• 1 Novembre 2024 1:02

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Tredicesime, per gli italiani un assegno da quasi mille euro. Al Sud il 44% meno che al Nord-Ovest

Dic 14, 2019

MILANO – Dalle tredicesime arriva un sollievo – in giorni di forti spese per le festività natalizie – al portafoglio degli italiani da quasi mille euro. Ma dietro l’angolo si presenta già un appuntamento fiscale da bollino rosso, con oltre 40 miliardi sul piatto.

Per i 13,1 milioni di dipendenti del settore privato (extra agricolo), le tredicesime di fine anno saranno pari a 12,5 miliardi di euro netti (20,9 lordi), con un “importo medio di 956 euro”, sebbene vi sia un’ampia forbice fra addetti part time (529 euro) e a tempo pieno (1.192). A calcolarlo l’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro.

CALCOLA IL TUO STIPENDIO GIUSTO

Essendo la tredicesima correlata alla busta paga, risente ovviamente delle diversità che ci sono da caso a caso. La variazione degli stipendi a livello territoriale, nella nostra Penisola, e “la maggiore diffusione del part time nel Meridione” (appannaggio, spiegano i consulenti, in buona parte della platea di occupate, giacché tale “forma di lavoro caratterizza quasi la metà del lavoro femminile, il 46,4%, mentre è pari al 16,2% fra gli uomini”), comportano che la tredicesima media percepita da un dipendente sardo, o da un siciliano (pari a 746 euro) sia inferiore di 210 euro rispetto alla media italiana (-28%), e di 331 euro al confronto con i lavoratori del Nord-Ovest (-44%).

La tredicesima mensilità, si ricorda nel rapporto, “è stata introdotta nel 1936 per i soli impiegati del settore industriale, ma si è dovuto attendere il decreto del presidente della Repubblica del 28 luglio 1960 n. 1070 perché il beneficio venisse esteso a tutti i lavoratori”.

Altri numeri, quelli della Cgia di Mestre, dicono che sarà un Natale ricco anche per il fisco italiano, che si prepara a incassare 42,9 miliardi di euro. Gli artigiani veneti parlano di un filotto di scadenze “da far tremare i polsi”. In particolare, entro lunedì prossimo, l’Erario riceverà 9,6 miliardi dal saldo dell’Imu-Tasi, 13,6 miliardi dal pagamento delle ritenute Irpef dei lavoratori dipendenti e dei collaboratori e ben 19,7 miliardi dal versamento dell’Iva. “Il dato complessivo – fa notare l’Ufficio studi della confederazione – è comunque sottostimato, in quanto non tiene conto dell’eventuale pagamento dell’ultima rata della Tari che, in molti Comuni, avviene a dicembre. Una pioggia di tasse che anche quest’anno rischia di avere effetti negativi sui consumi di Natale”.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close