E per questo i cinque tecnici avrebbero prima isolato lo scambio dal software di sicurezza e poi sostituito alcune parti meccaniche ed elettroniche. Componenti importanti, dicono fonti investigative, che agiscono direttamente sull’apertura e chiusura del deviatoio. Il guasto per non stato risolto e per questo — come previsto dalle procedure tecniche di Rfi — gli operai hanno mantenuto lo scambio isolato e alle 4.45 hanno inviato a Bologna il fonogramma con la comunicazione che il deviatoio era stato escluso dal sistema e lasciato in posizione normale (in linea con il tracciato del Frecciarossa). Una manovra che pu essere eseguita manualmente, secondo Rfi, ma anche da una console di comando nel vicino centro di movimento di Livraga (a 350 metri dallo scambio). Il deviatoio per al passaggio del treno era aperto verso il binario di servizio, circostanza che ha dato il via al deragliamento visto che il convoglio viaggiava a 290 chilometri orari. Mario Dicuonzo e Giuseppe Cicci, i macchinisti morti, non potevano accorgersi dell’errore perch il sistema computerizzato di guida Ertms non poteva visualizzare lo scambio isolato. L’ipotesi del pm di Lodi Giulia Aragno che l’intervento di manutenzione non sia stato eseguito in maniera adeguata. Da qui l’avviso di garanzia ai cinque operai.