Il Senato ha deciso di mandare a processo Matteo Salvini per il caso della nave Gregoretti. Palazzo Madama ha dato il via libera all’autorizzazione a procedere contro l’ex ministro dell’Interno. Le Lega, su indicazione del suo stesso leader, è uscita dall’Aula e non ha votato. A favore del processo Pd, M5s, Leu e Iv. Contrari Forza Italia e Fdi. I banchi del governo sono rimasti vuoti per tutto il tempo: la scelta è stata fatta per “rispetto che si deve al Senato per un atto di competenza esclusiva del Parlamento”, hanno spiegato. Il tribunale dei ministri di Catania contesta a Salvini il sequestro di persona per i 131 migranti che rimasero bloccati quattro giorni sulla nave della Marina militare, prima di sbarcare ad Augusta il 31 luglio scorso.
La decisione sul processo per il caso Gregoretti occupa la discussione politica da settimane. Il 20 gennaio, in piena campagna elettorale per le Regionali in Campania ed Emilia-Romagna, la Giunta per le autorizzazioni del Senato aveva dato il via libera al processo senza i voti della maggioranza (uscita dall’Aula) e con i sì della Lega. Oggi hanno invece scelto di non partecipare al voto. Una linea decisa con il proprio segretario, nonostante la senatrice leghista Giulia Bongiorno abbia tentato a lungo di convincere Salvini perché chiedesse ai suoi di schierarsi per il no al processo. “Sono un testone”, ha detto Salvini prendendo la parola in Aula poco prima del voto. “Affronto un’aggressione politica. Facciamo decidere a un giudice”. Poco prima, parlando a margine con i giornalisti, aveva detto: “Spiace che qualcuno a sinistra, in Italia e nel mondo, cerchi di eliminare il suo avversario per via giudiziaria. Noi siamo diversi. Io non chiederò mai che siano i giudici a giudicare Zingaretti, Conte e Di Maio”. Intanto su Facebook e Twitter Salvini e i suoi hanno lanciato la campagna #IoStoConSalvini. In sostegno del leader del Carroccio si è espressa anche la leader del Front National Marine Le Pen: “Francia, Italia, Gran Bretagna: dappertutto la stessa giustizia politicizzata”, ha scritto su Twitter.
Il voto in Senato è aperto fino alle 19. Intorno alle 15.30 l’Aula ha però di fatto accolto la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, bocciando l’ordine del giorno presentato da Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il documento chiedeva di dire “no” al processo all’ex ministro dell’Interno e quindi di ribaltare il voto della Giunta delle immunità il 20 gennaio scorso.
L’intervento di Salvini in Aula – Il leader del Carroccio ha incentrato sulla sua difesa in Aula sul fatto che avrebbe agito per “difendere i confini” e “la patria“. In tribuna ad ascoltarlo in segno di solidarietà si è presentata la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. “Se c’è qualcuno che scappa oggi non è tra la Lega ma tra i banchi del governo”, è stato l’esordio del leghista. “Penso che questa immagine dica tutto tra chi ha la coscienza sporca e chi no”. Ma la presidente Elisabetta Alberti Casellati è intervenuta: “Non era prevista la presenza del governo”. A quel punto dai banchi Pd sono partiti i cori: “Studia”. Salvini ha ripreso: “La difesa della patria è un sacro dovere, ritengo di aver difeso la mia patria, non chiedo un premio per questo ma se ci deve essere un processo che ci sia. In quell’Aula non andrò a difendermi, ma a rivendicare quello che, non da solo, ma collegialmente abbiamo fatto. Se avessi dovuto ragionare per opportunismo e convenienza personale non avrei preso la decisione che ho preso: è un processo e non una passeggiata“. Quindi ha citato la linea esposta dalla senatrice Bongiorno, che invece ha ribadito la necessità di dire no al processo: “Sono d’accordo con quello che dice”, ha dichiarato, “ma le devo disubbidire perché sono testone e stufo di impegnare quest’Aula con il caso Diciotti, Gregoretti, Open arms e chissà quanti altri ne arriveranno su una questione per me talmente ovvia. Chiariamo una volta per tutti davanti al giudice se ho fatto il mio dovere o sono un sequestratore. Ma sarei uno strano sequestratore visto che sono stato io ad andare a salvare queste persone in acque maltesi”.
Salvini ha anche attaccato l’attuale ministra dell’Interno: “Anche Lamorgese ha protratto di uno, due, diversi giorni alcuni sbarchi in attesa delle redistribuzioni. Questa indagine parte da un esposto- denuncia di Legambiente Sicilia. Allora, se ci sarà un’associazione che riterrà che l’attuale governo si stia comportando nella stessa maniera, ahimè per voi ci troveremo a processare un membro dell’attuale governo. Ma io credo che gli avversari si battono, in democrazia, alle urne e non nelle aule dei tribunali”. E ha continuato: “C’è bisogno di una cavia? Eccomi. L’unica mia preoccupazione non è per me, mi spiace per i miei figli che domani leggeranno sul giornale..”. Proprio sui figli si è soffermato per una buona parte del suo discorso: “Chi borbotta contro di me non ha ricevuto, come me, un messaggio oggi con scritto: ‘Forza papà!’. Portate rispetto a due ragazzi che vanno a scuola e non rispondono delle accuse al padre”.
Secondo il leghista, “chiedendo ai senatori di non opporsi al processo”, sta facendo “una forzatura della verità storica”. Ma, “voglio che qualcuno metta la parola fine a questo dibattito surreale”. E ha attaccato il governo: “Sono sei mesi che litigate su tutto ma siete uniti da Salvini è cattivo”. Allora, ha ribadito: “Facciamo decidere a un giudice, usciamo da quest’Aula e facciamo decidere a lui. Ormai il re è nudo, potete andare avanti qualche mese o settimana ma in democrazia il giudizio lo dà il popolo. Non ne posso più di passare per criminale, c’è un limite a tutto. Conto sull’imparzialità dei giudici per fortuna i tempi sono cambiati: ho ricevuto tanti messaggi di magistrati, avvocati che ci dicono, dateci una mano a fare una riforma della giustizia che questa maggioranza non è in grado di fare. Vada come vada, i numeri sono evidenti e c’è una maggioranza di Pd, Iv e M5s che ritiene che io debba essere processato. Non ho nemici in quest’Aula, in questo Paese, ho avversari con idee diverse”. Quindi ha concluso: “Ringrazio i senatori della Lega, ma noi non cambiamo, andiamo dritti, affrontiamo questa aggressione politica. Sono convinto che la fine sarà archiviazione. Chi vota oggi pensando di vincere sarà sconfitto dalla storia. Chiudo con le parole che mi ha ricordato un amico, quelle di un grande italiano, Indro Montanelli: ‘Orgoglioso di essere diverso’”.
M5s vota per mandare a processo Salvini: “Fa la vittima”. Crimi: “Da lui solo fughe. Gregoretti? Non c’era bisogno di blocchi”
In Aula per motivare il voto a favore per il processo è intervenuto il capogruppo M5s Gianluca Perilli: “C’è un vittimismo che non comprendo. Si parla di testa alta ma bisogna andare dai giudici a testa alta. Salvini deve andare a rispondere del suo operato. Il Senato non sta abdicando alle proprie funzioni, anzi le sta esercitando. Non è che però bisogna dire al Senato cosa e come fare. Questo significa non avere paura”. Poco dopo sul Blog delle Stelle è stato invece pubblicato un post del capo politico reggente Vito Crimi: “Da mesi il capo della Lega vive in uno stato confusionale, è evidente”. Il M5s ha dovuto, tra le altre cose, spiegare come mai in questa occasione hanno votato a favore del processo mentre per il caso Diciotti si schierarono contro. “Quello della Gregoretti”, scrive Crimi, “è diventato un caso per un suo capriccio”. “Voleva orientare il tema immigrazione sul blocco, nonostante fossero stati già compiuti tutti i passi necessari per procedere alla redistribuzione dei migranti”. Al tempo del governo gialloverde, ha detto Crimi: “Abbiamo agito con determinazione, ma rispettando sempre le vite umane, salvaguardando le persone più deboli e garantendo l’assistenza necessaria. La linea dunque assunta dal governo ha portato ad un importante cambio di approccio da parte dell’Europa, che non aveva bisogno di inutili prove di forza, quale è stata, a tutti gli effetti, la vicenda Gregoretti, trasformata dall’ex ministro dell’Interno in una brutta pagina di storia per la nostra Repubblica. In tale occasione un membro delle Istituzioni ha utilizzato il suo ruolo a fini di propaganda, di speculazione politica di parte e al contempo a fini personalistici. Non c’era alcun bisogno di blocchi. Non c’era alcuna necessità di tenere 131 persone per giorni a bordo di una piccola imbarcazione. Quelle 131 persone non stavano attentando alla nostra sicurezza, non costituivano alcun pericolo per i 60 milioni di cittadini italiani. Ha voluto spacciarsi come il capitano, solo al comando. Oggi invece al Senato smentisce sé stesso, cercando di ribaltare la realtà dei fatti”.
Grasso (Leu): “Salvini è andato oltre il limite che lui stesso si era dovuto porre”. Pd: “Non è rilevante se ci fosse la condivisione del governo”
A favore del processo anche l’ex presidente del Senato Pietro Grasso che ha parlato in Aula a nome di Leu: “E’ importante illuminare un aspetto che, per ragioni giuridiche, nella richiesta del Tribunale rimane sullo sfondo, ed è la questione del decreto Sicurezza Bis. Mentre si consumava la vicenda Gregoretti, infatti, il decreto era in vigore, con norme che Salvini si è ‘cucito addosso’: un provvedimento abnorme, che amplia a dismisura i poteri del ministero dell’Interno e su cui, lo ricordo a me stesso e alla maggioranza di cui faccio parte, è urgente intervenire per correggerne i tanti, troppi aspetti che nulla hanno a che fare con la sicurezza e molto con la propaganda”. Quindi ha argomentato: “Nel dotarsi del potere di bloccare le navi, il senatore Salvini si è infatti ben guardato dal concedersi la possibilità di bloccare anche le navi militari (“salvo che si tratti di naviglio militare”). Lo ha fatto perché sarebbe stato un potere vistosamente incostituzionale. Eppure, proprio nel caso in esame, lo ha fatto. E’ andato oltre il limite che lui stesso si era dovuto porre”. Per questo, ha concluso: “Ci sono tutti gli elementi, di merito e di contesto, per portare ciascun senatore a votare a favore di questa autorizzazione a procedere. Perché è evidente a tutti che i diritti fondamentali non devono mai essere compressi per esigenze politiche”.
Per il Pd non c’erano dubbi sul fatto che Salvini dovesse essere processato: “Il ruolo del Parlamento è stabilire se sulla vicenda Gregoretti si sia rimasti nei confini che la Costituzione pone al potere politico, che non è e non può essere un potere assoluto, considerato che non abbiamo ancora conferito i pieni poteri al senatore Salvini e non lo hanno fatto neanche i suoi elettori”, ha detto la senatrice dem Anna Rossomando. “Oggi il senatore Salvini ha parlato di tutto, molto poco del fatto in sé e i fatti parlano di 131 persone su una nave militare italiana che è già territorio italiano, quindi la difesa dei confini rappresenta una fake news. In ogni caso, una volta avvenuto lo sbarco, sarebbero seguiti tutti gli accertamenti necessari. Salvini evoca direttamente il popolo, noi parliamo al popolo dei cittadini, quei cittadini fiduciosi che le loro libertà personali inviolabili saranno sempre difese, rispettate e non violate da chi ha il potere politico”.
Forza Italia e Fdi votano no al processo, Schifani: “Pagina buia della nostra storia” – Chi ha deciso di votare no al processo nonostante la linea del Carroccio è Forza Italia. “Oggi questo Parlamento segna una pagina buia della nostra storia”, ha detto il senatore Renato Schifani in Aula, “affronta con un atteggiamento passivo e remissivo il principio della separazione dei poteri. E’ un grave errore usare la forza giudiziaria per fini politici. Apprezzo la impostazione del senatore Salvini, ma qui si deve difendere il principio sacrosanto che il Parlamento non possa essere sindacato dalla magistratura. Noi non cambiamo idea, come invece fa il M5s”.
Fratelli d’Italia nel corso della seduta è intervenuta stigmatizzando l’atteggiamento della sinistra teso a voler emarginare il leader della Lega, Matteo Salvini. “La cosa che ci dispiace di più – ha sottolineato Daniela Santanché – è che questo governo usa l’istituzione del Senato per vendette politiche. Le istituzioni sono una cosa seria e non si dovrebbero usare a fini politici o per vendette e ripicche personali”. “Non forzate l’autonomia e la pazienza degli italiani – ha dichiarato Franco Zaffini – ve la sentite voi di condannare e processare il leader del primo partito del paese?”.
LA CRONACA ORA PER ORA
15.32 – Da Senato ok al processo per Salvini
15.18 – I senatori della Lega lasciano l’Aula del Senato
I senatori della Lega stanno lasciando l’Aula del Senato, dove tra poco si voterà sull’autorizzazione al processo per Matteo Salvini in relazione alla vicenda Gregoretti. Il capogruppo Massimiliano Romeo aveva annunciato pochi minuti fa la non partecipazione al voto del suo gruppo.
14.15 – Rissa sfiorata tra William De Vecchis (Lega) e Marco Pellegrini (M5s)
Momento di tensione nell’Aula del Senato durante le dichiarazioni di voto sul caso Gregoretti. William De Vecchis (Lega) e Marco Pellegrini (M5s) sono quasi venuti alle mani, separati dal senatore questore Antonio De Poli. Il fatto è avvenuto ai piedi del settore occupato dai senatori della Lega. La presidente Elisabetta Alberti Casellati ha chiesto silenzio per consentire agli oratori di intervenire.
14.12 – Al via le dichiarazioni di voto
L’intervento di Matteo Salvini ha chiuso la discussione generale sulla vicenda Gregoretti nell’Aula del Senato. Al via ora le dichiarazioni di voto sull’odg di Forza Italia e FdI, contrario alle determinazioni della Giunta di Palazzo Madama e dunque al processo per il leader della Lega.
13.34 – Salvini interviene in Aula: “Se c’è qualcuno che scappa oggi non è tra la Lega ma tra i banchi del governo”
13.25 – Meloni al Senato in solidarietà di Salvini
La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è in arrivo al Senato per esprimere la sua solidarietà all’ex ministro Matteo Salvini. Meloni, una volta entrata a Palazzo Madama, prenderà posto in tribuna per seguire il voto dell’Aula sulla vicenda Gregoretti.
13 – Grasso: “Salvini si sentiva intoccabile”
“Non dobbiamo giudicare la colpevolezza di Salvini o esprimere un giudizio politico o sulla sua azione. Dobbiamo solo capire se ha agito a tutela di un interesse pubblico”. Lo dice nell’Aula del Senato Pietro Grasso di Leu intervenendo sulla vicenda Gregoretti. Grasso sottolinea che “in gioco non c’è il futuro di un senatore ma un principio di stretta legalità. I fatti, più forti della propaganda ci dicono in maniera inequivocabile che Salvini si sentiva intoccabile e che l’unico obiettivo che aveva era spaventare l’Ue con un ricatto e sbattendo i pugni. Per farlo era disposto a negare i diritti fondamentali di 131 esseri umani”.
12.34 – Casini: “Non possiamo delegare il giudizio sulla politica di Salvini ai giudici”
“Io sono contrarissimo al merito della politica che Salvini ha fatto e credo che gli italiani dovrebbero esprimersi su questo. Ma noi qui non possiamo delegare quest’azione alla magistratura”. Così il senatore del gruppo Autonomie Pierferdinando Casini. “Capisco che loro (della maggioranza, ndr) hanno ora qualche problema sul voto rispetto al caso Diciotti ma io sul caso Diciotti mi sono espresso esattamente come farò dopo”.
12.01 – Salvini: “Ho scelto io di andare aprocesso”
“Ho scelto io contro il mio quieto vivere di andare davanti a un tribunale. Orgoglioso di aver salvato migliaia di vite umane”, ha detto Matteo Salvini parlando con i cronisti.
11.56 – Bongiorno: “Se l’atto compiuto nell’interesse pubblico bisogna avere il coraggio di dire no alla autorizzazione”
“Qui da una parte abbiamo un ministro, dall’altra il potere giudiziario che lo vuole processare. La legge però dice che i giudici siamo noi senatori, se non lo capiamo non capiamo nulla”. Lo dice nell’Aula del Senato la leghista Giulia Bongiorno nel dibattuto sul caso Gregoretti. “Quello che si giudica in questa Aula non sarà mai giudicato dai giudici. Se l’atto è stato compiuto nell’interesse pubblico bisogna avere il coraggio di dire no alla autorizzazione”, sostiene constatando che “da un pò di tempo il Parlamento sta scappando da alcune sue responsabilità, quasi che ci vergognassimo delle nostre funzioni. Stiamo svuotando di valore le nostre funzioni. Io ho paura della nostra paura, dei passi indietro che stiamo compiendo per inseguire delle istanze che venivano da M5S e dalle Sardine. Ricordiamoci che il vuoto di potere che sia apre viene sempre colmato dal potere del soggetto di chi avrebbe dovuto bilanciare il potere. Siamo al crepuscolo della democrazia”, conclude.
11.53 – Bongiorno: “Andiamo verso il crepuscolo della democrazia”
“Stiamo svuotando di valore le nostre funzioni. Io ho paura della nostra paura, dei passi indietro che stiamo facendo, forse inseguendo alla ricerca di consenso idee che forse venivano dal M5S o dalle sardine. Montesquieu lo chiama ‘il crepuscolo della democrazià”. Lo ha detto la senatrice della Lega Giulia Bongiorno intervenendo nell’Aula del Senato sulla richiesta di autorizzazione a procedere presentata dal Tribunale dei ministri nei confronti di Matteo Salvini nell’ambito del caso Gregoretti.
11.51 – Bongiorno: “Senato non abdichi al suo ruolo”
“Signora presidente, onorevoli colleghi, ma soprattutto senatore Salvini. In questi giorni il dibattito è stato ‘Salvini fuggirà o no dal processo?’ Come se il processo fosse già deciso. Attenzione a non abdicare del tutto al nostro dovere. Se ragioniamo così ci trasformiamo in Azzeccagarbugli. Non siamo Azzeccagarbugli. “. Lo ha detto la senatrice della Lega Giulia Bongiorno intervenendo nell’Aula del Senato sulla richiesta di autorizzazione a procedere presentata dal Tribunale dei ministri nei confronti di Matteo Salvini nell’ambito del caso Gregoretti.
11.47 – Malan (Fi): “Salvini non rinunci all’immunità”
“Salvini non può rinunciare all’ immunità che non è a tutela sua ma del Senato”. Lo ribadisce nell’Aula del Senato il senatore Lucio Malan di Fi dopo che Gregorio de Falco aveva esortato Matteo Salvini a rinunciare all’immunità sulla vicenda Gregoretti. “L’autorizzazione va negata in quanto il ministro ha agito a tutela di un preminente dello Stato, a prescindere dalla persona”, ha concluso Malan.
11.45 – Odg di Forza Italia e Fdi per il “no” al processo
L’ordine del giorno, firmato dai senatori di Forza Italia e Fratelli d’Italia, è stato depositato al Senato sul caso Gregoretti. Il provvedimento chiederà che l’Aula voti per non mandare a processo l’ex ministro dell’Interno, diversamente da quanto ha deciso la Giunta delle immunità di Palazzo Madama a gennaio.
11.39 – De Falco: “A bordo c’erano disgraziati”
“Come si può seriamente affermare che ci fosse una minaccia alla sicurezza dello Stato da parte di 131 disgraziati che erano a bordo della nave della Guardia costiera? Come si può dire che non facendoli sbarcare, si difendevano i confini nazionali, se loro erano già in Italia sotto ogni profilo? Quindi il trattenimento a bordo era un’inutile crudeltà. Questo accomuna questo evento a quello della nave Diciotti”. Così in Aula Gregorio De Falco, senatore del gruppo Misto intervenendo nella discussione sul caso Gregoretti, ricordando che un anno fa votò per mandare a processo l’ex ministro dell’Interno sul caso Diciotti, invitando il M5s (di cui allora faceva parte, prima dell’espulsione) a seguirlo.
11.28 – Morani: “Salvini è capitan coniglio”
“Il comportamento della Lega sul caso Gregoretti è una barzelletta: in giunta ha votato per mandare a processo Salvini. Oggi esce dall’aula del Senato e non vota. Esce anche il capitan coniglio: ‘Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare’”, scrive su twitter Alessia Morani del Pd citando il don Abbondio di Manzoni.
11.07 – Renzi: “Voto, ma non intervengo”
Sul caso Gregoretti “voto ma non intervengo”. Lo dice il leader di Italia viva Matteo Renzi intercettato dai cronisti in Senato. Come voterà? “Indovinate? Ma che domande fate?”, lasciando intendere il suo sì al processo per Matteo Salvini.
11.01 – Salvini: “Banchi del governo vuoti, vergogna”
“Vogliono mandare Salvini a processo. Governo assente!”. E’ quanto si legge in un tweet di Matteo Salvini che pubblica una foto degli scranni del governo vuoti durante la discussione del caso Gregoretti, in corso nell’aula del Senato. Il leader leghista quindi commenta: “Che pena, senza vergogna…”.
10.50 – Salvini interviene alle 13
È previsto intorno alle 13 l’intervento nell’aula del Senato di Matteo Salvini sulla richiesta di autorizzazione a procedere presentata dal Tribunale dei ministri nei suoi confronti nell’ambito del caso Gregoretti. Giulia Bongiorno parlerà invece verso le 11.30-12. Al termine dell’intervento dell’ex ministro della Pa, il leader della Lega incontrerà la stampa per brevi dichiarazioni.
10.38 – Bonino: “Ridicolo chi dice no a processo”
“Siamo fuori testo e fuori contesto quando si dice ‘Salvini come Trump’. Il nostro compito è semplicemente applicare la Costituzione. Non dobbiamo sostituirci al Tribunale di Catania. E poi, qui non si discute la linea politica sulla immigrazione”. Lo ha detto Emma Bonino nell’Aula del Senato intervenendo sul caso Gregoretti. “Per negare l’autorizzazione a procedere si deve motivare che l’inquisito abbia agito a tutela di un interesse dello Stato o per il perseguimento di un preminente interesse pubblico. E la motivazione non può essere meramente politica ma deve indicare quale sia l’interesse pubblico da tutelare. Chi vuole negare l’autorizzazione con le sue motivazioni sfida il ridicolo: l’integrità dello Stato sarebbe stata minacciata da una nave militare italiana con a bordo un centinaio di naufraghi?”, sottolinea Bonino, aggiungendo che “marinai italiani e profughi sono stati usati come strumento di pressione politica all’esterno. Per questo voterò perché si accordi l’autorizzazione a procedere su Salvini: ha tutta la possibilità di difendersi nel processo come tutti gli italiani”.
10.37 – Almeno 20 interventi prima del voto
Si allungano i tempi, rispetto al previsto, della discussione generale in aula al Senato sul caso Gregoretti. Al momento sarebbero almeno una ventina le richieste di intervento, di dieci minuti ciascuno. Al termine, prenderà la parola Matteo Salvini.
10.21 – Modena (Fi): “Pericoloso precedente”
“Siamo di fronte a un pericolosissimo precedente: chiunque in futuro si potrebbe trovare nelle condizioni del ministro Salvini”. Lo afferma Fiammetta Modena, senatrice di Forza Italia, intervenendo in Aula al Senato. “E’ come se il tribunale dei ministri avesse chiamato in causa D’Alema quando ha bombardato la Serbia, come se avesse chiamato Terzi e Monti per aver abbandonato i marò in India, come se avesse chiamato Maroni per i respingimenti. Il campo di gioco scelto da questo Tribunale – sottolinea Modena – è pericoloso e inaccettabile”.
10.12 – Santanché: “Senato usato per vendette politiche”
“Questo governo usa l’Istituzione del Senato per vendette politiche: non è una bella immagine che si dà al popolo italiano”. Lo dice Daniela Santanchè (Fdi) nell’Aula del Senato in discussione generale sulla vicenda Gregoretti. “Siamo al vecchio vizio della sinistra che è meglio portare l’avversario politico al processo ed averlo condannato perchè sia eliminato dalla competizione politica”.
10.10 – Stefani: “Unica via è quella processuale”
“Esautorata la Giunta (delle immunità parlamentari del Senato, ndr) dalla sua funzione principale e piegata a ragioni politiche, a questo punto, la sede necessaria per rinvenire la verità e portare sul piano istituzionale la questione, risulta essere solo la sede processuale. Ritenendo pertanto che occorra ritornare nell’alveo di garanzia assicurato dalla legge, ci si è rimessi alla cognizione del giudice di merito, imparziale e terzo”. Così in Aula al Senato la senatrice della Lega Erika Stefani, relatrice sul caso Gregoretti.
10 – Banchi del governo vuoti
Banchi del Governo vuoti nell’aula del Senato nel corso dell’esame del parere il fornito dalla giunta per le autorizzazioni sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei suoi confronti sul caso Gregoretti. La Giunta ha dato parere favorevole al processo.
9.57 – Stefani: “Tutto il governo era coinvolto”
Sulla vicenda Gregoretti “è chiaro il coinvolgimento di tutto il governo. Non è stata registrata alcuna presa di posizione contraria”. Lo ha detto nell’Aula del Senato Erika Stefani della Lega intervenendo sulla richiesta di processo a Matteo Salvini per la vicenda Gregoretti. A sostegno della sua ipotesi, Stefani ha illustrato all’Assemblea di Palazzo Madama il contenuto di diverse comunicazioni via email tra diplomatici in servizio a Palazzo Chigi ed alla Farnesina.
9.52 – Salvini: “A testa alta, ho coscienza pulita”
“Pronto per intervenire in Senato, a testa alta e con la coscienza pulita di chi ha difeso la sua terra e la sua gente. ‘Se un uomo non è disposto a lottare per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla luì”. Lo scrive su twitter il leader della Lega Matteo Salvini, citando una frase del poeta Ezra Pound.
9.35 – Iniziato il dibattito al Senato
Al via l’aula del Senato che esaminerà la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini sul caso Gregoretti. All’ex ministro dell’Interno il tribunale del ministri contesta l’ipotesi di sequestro di persona per i 131 migranti, rimasti per 4 giorni sulla nave militare prima dello sbarco ad Augusta il 31 luglio 2019. Il voto del Senato – palese e a maggioranza assoluta dei componenti del Senato – sarà definitivo e dovrebbe arrivare prima di pranzo. L’esito finale sarà però ufficializzato in serata perché le urne resteranno aperte fino alle 19 circa per lasciare il tempo a tutti di esprimersi.
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