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Popolare Bari, ipotesi “premio” per i piccoli azionisti. No a rimborsi statali

Gen 10, 2020

Crac bancari

Potrebbe essere il fondo interbancario di tutela dei depositi a intervenire in aiuto dei piccoli azionisti di Popolare Bari. Di certo, l’aiuto non arriverà dal Tesoro con fondi pubblici

di Gianni Trovati

10 gennaio 2020


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(ANSA)

2′ di lettura

Potrebbe essere il fondo interbancario di tutela dei depositi a intervenire in aiuto dei piccoli azionisti di Popolare di Bari destinati a un sostanziale azzeramento con l’aumento di capitale in arrivo. Di certo, l’aiuto non arriverà dal Tesoro con fondi pubblici.

L’audizione di Gualtieri

L’indicazione è emersa chiara a Montecitorio dall’audizione in commissione Finanze del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri sul decreto Bari. Il decreto, ha ricordato il titolare dei conti, evita conseguenze sui depositanti e sugli obbligazionisti, anche quelli subordinati perché la banca non passerà da una liquidazione che si porterebbe dietro forme di burden sharing. Ma il percorso della ricapitalizzazione tramite il Mediocredito centrale e il Fitd avrà, parole di Gualtieri, «effetti di rilievo sul valore e sulle dimensioni delle partecipazioni» nei portafogli degli azionisti attuali.

Di qui le domande, arrivate da più di un deputato, sui possibili meccanismi di ristoro degli azionisti, sul modello di quanto sta accadendo con il fondo risparmiatori per le varie crisi del credito italiano, dal Veneto alla Toscana. Ma questa strada è chiusa, fa capire Gualtieri. Anche perché la banca non andrà in liquidazione, e l’idea di un intervento con fondi pubblici anche in un caso come questo finirebbe di fatto per mettere a carico dei contribuenti anche le perdite degli azionisti in imprese non fallite.

Il paracadute

La possibilità di un paracadute però esiste, e potrebbe arrivare dal Fitd. Sul punto Gualtieri non può andare oltre gli “auspici”, per garantire anche nella forma l’autonomia del Fitd che ne legittima l’intervento a Bari. Ma sono auspici dettagliati. Perché Gualtieri ipotizza «incentivi» nella procedura di aumento di capitale, da riservare però ai piccoli azionisti “investitori al dettaglio”. Il precedente c’è e arriva da Genova, perché ai piccoli azionisti di Carige sono state offerte azioni a sconto tramite warrant e un pacchetto di titoli gratuiti. A Bari potrebbe accadere qualcosa di simile.

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