il graffio del lunedì
La Lazio, dopo 20 anni, è in testa al campionato. Con due punti virtuali in più della Juventus e otto in più dell’Inter. Non accadeva dall’anno dello scudetto (maggio Duemila)
di Dario Ceccarelli
2 marzo 2020

4′ di lettura
Nel mondo del calcio, dove un virus c’è già, quello del tifo, l’arrivo del coronavirus produce effetti ancor più devastanti di quelli già visti nei giorni scorsi. Ormai vale tutto. Manca solo che ci si accusi di mangiare i topi vivi… Cose incredibili, ma ci si arriverà presto visto il feroce scambio di accuse tra Inter e Lega Calcio dopo il rinvio in questo weekend delle 6 partite a porte chiuse, compresa l’attesissima super sfida con la Juventus.
Scelte insensate, calendario stravolto, aria di complotto, zero senso di responsabilità. L’Italia è sotto tiro e questi dirigenti s’azzuffano senza ritegno. Uno spettacolo indecoroso. Si dice che il calcio sia lo specchio del Paese. Speriamo di no, avrebbe detto Nereo Rocco, il grande allenatore triestino tanto bravo quanto arguto.
Ma prima di addentrarci in questo girone infernale del campionato malato, per una volta gustiamoci la splendida conquista di Federica Brignone della Coppa del Mondo di combinata. Lei, e le altre ragazze dello sci, tengono alta bandiera. E mai come adesso, in un Paese in bilico tra malattie vere e quelle immaginarie, ne abbiamo bisogno.
Da dove cominciamo? Difficile dirlo perchè tutto s’intreccia come in quei gialli dove, per conoscere la fine, e capirci qualcosa, bisogna arrivare all’ultima pagina. Un po’ come succederà nel nostro campionato se Juventus-Inter verrà davvero giocata il 13 maggio, cioè 11 giorni prima della fine del torneo. Il rebus verrà sciolto proprio in extremis. Con un codazzo di polemiche, accuse e contraccuse di complotti, che resterà nei secoli dei secoli.
Ma partiamo da una realtà: la Lazio, dopo 20 anni, è in testa al campionato. Con due punti virtuali in più della Juventus e otto in più dell’Inter. Non accadeva dall’anno dello scudetto (maggio Duemila). E anche per questo tra i biancocelesti aumenta il clima di euforia. Un’euforia giustificata visto che la banda di Inzaghi ha vinto 16 delle ultime 18 partite giocate. Una allegra macchina da guerra che non si scompone mai. Anche contro il Bologna (2-0) ha praticamente vinto in venti minuti. Poi ha perfino rischiato di essere rimontata. Ma tutto le va bene. Gioca senza pensieri, leggera, e si vede. In più può beneficiare di questo grande caos del calendario, causato dall’emergenza virus, ma ulteriormente complicato da decisioni astruse e poco convincenti.