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“Sdoppiare il ministero dell’Istruzione è una follia”: Codacons annuncia ricorso alla Corte dei Conti – L’HuffPost

Dic 29, 2019

Non è nato sotto i migliori auspici lo sdoppiamento – annunciato ieri dal premier Giuseppe Conte – della ricerca dall’istruzione, dopo l’addio dell’ormai ex ministro Lorenzo Fioramonti che insoddisfatto dei fondi risicati ha lasciato le redini del Miur, il ministero ora ‘scisso’ in due mentre prima sotto una unica guida amministrava scuola, Università e ricerca. Il Codacons è infatti sceso sul piede di guerra e contro la duplicazione delle poltrone ha annunciato un esposto alla Corte dei Conti. Grane anche sui due neoministri che, peraltro non hanno ancora prestato giuramento – previsto per i primi di gennaio – in attesa che lo spacchettamento diventi legge. Lucia Azzolina (M5s), titolare in pectore della ‘branca’ scuola, è sotto tiro per la sua non brillante prova al concorso da preside. Anche Gaetano Manfredi, presidente della Conferenza dei rettori, chiamato da Conte ad occuparsi di ricerca e Università, è costretto alla difensiva. Ieri ‘Il Tempo’ ha ricordato che è sotto indagine per falso a L’Aquila per uno dei collaudi post sisma. “Nulla di irregolare”, replica.


“Lo sdoppiamento comporterà costi ingenti per i cittadini, poiché porterà ad un trasferimento di compiti e personale con un aumento non indifferente delle spese”, sottolinea il Codacons che annuncia “un esposto alla Corte dei Conti per verificare eventuali danni erariali”. “Sdoppiare il dicastero è una follia, inutile e costosa, che porterà ad un aumento dei costi – sostiene il presidente dei consumatori Carlo Rienzi – Oggi il Ministero costa oltre 59 miliardi di euro all’anno, e lo sdoppiamento determinerà un incremento dei costi della politica a carico dei cittadini”. Il Codacons pertanto chiede al Presidente della Repubblica di non firmare la nomina dei due nuovi ministri, “se la nuova misura non sarà a costo zero”.


Arriva da Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Fi, la bordata ad Azzolina. “La neoministra a giugno ha partecipato da deputata componente della commissione Istruzione, a un concorso per dirigente scolastico. Una caduta di stile quanto a opportunità politica. La disinvoltura di questi ex fustigatori dei costumi ormai non ci sorprende più”, attacca Bernini.


“Quello che lascia perplessi, è che l’onorevole Azzolina, pur superando il concorso, ha ottenuto 0/6 punti in informatica e 5/12 in inglese. Un risultato mediocre, dunque, e i tanti con punteggi maggiori avrebbero diritto ad aspirare almeno alla Presidenza del Consiglio. Ma quello grillino è un mondo alla rovescia: meno vali, più sei premiato”, conclude Bernini.


Sull’indagine che lo riguarda, Manfredi – intervistato dal ‘Corriere della Sera’ – sottolinea che ”è una contestazione puramente formale a tutte le commissioni di collaudo. Ma non ho fatto nulla di irregolare”. Apprezzamento per lo spacchettamento e la nomina di Manfredi, è arrivata da Confindustria. “La scelta di separare la ricerca dall’istruzione e di attribuire la responsabilità delle politiche per l’Università e la ricerca al prof. Manfredi, rappresenta un segnale di attenzione del Governo per un settore strategico per la crescita”, ha commentato Daniele Finocchiaro, presidente del gruppo tecnico ricerca e sviluppo di Viale dell’Astronomia.

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