Con un’edizione straordinaria notturna della Gazzetta Ufficiale le norme del decreto “Cura-Italia” sono già in vigore. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la scorsa notte il provvedimento su “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”. Il decreto è composto da 127 articoli che contiene in 67 pagine cinque maxi capitoli: misure di potenziamento del servizio sanitario; misure a sostegno del lavoro; misure a sostegno della liquidità attraverso il sistema bancario; misure fiscali a sostegno delle famiglie e delle imprese; ulteriori disposizioni.
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In aumento i contagi
In attesa del consueto bollettino di oggi alle 18, i dati comunicati ieri indicano un aumento dei casi di coronavirus in Italia, con 26.062 casi (2.989 in più rispetto a lunedì) e il numero complessivo dei contagiati, comprese vittime e guariti, pari a 31.506. I decessi solo aumentati a 2.503 (345 più di lunedì), confermando l’incremento del 10% che si osserva da giorni.
Secondo gli esperti sono cifre che confermano la tendenza generale, mentre l’attenzione si sposta verso la situazione nel Centro-Sud ed è ancora difficile dire quando ci sarà il picco, che potrebbe arrivare fra il 25 marzo e il 15 aprile. Nel frattempo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) avverte che esiste il rischio che l’epidemia possa tornare. “Il rischio che l’epidemia di Covid-19 dopo questa prima fase possa in seguito ripartire c’è, a partire dalla Cina, dove certo non tutta la popolazione è stata colpita”, ha detto il direttore generale aggiunto dell’Oms, Ranieri Guerra, a margine della conferenza stampa della Protezione civile.
Il commissario per l’emergenza coronovirus, Angelo Borrelli, ha detto che è ancora “prematuro fare previsioni sulla diffusione del virus al Sud e poter esprimere dei giudizi”. Quanto al picco, Borrelli ha osservato che “la prossima settimana potremo avere dati più adeguati in relazione alle misure adottate”.
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Vaccini e cure sperimentali
È stata avviata la sperimentazione del farmaco contro l’artrite reumatoide che ha dato risultati incorraggianti nel ridurre l’insufficienza respiratoria nei malati di Covid-19. Una nota congiunta dell’Istituto nazionale tumori di Napoli – Irccs – Fondazione G. Pascale e l’azienda ospedaliera Dei Colli fa sapere che “da sabato 7 Marzo sono stati trattati 10 pazienti di cui 7 intubati e 3 con marcata insufficienza respiratoria in reparto. Dei 7 pazienti intubati, 3 pazienti hanno avuto un miglioramento importante, ed il primo paziente trattato sabato scorso ha evidenziato segni di miglioramenti importanti alla tac di controllo e si sta valutando la possibilità di estubarlo. Tre degli altri 4 sono stazionari ed uno purtroppo è deceduto per progressione rapida del distress respiratorio dopo qualche ora dall’infusione del farmaco”.
È corsa al vaccino in Cina e negli Stati Uniti. I ricercatori dell’Accademia di Scienze Mediche Militari cinese hanno ricevuto il via libera per iniziare i test clinici sugli umani di un potenziale vaccino, secondo quanto riferisce il Quotidiano del Popolo. I test saranno condotti in collaborazione con il gruppo quotato a Hong Kong CanSino Biologics, alla ricerca di volontari. “Il vaccino non contiene sostanze infettive, è altamente sicuro e stabile e richiede una sola vaccinazione”, precisa il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie della provincia dello Hubei, da dove si è diffusa l’epidemia di coronavirus. Gli esperti suggeriscono però pridenza nel valutare questi annunci, poiché saranno necessari mesi di sperimentazione sulle persone per validare i vaccini.