MILANO – Il piano del Tesoro per la riprivatizzazione di Mps dovrà attendere ancora. Il documento con cui il governo avrebbe dovuto delineare la tabella di marcia per la dismissione della propria quota, atteso da Bruxelles entro fine2 2019, verrà inviato all’inizio del prossimo anno. Lo ha chiarito una nota pubblicata in serata dal Mef. “I servizi della Commissione europea e del Ministero dell’Economia e delle Finanze – si legge nel comunicato -, su richiesta delle autorità italiane, hanno concordato di posticipare all’inizio del 2020 la presentazione del piano di dismissione della partecipazione del Ministero nella Banca Monte dei Paschi, alla luce e in linea con l’interlocuzione in corso in merito a un’operazione di derisking della banca”.
Il piano a cui sta lavorando il governo – come ricostruito nei giorni scorsi da Repubblica– sarebbe incentrato sulla cessione di una massa di crediti deteriorati per 11 miliardi di euro a cui seguirebbe una possibile fusione con un altro istituto. Perno dell’operazione di acquisto dei crediti sarebbe Amco, la ex Sga partecipata al 100% dal Tesoro, appena ricapilizzata per un miliardo di euro.