In mattinata la folla aveva raggiunto l’ambasciata, oltrepassando i checkpoint della Green Zone, abitualmente blindata, al grido di “Morte all’America” e bruciando bandiere a stelle e strisce. Almeno dieci persone sono rimaste ferite.
Mentre un secondo gruppo di manifestanti riuscivano a superare la prima recinzione del complesso, l’ambasciatore Matthew H. Tueller e parte del personale della sede diplomatica sono stati subito allontanati.
Trump: “Iran pienamente responsabile” L’Iran ha ucciso un contractor, ferendo molti persone. Noi abbiamo risposto duramente e lo faremo sempre. Adesso l’Iran sta orchestrando un attacco all’ambasciata americana in Iraq. Saranno ritenuti pienamente responsabili. Inoltre, noi ci aspettiamo che l’Iraq impieghi le sue forze per
proteggere l’ambasciata, e così siete avvisati”, ha affermato Donald Trump.
Da settimane l’Iraq è scosso da proteste di piazza contro il governo e la corruzione, ma anche contro le milizie come Kataib Hezbollah e gli sponsor iraniani che appoggiano l’esecutivo del primo ministro Adel Abdul Mahdi. All’ambasciata statunitense, però, hanno protestato soprattutto combattenti di gruppi paramilitari vicini a Teheran. Tra i molti esponenti di spicco delle milizie, c’era Qais al-Khazali, capo della filoi-raniana Asaib al-Haq, tra i leader sciiti più temuti e rispettati.