DATI IPsOS
L’Italia è tra i paesi dove si registra la percezione più distorta sulla presenza di migranti: sono il 9% della popolazione, contro il 31% stimato dai cittadini. Risultati simili anche in Ungheria (2% contro il 20%) e Grecia (9% contro il 35%). Lo rivela il sondaggio «CiakMigraction»
18 dicembre 2019
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In quattro paesi Ue, inclusa l’Italia, il fenomeno migratorio è sovra-dimensionato rispetto alla realtà: i cittadini «vedono» più stranieri di quanti non ce ne siano nella realtà. Lo rileva il sondaggio «CiakMigraction», condotto da Ipsos per la fondazione WeWorld Onlus.
La distorsione è evidente soprattutto in Ungheria, dove i
cittadini ritengono che i migranti siano il 20% della popolazione, gonfiando un dato reale fermo al 2%. Ma l’andamento è simile anche in Italia (31%, contro un dato reale del 9%), Grecia (35% verso il 9%) e Austria (35% verso il 16%).
Non a caso, la maggioranza di italiani, greci e ungheresi ritiene che l’immigrazione abbia avuto un impatto negativo sul Paese: i greci sono i più critici (64%), seguiti da italiani (57%) e ungheresi (56%), mentre gli austriaci sono più positivi (49%).
«I dati del sondaggio Ipsos ci restituiscono un’Europa convinta che si stia consumando un’emergenza migratoria di dimensioni epiche – ha commentato il presidente di WeWorld Onlus, Marco Chiesara -. I numeri però ci raccontano di un fenomeno molto più contenuto rispetto al percepito dell’opinione pubblica».
L’immigrazione non è in cima alla lista dei problemi
L’immigrazione, però, non compare fra la preoccupazioni dominanti in nessuno dei quattro Paesi sotto esame. Il problema viene indicato in Austria è al terzo posto, in Italia e Grecia al quarto, in Ungheria al settimo. I cittadini si mostrano più timorosi verso crisi economica, occupazionale e le tematiche fiscali (Italia e Grecia), l’aumento dei prezzi per gli austriaci e le carenze del sistema sanitario per gli ungheresi.