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Tariffe a 28 giorni, multa dell’Agcom alle compagnie: “Non hanno concesso i rimborsi in modo automatico”

Feb 28, 2020
L’impatto sui conti delle telco rischia di essere molto grande se si dovesse confermare l’automatismo dei rimborsi. Le brutte notizie per loro sembrano non finire mai, in questo periodo. Solo di quale giorno fa la sanzione da 228 milioni di euro ai quattro principali operatori sempre nell’ambito della querelle delle tariffe 28 giorni. La pressione regolatoria è alle stelle, sulle telco, proprio in un momento il settore è in forti difficoltà, con esuberi annunciati e la necessità di fare forti investimenti sul 5G (oltre a quelli dell’asta miliardaria per accaparrarsi le frequenze).

La persistente guerra dei prezzi degli operatori ha pesato sui conti. E loro negli ultimi due-tre anni hanno cercato di compensare il calo delle tariffe ufficiali con escamotage vari, per esempio aggiungendo servizi a posteriori nei contratti e appunto l’idea di dare addebiti ogni 28 giorni invece che ogni mese. Tattiche di breve durata che adesso le autorità stanno colpendo, anche molto duramente. Ma le sanzioni potrebbero avere l’effetto paradossale di peggiorare la situazione. Non serve dissuadere gli operatori con la minaccia di super multe se non si risolve il problema alla base, cioè se la debole sostenibilità del business, minacciata da una competizione senza limiti. Siamo, con la Francia, il Paese europeo dove la concorrenza sulla telefonia mobile è stata più feroce, con i prezzi più bassi. Da questo punto di vista, il paradosso per gli operatori è essere sanzionati per aver fatto cartello su una strategia tesa a salvare i rincari laddove loro stessi, con l’opposto di una tattica di cartello ossia una guerra dei prezzi, hanno contribuito ad affossarli.

Il rischio è che si entri in un circolo vizioso di crescente difficoltà degli operatori che causa da una parte un’ulteriore ricerca di escamotage per aumentare i ricavi e, dall’altra, a lungo andare, un calo degli investimenti. Alla fine, sarebbe un danno per tutti, consumatori e aziende: per l’innovazione (minacciata sarebbe la qualità dei servizi, la copertura del 5G), la trasparenza delle tariffe, l’occupazione.

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