Un aereo militare andrà a prendere il 17enne Niccolò in Cina «nelle prossime 24 ore». Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha sottolineato di vaer parlato «con i famigliari del 17enne» per dar loro la notizia. E conclude: «L’Italia è in prima linea su questa emergenza».

Tra i 56 italiani rimpatriati da Wuhan, due bambini di 4 e 8 anni, con solo alcune linee di febbre, accompagnati dal padre, sono stati trasferiti a titolo puramente precauzionale, all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma per ulteriori accertamenti. «Sono in corso di effettuazione i test i cui esiti verranno dati non appena disponibili», fa sapere l’ospedale. «I bambini, che al ricovero presentavano un modesto rialzo termico, sono in buone condizioni generali. Sono assistiti, oltre che dalla nostra equipe, da personale specializzato dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che ringraziamo» conclude l’istituto.

E slitta l’arrivo degli italiani a Pratica di Mare. Previsto infatti intorno alle ore 13 l’atterraggio all’aeroporto di Pratica di Mare del KC767A dell’Aeronautica Militare che riporterà in Italia otto italiani che hanno lasciato la Cina. Gli otto connazionali sono partiti ieri da Wuhan, città focolaio del coronavirus, con un volo britannico che è appena atterrato allo scalo di Brize Norton, vicino a Londra. Arriveranno a Pratica di Mare e poi, dopo un primo screening medico e i controlli, saranno trasferiti all’ospedale militare Celio dove trascorreranno il periodo di sorveglianza sanitaria.

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E’ il secondo volo dell’Aeronautica militare, dopo quello atterrato lunedì 3 febbraio, che riporta a casa nostri connazionali dalla Cina per l’emergenza coronavirus. E come la scorsa settimana, anche ieri, non si è potuto purtroppo imbarcare il 17enne rimasto bloccato ancora una volta in Cina perché aveva un pò di febbre: nonostante già sia risultato negativo al coronavirus, il protocollo prevede che non si possa partire in presenza di sintomatologie come, appunto, la febbre.