere di modificare il decreto e le categorie produttive che vi rientrano perché ci metta mano”.

Il #decretocoronavirus di oggi non tiene conto, se non parzialmente, di quanto abbiamo posto all’attenzione dell’Esecutivo. Per questo #CgilCislUil sostengono le iniziative di lotta fino allo sciopero per tutelare questo diritto. Le produzioni non essenziali vanno chiuse.

— CGIL Nazionale (@cgilnazionale) March 22, 2020

Confindustria –A replicare ai sindacati è stato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia: “Sciopero generale? Onestamente non riesco a capire su cosa. I codici Ateco indicati dal governo sono ancora più restrittivi ed è stato indicato nei prefetti la possibilità di verificare e controllare. Io non ho capito più di questo cosa si deve fare. Se qualcuno abusa, ci saranno i prefetti e gli stessi sindacati. Uno sciopero generale in questa fase non va bene neanche come messaggio al Paese. L’appello che faccio è: cerchiamo di essere compatti anche nelle nostre diversità, il fine è garantire di far arrivare la filiera essenziale nelle farmacie e nei supermercati”.

Contagi e vittime – Intanto continuano a preoccupare i dati dei contagi che da inizio pandemia in Italia hanno raggiunto quota 60mila. Ma soprattuto quelli dei decessi: solo sabato se ne sono registrati quasi 800, mentre ieri domenica 22 marzo 651. Secondo i dati Iss inoltre sono 4824 i sanitari infetti, un dato doppio rispetto alla Cina e che, secondo la fondazione Gimbe, potrebbe essere molto sottostimato.

CRONACA ORA PER ORA

12.45 – Di Maio: “Dagli Usa arrivata attrezzatura medica”

“Dagli Stati Uniti, che ringrazio, è arrivato un sistema mobile di stabilizzazione dei pazienti e attrezzatura medica”. Lo ha annunciato in un post su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, aggiornando sugli aiuti arrivati in Italia dall’estero per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Il titolare della Farnesina ha confermato che dalla Repubblica sono già partite le 110mila mascherine che arriveranno a Roma entro domani, “mentre la Fondazione Eli Lilly ha annunciato che donerà agli ospedali italiani un milione di euro di insulina da loro prodotta. Come potete vedere non siamo soli, continuiamo a combattere. E ne usciremo insieme”.

12.25 – Ue valuta impatto delle misure italiane sul contagio da coronavirus

Il team di risposta europeo al coronavirus ha esaminato “l’impatto positivo del distanziamento sociale e altre misure in alcuni Paesi come Austria, Italia, e Germania”. Lo scrive la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, sul suo profilo Twitter. La task force, spiega ancora Von der Leyen, oggi “si è concentrata sulla preparazione dei vari incontri che si terranno in teleconferenza questa settimana: Salute; Affari interni; Economia; Consiglio europeo; Industria”.

11.45 – La ministra Bellanova: “Non è certo il momento per programmare uno sciopero”

“Capisco che sul sindacato arrivano pressioni, sono giorni e notti di grande fatica e avverto l’appello dei lavoratori del diritto ad avere paura ma chiedo ai “sindacati massima accortezza non è certo il momento per programmare uno sciopero”. E’ l’appello che la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova rivolge ai sindacati intervenendo ‘Coffe Break’ su La 7. “E’ il momento di svolgere la nostra funzione con grande rigore” ha aggiunto.

11.40 – Fiom: “Scioperi nel Torinese”

Sono in sciopero i lavoratori degli stabilimenti Avio Aero di Rivalta e di Borgaretto con una adesione di oltre il 90%. Lo rende noto la Fiom si Torino. In questi giorni l’attività in azienda degli stabilimenti torinesi di Leonardo è quasi completamente sospesa per effetto di precedenti accordi sindacali. L’intero comparto dell’aerospazio è stato infatti autorizzato dal Decreto a proseguire le attività – per ragioni puramente economiche – nonostante le imprese di quel comparto svolgano attività molto diversificate e in larga parte non essenziali. Questa mattina hanno scioperato anche i lavoratori della Alessio Tubie della Officine Vica, con adesioni altissime – sottolinea la Fiom – per protestare contro le decisioni aziendali di proseguire normalmente l’attività su produzioni che non sono essenziali. La Alcar e la Brugnago hanno deciso di sospendere le attività dopo la dichiarazione di sciopero della rsu.

11.35 – Cnn: “L’Italia ha chiesto aiuto al capo del Pentagono”

L’Italia avrebbe chiesto aiuto al segretario alla Difesa Usa, Mark Esper, nel mezzo dell’emergenza coronavirus. Lo sostiene la Cnn, che cita un funzionario della Difesa Usa, secondo il quale il ministero della Difesa italiano avrebbe lanciato un appello diretto a Esper per la fornitura di materiale medico sanitario come mascherine e respiratori. Stando alla Cnn, il Governo italiano avrebbe anche chiesto l’assistenza dei militari Usa di stanza nel nostro Paese per ospedali da campo e personale medico, in modo da affiancare le forze italiane già impegnate a far fronte all’emergenza.

11.30 – Sciopero dei lavoratori del settore Aerospazio

Sono diverse le aziende nel settore aerospazio dove sono scattati oggi gli scioperi contro il decreto del Governo che avrebbe esteso le attività indispensabili rispetto a quanto concordato con il sindacato. Secondo quanto riporta la Fiom, hanno incrociato le braccia al momento i lavoratori di Leonardo, Ge Avio, Fata Logistic System, Lgs, Vitrociset, MBDA, DEMA, CAM e DAR.

11.10 – Metalmeccanici della Lombardia sciopereranno mercoledì 25 marzo

I lavoratori delle aziende metalmeccaniche della Lombardia sciopereranno mercoledì 25 marzo per 8 ore. Lo fa sapere il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli. La decisione, spiega, “è stata presa perché si consideri la Lombardia una regione dove sono necessarie misure più restrittive sulle attività da lasciare aperte”.

11 – Conte: “Oggi distribuiamo 4 milioni di mascherine”

“Nei giorni scorsi sono stati acquistati più di 6.500 respiratori e dalla prossima settimana arriveranno 120 milioni di mascherine, grazie all’incessante lavoro fatto all’estero. Solo in questa giornata (lunedì, ndr) distribuiremo 4 milioni di mascherine e 125 ventilatori. Decine di imprese italiane stanno riconvertendo le loro produzioni per rispondere all’emergenza, anche con il supporto dello Stato e delle risorse economiche inserite nel decreto Cura Italia. Il Paese sta rispondendo con tutta la sua forza. Ce la faremo”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un’intervista a La Stampa.

10.45 – Centinaia di auto in rientro dal Nord in Sicilia attraverso lo stretto di Messina

“In coincidenza con l’annuncio del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ieri sera si è registrato un consistente quanto pericoloso afflusso di auto all’imbarcadero di Villa San Giovanni sui traghetti privati per Messina”. A denunciarlo il segretario generale del sindacato Orsa, Mariano Massaro, che aggiunge: “Stiamo parlando di numeri importanti, centinaia di automobili in marcia verso la Sicilia che secondo i molteplici i decreti del governo centrale e le ordinanze del presidente della Regione, dovrebbe essere abbondantemente blindata”.

10.35 – Papa rinvia il viaggio apostolico a Malta

“A causa della situazione mondiale in corso e in accordo con le autorità e la Chiesa locale, l’annunciato viaggio apostolico a Malta di Papa Francesco è stato rinviato a data da definirsi”. Lo riferisce il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni. La visita a Malta era in agenda per il 31 maggio ed era il primo viaggio internazionale del Papa annunciato per il 2020.

10.30 – Fiom: “Impossibile sconfiggere il virus senza stop a filiere”

“E’ impossibile pensare di sconfiggere il virus se non si chiudono le attività produttive non essenziali”. E la leader della Fiom, Francesca Re David, a metterlo in evidenza intervenendo a Omnibus su La7.

10.20 – Mattarella scrive a detenuti che hanno fatto raccolta fondi per l’ospedale di Mestre

“Il vostro gesto di grande generosità e vicinanza per il servizio ospedaliero veneto manifesta il senso di grande solidarietà che avete maturato in questo drammatico momento per l’umanità. Dimostra, inoltre, che, pur nella vostra condizione di privazione della libertà, avete trovato la sensibilità e la forza per aiutare chi soffre negli ospedali e chi si prodiga generosamente per la loro guarigione”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una lettera pubblicata su ‘Il Gazzettino, dopo l’appello rivoltogli dalle detenute e dai detenuti degli istituti di Venezia, Padova e Vicenza, nel quale, tra l’altro, annunciano di aver organizzato una raccolta fondi per il reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Mestre e di svolgere la loro attività a favore del Cup (Centro unico prenotazioni).

10.10 – Uno stabilimento Fca produrrà mascherine

Fca riconvertirà uno stabilimento del gruppo per produrre mascherine facciali. Lo dice l’amministratore delegato Mike Manley in una lettera ai dipendenti, resa nota dalla Uilm. “L’obiettivo – spiega – è di iniziare la produzione nelle prossime settimane e arrivare a produrre oltre un milione di mascherine al mese che saranno donate ai primi soccorritori e agli operatori sanitari”. Fca non ha al momento precisato di quale stabilimento del gruppo si tratti.

10.05 – Dall’inizio dell’epidemia in Italia contagiati 4mila e 824 sanitari

In Italia, secondo i dati Iss, dall’inizio dell’epidemia sono 4.824 i professionisti sanitari contagiati dal coronavirus, pari al 9% del totale delle persone contagiate, una percentuale più che doppia rispetto a quella cinese dello studio pubblicato su JAMA (3,8%). La fondazione Gimbe, teme che il dato sia ampiamente sottostimato. Chiede che i test vengano estesi a tutti i professionisti e operatori sanitari e che vengano forniti strumenti di protezione a chi è impegnato in prima linea contro l’emergenza.

9.50 – Morto a Cremona l’infettivologo Leonardo Marchi

Un’altra vittima tra i medici per l’epidemia da Covid-19. E’ deceduto, si apprende dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), il dottor Leonardo Marchi, medico infettivologo e direttore sanitario della Casa di Cura San Camillo a Cremona. In totale, i decessi certificati di medici in attività a causa dell’epidemia da nuovo coronavirus arriverebbero così a 21.

9.40 – Confindustria: “Con questo decreto perderemo 100 miliardi al mese”

“Con questo decreto si pone una questione che dall’emergenza economica ci fa entrare nell’economia di guerra”, avverte il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, dopo lo stop a tutte le attività economiche non essenziali. “Il 70% del tessuto produttivo italiano chiuderà”, “Se il Pil è di 1800 miliardi all’anno vuol dire che produciamo 150 miliardi al mese, se chiudiamo il 70% delle attività vuol dire che perdiamo 100 miliardi ogni 30 giorni”, sottolinea, ospite di Circo Massimo su Radio Capital, secondo quanto riporta una nota dell’emittente.

9.20 – Milano, listino in rosso per Piazza Affari

Listino completamente in rosso per Piazza Affari (-2% a 15.420 punti). A parte Diasorin (+4,48%), sull’onda lunga del nuovo test sul coronavirus, prevale il segno meno tra le blue chip italiane, con una nuova giornata di passione per Fca (-5%), Exor (-6%) e Intesa Sanpaolo (-3,82%) e lo spread in rialzo sopra quota 200 punti. Congelata Unicredit per eccesso di ribasso.

8 – Verso i 340mila casi nel mondo

I casi di coronavirus nel mondo si avvicinano oggi a quota 340mila, mentre il numero dei decessi ha giù superato la soglia delle 14.700 unità. I guariti sfiorano quota 99.000. E quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dalla Johns Hopkins University. Per l’esattezza, i contagiati sono 339.259, il numero dei decessi ha raggiunto quota 14.706, mentre le persone guarite sono 98.834.

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