Certo, Giorgetti non avrebbe mai suonato a un citofono, cos come non avrebbe mai detto ai senatori della Lega di votare l’autorizzazione a procedere contro il loro segretario. Ma il problema per Giorgetti non questo, non il modo in cui Salvini ha personalizzato la sfida in Emilia-Romagna, e in fondo comprende che Matteo abbia voluto fare a modo suo, giocando se stesso, quindi giocandosi tutto. Per Giorgetti il vero problema un altro, sta nelle domande retoriche che ha posto alla presentazione del libro Popolo ed elite, pubblicato dagli Amici di Marco Biagi ed edito da Marsilio: Se c’ un governo democraticamente eletto dal popolo che non sta bene alle elite, va rimosso o no?. Il verdetto popolare va accettato in ogni caso o solo in taluni casi?. E infine: Il luogo dove si decide il governo della Repubblica italiana? No.